time della sua ferocìa avrebbe dovuto accatastare nei sotterranei del suo tempio per trovar posto a tutti. E i morti sotto le torture e d'altre sofferenze nelle galere franchiste dal 1939 ad oggi_ in quelli- galere che ancora rigurgitano di prigionieri politici per i quali nulla o poco si può fare dal di fuori oltre alla pretesta sc,itta o orale; anche li avesse Franco sotterrati nella Valle dei Caduti, sarebbe egli riuscito a purificarsi del sangue di cui gronda? Non a torto l'amico madrileno che mi accompagnava, mentre seduti su una panca sotto la cupola centrale nella quale domina una maestosa figura di Cristo in mosaico dorato riflettente nella foi,te oscurità - come parlasse a se stesso mentre ruminava nella mente pensieri forse non dissimili dai miei; dimenticando per un momento dove si trovava ed il pericolo d'essere udito, a voce alta esclamò: "Come sarebbe più bello se oggi ci trovassimo qui a presenziare all'interramento del Generalissimo". Il che pone un altro grande e grave problema. La eventuale morte violenta o naturale del dittatore continua ad essere in Spagna tra i primi soggetti di conversazione. Franco ha fin ora avuto la scaltrezza di giocare l'una contro le altre le varie correnti monarchiche che si contendono la successione al trono. Non ha mostrato nessuna predilezione tra i pretendenti, carlisti o borbonici che siano. Monarca assoluto rimane lui solo e gli altri attenderanno il giorno in cui il Caudillo si degnerà designare il successore al trono. Al momento primo a ,presentarsi alla ribalta pubblicitaria è Don Juan, figlio del pretendente Conte di Barcellona e lui stesso aspirante alla corona. Il prossimo matrimonio con la principessa Sofia di Grecia gli consente altro primato di legit· timità. Il matrimonio sarà concluso con tutte le formalità volute dalla chiesa cattolica ed i due pretendenti borbonici, padre e figlio, si son recati a rendere omaggio al Papa per ottenere il permesso al rito ortodosso dopo quello cattolico. Tutte le apparenze fanno credere che la grande maggioranza dell'elemento monarchico spagnolo favorisce Don Juan e questo fa a molti pensare che anche Franco lavori per lui sottomano. C'è invece chi pensa il contrario ed altri i quali attribuiscono a Franco un completo disinteresse. Tra tutto il guazzabuglio riemergono vecchi nomi che non auspicano un futuro migliore per la Spagna. Si fanno i nomi dei possibili primi ministri del futuro re ed il nome che più emerge è quello di Gil Robles. In Italia, dopo la caduta del fascismo, si cercò salvare la monarchia prima con Badoglio e quando questi provò inaccettabile, si trassero fuori dal ripostiglio degli scheletri politici Bonomi, Orlando e qualche altro degli incartapecoriti ex ministri del re. Intanto il conservatorismo reazionario che non si era di troppo compromesso col fascismo ebbe tempo di riprender fiato e, dopo il breve esperimento del governo Parri, con De Gasperi depose nelle mani della chiesa complice del fascismo le soni del popolo italiano. In Spagna probabilmente non bisognerà girare cosi intorno per arrivare a quello che chiesa ed elementi reazionari vogliono anche prima della sparizione di Franco. Monarchici, conservatori e chiesa in combutta si senton forti e certi di poter aver nelle mani le redini della Spagna. Se non hanno ancora ardito dare lo sgambetto al Caudillo lo è perchè temono quella che potrà essere la reazione popolare nell'evento un colpo di mano non dovesse ben riuscire. Franco ha sempre dalla sua parte la grande maggioranza della polizia e considerevole seguito nell'esercito. Vi è poi la Falange che se pur non sempre in accordo con Franco, se dovesse veder pericolare la sua posizione di dominio si schiererebbe indubbiamente col dittatore. Questa possibilità di cozzo tra la due forze di destra che darebbe alle sinistre l'opportunità di attendere il momento opportuno per intervenire a favore della restorazione della repubblica, la reticenza monarchica a tentare il suo colpo. Si sa anche che la regione Basca, cattolica che fosse, attende il momento opportuno per conquistare la sua autonomia e che essa non è stata affatto domata dalla violenza franchista, come non lo è stata la Catalogna. Vi sono ancora un mezzo milione di fuorusciti, la maggior parte residenti in Francia e nel Messico, molti dei quali attendono di far ritorno in patria. E, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere in certi ambienti politici ma non ignorato in Spagna, gli anarchici e lo spirito anarchico rimangono sempre vivi nella Catalogna e nell'Andalusia. Chi ignora le cose ed i fatti qual sono si inganna ed i monarchici che non sono stupidi ci riflettono bene. Comunque, come ho già detto, si fanno dei nomi di uomini che dovrebbero assumere il potere insieme al re ad il nome che più viene a galla è quello di Gil Robles, lo stesso che fu primo ministro durante un primo periodo della repubblica che non fu meno reazionario di quanto era stato il regime monarchico con la dittatura di Primo de Rivera. Si ricordi che il Robles nel mentre era primo ministro della repubblica, nascostamente consortava con Alfonso XIII e più tardi, durante la guerra civile, si trasse a parte e con la sua inattività aiutò a seppellire la repubblica. Si parla di Gil Robles in relazione ad uno stato monarchico orientato a destra, il più vicino ,possibile allo stato franchista. Si tratterebbe soltanto di cambiar nome. Perchè - si dice - soltanto uno stato forte potrà tenere a freno il popolo spa· gnolo. Gil Robles ha tutte le qualità volute per servire uno stato della specie. In qualità di ministro della repubblica dichiarò illegale la Confederacion Nacional del Trabajo e la Federazione Anarchica CONTROCORRENTE - Febbraio 1962 17
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