Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

mondo. Intanto i ciechi ed altri storpi aspetteranno. Il gruppo iniziale dei preti a riscuotere la pensione non avrà contribuito neppure una lira al fondo generale e, come descritto da " Il Mondo" (23-5-61), " il contributo degli iscritti è previsto a poco più di 30.000 lire annue contro 800 milwni annui da parte dello stato; 800 milioni che vanno ad aggiungersi a nove miliardi e mezzo destinati in ogni servizio finanziario alla copertura degli assegni supplementari di congrua di cui beneficiano, com'è noto, circa 31.000 membri del clero". Vi son poi i clerici non cattolici (circa 270, dice "Il Mondo"), per i quali è stato necessario legiferare a parte, non avendo il Vaticano permesso che essi fossero confusi col clero sacramentale. Sembra che il clero protestante e giudaico solleveranno certe obiezioni che finiranno col mettere in imbarazzo il governo e la santa sede. Tutti due avrebbero preferito che la faccenda passasse senza troppi intoppi e conseguente sgradevole pubblicità. La divin•a provvidenza troverà maniera da coprire anche questa vergogna. ... POVERI PRETI! - Della povertà del basso clero italiano se ne occupa anche la rivista "Time" del 7 aprile scorso. Lo scritto incomincia col dirci di una donna romana alla quale, dopo essersi confessata, fu inflitta la penitenza di dire sei Ave Maria e di confezionai,e per il prete una maglia di lana con maniche lunghe. Segue la descrizione della vita di tanti preti di campagn:a costretti dalla povertà a dormire nelle chiese e dipendere da pasti offerti dai fedeli in giornate festive. Alcuni, aggiunge II Time'\ tirano innanzi gestendo il cinema della località se non addirittura il "bar". Il vaticano va facendo pressione sul governo Italiano perchè sia aumentato ai preti il sussidi·o annuale che oggi varia da $500 a $2,700, a secondo del grado gerarchico del recipiente. La chiesa chiede inoltre l'ospitalizzazione ,gratuita ed altri benedici di sicurezza sociale. (Quanti operai e contadini in Italia guadagnano tanto PRODUCENDO ed usufruiscono di uguali diritti?) Sempre da "Time " riportiamo qualche altra interessante statistica: "Nel 1860 Milano aveva una popolazione di 1.168.063 cattolici e 2.470 preti; o un prete per ogni 473 anime. Lò scorso anno, un secolo dopo, vi erano 2.235 preti e la popolazione aveva raggiunto il numero di 3.513.000 ani· me, o un prete per 1.574 abitanti. A Firenze, di 135 preti deceduti durante il passato decennio, è stato possibile rimpiazzarne soltanto 85 mentre nella rossa Bologna vi sono 81 parrocchie vacanti e nella non rossa provincia di Salerno su 160 vi sono 60 parrocchie senza preti. . . Le cause di tale declino sono iattribuite alla scarsa vocazione dei giovani a frequentare i seminari che rimangono a mezzo vuoti e cosi può anche darsi dei conventi monastici dove non affluiscono più le ragazze in ACOSTO 1961 tema di rimaner zitelle. Uomini e donne disposti a far voti di povertà e castità divengono più scarsi di anno in anno. A queste ed ,altre avversità di cui soffre oggi la chiesa dovrebbe aggiungersi il numero sempre più esiguo di fedeli che le frequentano. Il fatto che queste anche nelle solenni occasioni rimangono parzialmente vuote, può significare che il popolo italiano attvaversa un periodo di progresso culturale e '110n si lascia imbonire facilmente dal ciariatanismo ecclesiastico. La povertà di certi preti potrebbe anche commuoverci come sempre ci ha commossi e spinti all'aiione la •povertà dei lavoratori ed ogni altra miseria umana in tutti i paesi del mondo. Tuttavia non possiamo omettere il fare osservare a chi ha scelto di vivere parassitariamente nella società di cui è parte che egli ha poco da lagnarsi quando viene a trovarsi in ristrette condizioni. La chiesa è ricca di inestimabili tesori e continua ad accumulare ricchezze. Tutte le civiltà hanno avuto i loro periodi di gloria e grandezza e poi di decadenza. Tante aziende di affari hanno seguito la stessa parabola. La chiesa è stata e rimane una combinazione delle due cose. La discesa dall'apice è incominciata da qualche tempo ed ora accelera la corsa. ... LE SCOPERTE DELL'ON. SARAGAT In Italia, la mancanza di uomini che pensano e vogliono seriamente trasformare - per il meglio - la struttura della società italiana diventa sempre più penosa. Mi riferisco agli uomini dei grandi partiti politici e di quelli non troppo grandi ma che sembrano essere stati fatti deliberatamente allo scopo di immobilizare il progresso sociale della vita del paese. Nello scorso numero di "Controcorrente" ci siamo occupati un poco di uomini e cose della vita politica italiana ed abbiamo previsto con discreta esattezza a cosa avrebbe a1>portato la cosi detta " svolta a sinistra". Ora tutto è culminato con la mozione socialista di sfiducia al governo, mozione votata soltanto da socialisti. comunisti e missini. I pochi monarchici rimasti si sono ·astenuti dal votare mentre socialisti democratici e repubblicani han trovato ·un cumolo di scuse per ,sostenere a galla l'inefficace governo Fanfani. Non che noi ci si illuda che un altro governo con gli uomini del momento a guida, possa essere migliore dello attuale; ma non è pur detto, come ha sembrato far credere Saragat, che caduto Fanfani si riavrebbe Tambroni. Procediamo In ordine. Prima che il Signor Fanfani ed il suo ministro degli esteri con I rispettivi seguiti intraprendessero la ~ella gita primaverile negli S. U., lo abbiamo seguito dalla alta alla bassa Italia ed alla Sardegna, in periodo pre elettorale mentre si sfiatava facendo promesse che se tenute, trasformerebbero d'incanto le depresse e retrograde zone che si estendono dalle isole a tutta la zon'a al sud di Roma per giun· gere, attraverso gli Abruzzi e le Marche 7

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