Lettere Questa rubrica e' riservata ai lettori. Essi possono esprimere senza riserve la loro opinione di cui assumono la l'esponsablUta'. A chi scrive raccomandiamo di trattare argomenti di Interesse generale. Preferiamo che fatte le lettere siano firmate con nome e cognome. Coloro che vogliono fare uso di pseudonimo possono farlo, purche' cl siano noti. I collaboratori ricordino questa importante regola: brevlta'. E niente polemiche di carattere personale. La nuova patacca Oara Controcorrente: Recentemente ho visto annunciato in qualche giornale coloniale che è stata data la Stella della Solidarietà sia a fascisti che a organizzatori operai. Io non riesco <a comprendere che cosa rappresenti questa nuova patacca. Se è vero che essa è stata data in riconoscenza di servizi resi alla causa della democrazia, come è possibile darla ai fascisti? Per quello che io sappia i fascisti Hanno sempre combattuto ogni genere di democrazia, qui e in Italia. I fascisti non hanno fatto mai mistero della loro avversione al lavoro organiz:aato. Anzi l'hanno comt;attuto apertamente e ne hanno vituperato gli esponenti in ogni epoca ed in ogni paese. Evidentemente il significato della "Stella della Solidarietà" deve essere un altro se essa può essere elargita indiscriminatamente a fascisti e ad antifascisti, a organizzatori -operai e a coloro che sono stati i "picciotti" di Mussolini per un ventennio. Vorrei che qualcuno mi spiegasse questo rebus. Se poi non si vuole fare distinzione, vuol dire che la patacca non ha H valore di un soldo falso. Dovrebbe umlliare piuttosto che inorgoglire coloro che si considerano spiriti liberi e nemlci della delinquenza fascista. Chiaro? M. M. Boston, Massachusetts. Imperialismo e nuovi confini In questi giorni H massacro di africani avvenuto in Algeria e Angolia da parte di truppe repubblicane francesi e fasciste portogallesi mi hanno fatto ricordare l'affermazione di un professore di storia, noto liberale. Egli in sostegno della sua tesi democratica, con eloquenza degna di migliore causa, affermava che la Rivoluzione contro l'imperialismo coloniale era trionfata ovunque ed ora le nazioni, come l'India, liberate dallo schiavismo straniero potevano, per lo sviluppo della loro economia, adottare il collettivismo. Una volta raggiunto il loro obiettivo potevano fare ritorno all'individualismo capit'alista. Il tempo ancora una volta ha provato che gli storki ·possono nascondere i loro errori con belle parole. • La verità è che il "vecchio ammuffito imperialismo " ha cambiato faccia e non cuore. Se diamo uno sguardo al procedimento della perfida Albione in Kenya, in Malaya e nelle Indie dell'Ovest; alle operazioni di Mariann·a Jn Indo-Cina e Africa del Nord; alle attività di Uncle Sam in Guatemala, Filippine, o alle sue transazioni con l'America Latina e lontano East, o a))e più complicate macchinazioni del vicino East, non si può affermare che l'imperialismo nei giorni nostri sia scomparso. Complici le camarille locali, l'egemonia AGOSTO 1961 straniera dominerà in tutte le colonie ancora per lungo tempo. La cosa più importante è la "indiretta influenza " che esercitan-o gli affari stranieri nella evoluzione delle non sviluppate nazioni. La corrente del profitto straripa in tutte le direzioni, permeate dalla economia, e ne determina decisamente lo intero corso. Da qui i gruppi di mercanti emergono, si espandono e dominano nel· l'orbita di capitale straniero. Derivando il •profitto da operazioni di mercanti, gli elementi compratori nativi usano la loro considerevole influenza per fortificare la perpetuazione dello stato quo. Vi sono nativi mon-opolisti industrialisti che dipendono interamente dal mantenimento della esistente struttura economica e la loro potenzialità sarà spazzata via dalla cresciuta industria capitalista. Interessati a prevenire l'emergenza di competitori nei loro mercati essi guardano con favore all'usuz,pazione di capitale nella sfera di circolazione, e hanno nulla da temere dalla esportazione che si orienta a imprese di stranieri. Sotto questo aspetto "commercianti stranieri e paesani " sono la salvaguardia dell'ordine costituito. Sarà una sostituzione di padroni di differente pelle. Di conseguenza non sarà possibile un·a radicale trasformazione sociale 41
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