Controcorrente - anno XVIII - n. 28 - gen.-feb. 1962

pertinenti ad illustrare come si è svolta la f.accendal. Per costruire un grande aeroporto abbisogna del terreno, di molto terreno. La scelta cadde tra due distinte località: la presente locazione dell'aeroporto ed altra ai piani di Oasa! Palocco. I terreni nei pressi di Fiumicino di proprietà della principessa Torlonia erano stati ad un primo momento apprezzati a lire 450.000 l'ettaro. Nei pressi di Casa! Palocco la Società Generale Immobiliare ere attiva in speculazioni terriere e costruzioni in massima abitabili. Questi terreni avrebbero potuto essere acquistati e lire 100 il metro quadrato. Oggi vale 10.000 lire per la stessa misura. In seguito a pressioni di un alto funzionario del ministero delle Poste e Telecomunicazioni, questa località fu scartata. Un altro funzionario del ministero dell'agricoltura fu incaricato di estimare il prezzo dei terreni Torlonia e cominciò con la stima di 405.000 lire l'ettaro per poi salire a 850.000 lire. A secondo di quanto dice l' "Espresso" del 21 gennaio, un altro ufficio tecnico erariale contemporaneamente stimava gli stessi terreni a 383.000 lire l'ettaro. I prezzi pagati furono i più alti, specialmente dopo che il colonnello Amici - il quale pare finirà con l'essere il capo espiatorio in dosa assai mite - modificando radicalmente i piani della commissione fa vorl decisamente il proprietario del terreno. Nè qui nè altrove è detto che parte del danaro è rimasto attaccato alle mani di qualche altro funzionario o ministro. Nessuno ne ha la prov,a ma i più pensano al male. All'ex ministro dei L-avori Pubblici on. Togni si fa addebito di aver speso 4 miliardi di lire violando le norme della contabilità dello Stato che parlano di precise responsabilità amministrative. In parole povere e comprensibili a tutti, il Togni avrebbe speso il danaro senza prima ottenere l'autorizzazione. Egli giustifica l'aver cosl fatto - e non manca di un serio elemento a suo favore - per la lentezza burocratica con la quale tutte le cose statali si muovono. Si ammette che se gli uffici amministrativi ecc. sono stati costruiti con una certa sveltezza e l'aeroporto potè essere attivato dopo 14 anni di incompetenza amministrativa e tecnica, lo si dovette appunto a questa violazione di procedura del Togni. Ora, la costruzione dell'aeroporto di Fiumicino è stata definita: un colossale monumento allo sperpero del pubblico denaro. A secondo dei preventivi, la costruzione dell'intero aeroporto avrebbe dovuto costare 15 miliardi di lire. Per portarlo al punto di funzionamento, si sono già spesi 36 mili.ardi e per finirlo se ne dovranno spendere altri 30. In tutto, se basterà - e nessuno lo g,arentisce - la spesa sarà stata di 66 miliardi di lire (oltre 106 milioni di dollari). La rivista " Epoca" oltre ai dati di cui sopra, ci dice che durante dieci mesi di gestione, 58.000 aerei hanno atterrato e decollato da Fiumicino con un complesso di 2 milioni di passeggieri. Il costo della gestione è stata di 900 milioni e gli incassi 1700 milioni di lire. Il che se rappresenta un buon iniziale profitto, non mitiga l'enormità della spesa. Gli appalti furono dati senza competizione se non addirittura con favoreg,giamento. Ad esempio, l'aereo stazione, iniziata con un preventivo di tre miliardi, fini col costarne oltre cinque; cioè, da 3 miliardi 121 milioni andò a 5 miliardi 437 milioni. A un semplice muratore, già dipendente del colonnello Giuseppe Amici, fu assegnato un contratto per 21 milioni che poi divennero 23. L-a ditta del Conte Manfredi ha avuto la maggior parte degli appalti. Questa ditta già da molti anni faceva lavori per il governo e, come si direbbe negli SU, aveva indubbiamente di inside track. Gli appalti gli son piovuti come la manna dal cielo e se poi alcune piste di atterraggio e decollo sono andate subito in frantumi. di chi la colpa? Il colonnello Amici, fiduciario del ministro della difesa, ora non si dice •più della guerra, era quello che avrebbe dovuto tutelare gli interessi dello Stato, sorvegliando tutti i lavori. Il colonnello è stato tanto zelante nella sua QPera da occuparsi di sorvegliare ben altri lavori. L'on. Amadei (socialista) denunziando tutta la rucenda nella seduta della Camera il 17 gennaio ebbe a dire molte cose, e tra l'altro, tolgo dal!'" Avanti!" del 18: " Quando ad Andreotti, Amadei ha deplorato il contegno del ministro quando in Senato, per difendere il colonnello Amici, giunse a mettere in dubbio l'onestà dei senatori che muovevano rilievi sull'affarismo dell'ufficiale, aMarismo che è stato poi accertato dalla Commissione d'inchiesta. Il colonnello spadroneggiava, appoggiato da alti prelati, nelle questioni dell'aeroporto, e trovò anche il tempo di sovraintendere alla costruzione del complesso religioso denominato "mondo migliore": u Dove avrebbe trovato, ha esclamato Amade!, un mondo migliore di quello in cui stava, lui che aveva costruito la chiesa di San Leone Magno!". Altrove nella sua requisitoria !'on. Amadei ha detto: "La faccenda di Fiumicino è nata male, in forma illegale, senza un atto legislativo, e senza un atto amministrativo del governo, il quale intervenne soltando nel 1949 con una prima legge che prevedeva uno stanziamento :fin·anziario ". Dopo è continuata la stessa confusione e la stessa precarietà. con una completa assenza di previsioni dei costi, dei modi e mezzi di finanziamento, dei tempi di costruzione ". (Avanti! 18-1-62). A parte tutte le altre denunzie dell'on. Amadei e del comunista Caprara, compresa quella del primo per "il diferimento alla Corte dei Conti, per il giudizio di responsabilità, di quei ministri e funzionari che hanno concorso alla pessima gestione del pubblico danaro o all'aggravio di spese per 24 CONTROCORRENTE - Febbrato 1962

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