Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

MEXICO CITY - G. F. - Si vede che il redattore di " Genio Latino" ha ragioni per nascondersi. Deve essere rimasto lo stesso smargiasso di " Fiamme d'Italia" - fascista e squadrista della prima ora. Era quello che volevamo sapere. Fammi la cortesia di dirmi tu di che cosa si tratta. Molte cordialità. * VIAREGGIO - G. R. - I pochi soldi che hai tienili Il. \' edremo in seoguito a che cosa sarà il caso di destinarli. Aspetto un momento per rispondere alle tue lettere. Intanto ricorda che la nostra casa ti è aperta in ogni evenienza. Ad multos annos. * NEW YORK - L. G. - Ce ne siamo occupati ripetutamente, ma è probabile che ritorneremo sull'argomento. Quello sgorbio morale fa la voce grossa come quand'O si dava le pose di d'Artagn·an, nei giorni dello squadrismo trionfante. I ritagli che hai mandato gioveranno. Gra2>ie e buone cose. * BOSTON - M.M. - E' molto significante il fatto che la "stampa seria " si è zittita. Avviene sempre così. Quando la curiosità del pubblico è svegliata, non mancano interventi misteriosi che mettono le cose a tacere. Specialmente quando vi sono coinvolti i preti. Bisogna attendere. Fatti vedere. Saluti. * WASHINGTON - E. G. - Non abbiamo l'informazione che chiedi. Separatamente ti ho mandato l'indirizzo di G. J. E' probabile che sia ,in condizioni di giovarti. Tentare n'On nuoce. Saluti cordialissimi. * NEW YORK - G. G. - Ho scritto più volte senza ottenere risposta. E' difficile comprendere certi atteggiamenti. La pazienza ha un limite. Insistere sarebbe tempo ociupato. Vedi se tu hai più fortuna. Statti sano. * LOS ANGELES - D. C. - Fammi sapere se quella iniziativa avrà luogo. Noi vorremmo fare. Sta ai compa,gni a sorreggerci, a fare la loro <parte. Saluti rossi. * CASTELLAMARE - F. P. D. M. - Mettiamo volentieri il vostro nome nelle liste. Da ora in poi dovreste ricevere. Auguri di buon lavoro. * PIOMBINO - A. L. - Grazie della cartolina con le diverse firme. Ricambia i saluti a tutti i compagni. Kropolkin e la Comune PIETRO KROPOTKIN E LA COMUNE - Nel luglio 1870 incominciava la terribile guerra /ranctrtedesca, nella quale Napoleone 111 e i suoi consiglieri si erano lanciati per st1lvare 1'1111-peroda una rivolu;ione repubblicana i1111ni11.e11t.e. La guerra portò una ,lis/atta scltiacciante. La rovina dell'lm,pero, il governo provvisorio tli Thiers e Gambetta e la Co11u,11e di Parigi, seguita da tentativi .del ntetlesim.o genere a S. Etie1111e, conte 1mre a Barcellona e a Cartagena in lspllgna. Per l'Internazionale - per coloro alnieno, che sapevt1no pensare ecl istruirsi in base clegli avvenì,nenti - qu.este sollevazioni conu,naliste Juro110 1t11a rivelazione. Fatte sotto lo sventolare ,Lella bandiera rossa clella rivoluzione sociale che i lavoratori difendevano fino alla niorte sulle loro barricate, queste sollevazioni i,ulicaron.o quale doveva essere stata probabil,nentc .. nelle nazioni latine, la /orina politica della prossi111a rivoluzione. Non la repubblica democralica, come si pensava nel 1848, ma la COMUNE, libera, indipendente, comri11ista. 1111.ttiledire che la Co11u,ne di Parigi s'era risentita della conf1tsio11e che regnava allora nelle ,nen.ti, ri,ruardo alle m.isure eco11on1iche e polit.iclte che bi,ognar,a prendere clurante una ri-voluzion.e popolare per a,sicurarne il trionfo. La stessa co11/usio11e che a11biarno visto regnare nella Internazionale regnava nella Conu,ne. ,. Giacobini e comuni&ti, vale a dire centralisti governanientali e federalisti erano egualniente rappresentati nella sollevazione di Parigi, e lii si trovarono ben tosto t,i conflitto. L'elentento più co11ibattivo si trovava con i giacobi11i e i blan.quisti. i'la Blauqui era in prigione e nei capi blanquisti, borghesi per la ntaggior parte, 110n rim.aueva gran che delle idee coniuniste dei loro predece33ori babeuvisti. Per essi la que&tione econoniica era una questione di cui si sarebbero occupati più tardi, dopo il trionfo clella Con1u11e~ e questa opinione essendo prevaba fiu. da principio: l'opi• r.ione conu,nista popolare non ebbe il tenipo di svilupparsi e n1e110 ancora di a/fermarsi durante la vita co&Ì breve ,Zelia Comune di Parigi. In quc&te condizioni la disfatta non ,i fece attendere e la vendetta feroce dei borghesi i11ipaHriti diniostrò una volta di più che il trionfo d'Un'! Com.une popolare è ,naterialmente inipossibile se uno svilu.ppo parallelo delle conqiude Slt~ terreno ':CO• 11ontico non. appassiona la ntassa del popolo pe,: la Com.une .. Per contp"e~e una rivoluzione politica bisogna sapere occU/Jarsi altresi della rivoluzrone econonuca. Pietro Kropotkin 48 CONTROCORRENTE

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