fino al Veneto, in tanti ricchi giardini in cui la vita sarebbe tutta pace ed amore. Ultima promessa fatta dal capo del governo prima di partire per Washington è stata per gli studenti universitari i quali a Roma Firenze Bologna ed altri centri scioperavano in atto di solidarietà con certe C'ategorie di mal retribuiti professori. A Firenze gli studenti occuparono parte della Università per esserne brutalmente estromessi dalla polizia. Nel mentre Fanfani si assentava lasciando le cure dello stato nelle mani gentili della polizia scelbiana, la fiera politica non si è arrestata. Vi ha tenuto testa l'on. Saragat con il suo discorso alla "Tribuna Politica". Tra le altre cose, egli si è intrattenuto sul problema della scuola. Ha detto che l'Italia non è un paese veramente democratico inquantochè soltanto il 15 % dei giovani possono frequentare le Università mentre all'85% è negata l'opportunità di diventare parte della classe dirigente del paese. La democrazia dovrebbe significare uguale opportunitd. Più oltre sul suo dire ha lodatQ la Russia per aver conseguito risultati soddisfacenti nel campo dell'educazione mentre ha di molto gravato •sul popolo con la sua dittatura. Come abbia fatto il parlamentare socia! democratico a scoprire s1 tardi cosi vecchie verità, noi non riusciamo a capire e sospettiamo che lo stesso onorevole non saprebbe darsene conto. Ma comprensibile è quando cerca spiegare li perchè si ostin•a a tenere in vita l'inutile governo demo cristiano mentre egli, - a parole almeno, - auspica un governo di centro-sinistra "capace di rimediare ai malanni del primo centennio della unità italiana". Il forte del suo a11gomento, lo 'abbiamo già detto, è che se oggi al governo non ci fosse Fanfani, ci sarebbe Tam'broni. L'on. ha evidentemente dimenticato le giornate del luglio 1960 e, se non le ha dimenticate, del possibile ripetersi del furore popolare egli ha paura ... come potrebbe avere anche paura di quelle forze che rendono impossibile la democratizzazi'One dello stato italiano: la borbonica polizia oggi al comando di Mario Scelba. Senonchè, a parte delle sopra fatte considerazioni, a ,noi sembra che mal si addice per l'on. Saragat a parlar di scuole e di insegnamento e tanto meno a far lui da maestro. Il perchè, eccolo: La pubblicazione "Lo Specchio" <settimanale di politica e di costume, No. 29 - 16 luglio 1961) riporta: "LA PRIMA COMUNIONE DI SARAGAT - Assistito da Padre Mariano, il noto padre cappuccino della TV, l'on. Giuseppe Saragat ha ricevuto la Prima Comunione, la mattina di domenica due luglio, nella Chiesa dei SS. Apostoli di Roma. Alla cerimonia svoltasi in forma privatwima e circondata dal più assoluto riserbo, non ha assistito nessun esponente politico. Saragat è seccato delle notizie apparse sulla stampa relativamente alla sua conversione al cattolicesi'IYU>. Il " leader" del PSDI, la cui fede socialista rimane inal· 8 terata, teme che le indiscrezioni dei giorttali sul suo travaglio spirituale potrebbe dar luogo a considerazioni di carattere politico che sono in realtà del tutto estranee alla vicenda". " Lo Specchio" ha probabilmente ragione quando dice che la vicenda non ha nessun carattere politico. Quali e quanti sono stati i politicanti italiani che dal dopo guerra in poi han dato prova di possedere un "carattere ipolitico "? Qui, cosa più grave, si tratta di mancanza di carattere MORALE. Ed è perchè del diminuire di questo tanto essenziale elemento per il progresso sociale di ogni società umana che le vicende del popolo italiano vanno di male in peggio. Quando i supposti "leaders" delle avvilite folle buttano nelle fogne quel poco di dignità personale che era loro rimasta, cosa rimane di " inalterata fede socialista" oltre al giallo? Dalla decadenza dei valori morali e del senso della dignità e carattere personale dei capi, i popoli e le nazioni vanno alla deriva e finiscono nelle braccia delle dittature e della tirannia. ... LIBERAZIONE. - Il ,popolo italiano ha combattuto una seconda guerra di liberazione nazionale contro i nazi-fascisti per veder oggi truppe tedesche accampate in Sardegna. Le terre sottratte dalla NATO ai contadini delle provincia di Nuoro per ivi stabilire delle basi missilistiche, non sono state ancora pagate. E son già passati alcuni anni. Ora si sta procedendo allo esproprio di altri 45.000 ettari di terreno i quali sono costati molti anni di fatica a renderli fertili. Lo stomaco del molocco militare è insaziabile; in Sardegna vuole estendere H suo dominio dal centro dell'isola al mare. La striscia di terra è una delle più fertili dell'isola e su dessa erano sorte delle cooperative per la manifattura del formaggio, molto del quale veniva esportato. Centinaia di lavoratori e le loro famiglie saranno sfrattati dal suolo che per anni è stata la sorgente della loro esistenza. Lavoratori che saranno costretti a ramingare in lontane ed aliene terre, per essere sfruttati in eguale o peggior maniera che in patria. Sovente i giornali riportano l'inumano trattamento che gli operai italiani ricevono in Svizzera, Germania, Inghilterra ed ora si aggiunge l'Australia. Ma cosa importa delle sofferenze umane di fronte alle esigenze mililiari? Chi ha seguito pur sommariamente il ,processo di Gerusalemme ha potuto apprendere dell'enorme numero di vite umane sacrificate alle esigenze militari che non permettevano il bombardamento di certe ferrovie e neppure dei forni crematori nei campi di sterminio di Germania. Che importa allora se soffrono o muoiono qualche altro migliaio di straccioni sardi? Se essi non sono diretti ai campi della morte, non sono talvolta le torture morali più strazianti, più pungenti della morte stessa? CONTROCORRENTE
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