Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

vi è speranza C'hCle rivoluzioni della gente sommersa non saranno distorte e distrutte dalla interferenza dello Stato autoritario. Il compagno Taback introduce quindi Alexandra (Sasha) Kropotkin. Come si aspettaya, i suoi rilievi furono in gran parte _di_carattere intimo e personale. Ella mcommc1ò col ricordare come lei e il suo p~imo marito, Lcbedev, si stabilirono in P1etrogrado ni,l 1915. Anche allora era evidente che l'autocrazia czarista no~ poteva durare molto a lungo. Non solo iperchè era_ reazionaria, ma per la sua mcred1bile 1dioz1a. Per gli cza~isti la migliore soluzione dei problemi cronici della Russia era di mantenere in piedi una nazione di contadini illetterati che lavoravano la terra con aratri di legno. Alexandra aveva visto chiaro e predisse la caduta dello czarismo in un articolo pubblicato in "Outlook ". Ella fece ~n~ descrizione dettagliata, com~ la famiglia Kropotkin giunse alla Stazione Fmland nel 1917. Ricordò come le tumultuose accoglienze di migliaia di dimostranti, commossero profondamente Kropotkln e la sua famiglia. Molto più dell'accogli_enza cordiale ricevuta dai rappresentanti del governo provvisorio con a capo Alexander Kerensky. L'ammirazione per Kropotkin fra il popolo russo è illustrat~ da questo incidente, che vale la pena menzionare. Mentre Kropotkin stava perlando con Kerensky, un ufficiale ferito che camminava con le gruC'Ce, avvicinò Kropotkin e implorò: "Salva la Russia!". Kropotkin predisse che la rivoluzione russa sarebbe degenerata in una dittatura. Sotto lo czarismo non esistevano molte persone che fossero state educate alle concezioni libertarie, ,per arrestare la corsa verso l'assolutismo del potere. Kropotkin aborriva il marxismo. La prima e peggiore parola offensiva e d'insulto che Alexandra imparò quando era ancora bambina nella casa paterna fu "marxista". Quando li Partito Comunista si impos· sessò del potere, distrusse ogni principio etico e spirituale. Alexandra osservava che non vi può essere violenza peggiore di quella esercitata da coloro che sono ubriachi di potere. Ella non ha ancora dimenticata la corruzione della dittatura, e con questa l'Incompetenza criminale e il cinico disinteresse per gli elementari, fisici bisogni della povera gente. Le cose erano difficili abbastanza per ragioni e circostanze inevitabili, ma la " Commlssariocrazia" rese la vita ml!Je volte più dura. Tutto scomparve dal mercato. Gente alla quale erano state promesse patate, erano costrette a stare in linea per delle ore per ricevere pomate per pulire i denti. I commissari decretavano come e quello che doveva essere servito alle bestie domestiche. Se le loro istruzioni fossero state seguite le vacche e l'altro bestiame sarebbe morto di rame. Un regime idiotico addirittura. I bolscevichi volevano sfruttare la popolarità di Kropotkin. La loro doppiezza era sconcertante. In pubblico sembrava che AOOSTO 1961 essi fecessero di tutto per rendergli la vita piacevole. Dietro la maschera che nascondeva la loro ipocrisia stava il vero volto - essi riempirono gli ultimi giorni di mio padre di amarezza e di dolore. Essi sequestravano i giornali a lui inviati che venivano dall'estero - censuravano la posta. Per ottenere la minima cosa dalle autorità Alexandra doveva affrontare migliaia di intoppi, riempire risme di formule e di questionari. Dovette andare in cinque differenti dipartimenti per mettere insieme una piccola lampada. E' stato alla oscillante luce di questa piccola lampada che Kropotkln scrisse parte del suo grande lavoro - " Etica" - pubblicato nel 1924 dalla Dia! Press di New York. Alexandra e sua madre non volevano un funerale per iniziativa del governo. Insistettero che Kropotkin fosse sepolto nella tomba di famiglia. I bolscevichi volevano Interrare li cadavere sotto i mausolei nel Kremlino. AJexandra rispose loro che le ossa di suo padre non sarebbero state mischiate con i resti dei gerarchi che arroga· vano la rivoluzione nel sangue del popolo russo. Alexandra promise al padre morente che ella avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per liberare gli anarchici e gli altri rivoluzionari che il governo bolscevico aveva confinato in galera. Ella minacciò di denunciare i falsi e gli ipocriti alle delegazioni dei giornalisti stranieri che presero parte ai funerali. Ella disse ai leaders dei bolscevichi, che se essi avessero tentato di interferire col funerale, avrebbe geftato nel fango le corone di fiori mandate dal governo. I suol sforzi, insieme a quelli di altri, indussero i commissari a rallentare le pel'secuzioni. Essi rilasciarono alcuni anarchici che avevano partecipato al funerale che furono più tardi •rimandati in prigione. Migliaia di persone marciarono nel corteo. Quando Il corteo passò davanti alla prigione di Butirky, I prigionieri salutarono cantando inni anarchici. Passando ai giorni felici spesi da Kropo• tkin in Inghilterra, Alexandra raccontò molti episodi, troppo numerosi per essere raccontati qui. Non era raro che fossero presenti compagni provenienti da diverse nazioni. Fra I personaggi familiari nella residenza di Kropotkin, Alexandra ricorda Eliseo Reclus. Mahatma Ghandi, Max Nettlau, Booker T. Washington, il primo negro da lei visto, Errico Malatesta e molti altri ben noti compagni. Nel concludere le sue reminiscenze Alexandra Kropotkin espresse la speranza che gli scritti di suo padre possano essere resi accessibili ai popoli di Asia e dell' Africa, che non sono ancora dominati da regimi totalitari e società governative. E' superfluo aggiungere che la serata riusci veramente interessante. Nonostante non vi fosse molto pubblico, la discussione non poteva essere più viva ed importante. KrO'J)Otkin dovrebbe essere ricordato più spesso. Libertario 5

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