Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

che il Diparti.mento della Giustizia e "ali sensible Americans" sono contro la dottrina nazista. E noi una volta tanto vogliamo augurarci che così sia. Ma non ci convince il perchè si lascia che questa infezione pestifera si allarghi in modo tale da diventare perniciosa e inguaribile ... Conoscendo la più ,recente storia degli ultimi quaranta anni, non ci dovrebbe essere bisogno di altri esperimenti ... per tirarne le conclusioni e provvedere. Con questi masnadieri, chi ha tempo, non aspetti tempo ... Il Muratore B E R .. I N o Mentre le chiacchiere lasciano il tempo che trovano, i fatti restano e ci dimostrano con sempre più eloquenza che la situazione fra l'oriente e l'occidente, e per essere più precisi, tra la Russia e l'America, si va facendo sempre più tesa e piena di incognite. Ora la pedina in ,tellurico movimento è Berlino. I due paesi per mezzo dei loro capi e delle maggiori agenzie strombazzano ai quattro venti di volere la pace, di desiderarla aù ogni costo. Ma ai fatti è purtroppo una cosa molto diversa, perchè nessuno dei due osa cacciare la proverbiale castagna dal fuoco. Ognuno ha un programma che contrasta con quello dell'altro. Dopo 15 anni ùi conferenze nazionali e internazionali il ragno è sempre più ermeticamente rinchiuso nel suo buco. Quando è sembraro che vi fosse l'opportunità di una schiarita, al contrario si è tornati a navigare nel buio più pesto da far sembrare che si sta arrivando sull'orlo dell'abisso, che non lascerebbe sembianza alcuna di umana civiltà. Mentre con una mano si tiene il ramoscello di ulivo, nell'altra si nasconde la mannaia. Per Berlino nulla è cambiato. Allo stato degli avvenimenti, rimane l'osso più duro da spolpare. Tanto l'occidente quanto l'oriente hanno riconfermato i propri propositi e mantengono duro. Questi propositi essi sono ùisposti e tutelare e difendere se necessario, con le armi atomiche e nucleari. Anzichè schiariI'Si la situazione, dopo il colloquio di Vienna è più che evidente che si è maggiormente inasprita. Altre pedine vengono mosse per far capire che l'incendio può avere inizio quando meno te Io aspetti. E non sarà più per calcoli sbagliati. Bensì per la testardaggine e la caparbietà-ili pochi, noncuranti della volontà contraria della stragrande maggioranza dei popoli. In questa atmosfera di minacc,;,, di intransigenza e di osanna alla p9.~e... sembra che si è perso di vista la rar(lone, il buonsenso e la realtà. Senza di essi come è possibile raggiungere una generale intesa che nel mutuo interesse porti ad una paci1lcazione e comprensione fra l'occidente e l'oriente? La migliore conferenza dovrebbe essere quella del popolo lasciato libero e sovrano di decidere del proprio futuro, senza interferenze e senza minaccia da parte di chicchessia. Tanto dovrebbe valere per Berlino e per la Germania, come per tutti gli altri paesi di questo toPbido e maltrattato mondo, oggi alla mercè di gente senza scrupoli e senza coscienza, che si accapigliano ognuno per proprio fine e interesse, più di tutto con lo scopo più immediato e unico di dominare. E purtroppo sono quegli stessi che condannano il colonialismo ... Mentre cresce la tensione e la ,guerra di parole continuano a tutto spiano le minacce ed esse diventano anche ,più decise. L'America aumenta le sue forze. Altri miliardi vengono dati per la difesa e l'offesa, o meglio per le spese di guerra. Alla ,pari della Russia, che in queste ultime pare aggiunga la minaccia della bomba con un potenziale ai 100 milioni di tonnellate di dinamite, e avverte gli alleati occidentali d'Europa che sarà fatta di loro piazza pulita. Queste non sono carezze, e tanto meno contribuiscono a formare quell'ambiente di avvicinamento, ùi reciproca comprensione e fiducia che possa permettere una pacifica e prossima soluzione dell'intricato problema che in questo momento tiene i popoli allarmati e in uno stato di paura come mai per il passato. Se alla prepotenza, alle mire ùi dominio e alle decisioni dei pochi subentrasse la ragione e si chiedesse ai popoli cosa essi desiderano, non vi è dubbio alcuno che la risposta sar~be una sola. Meno dominatori, meno sfruttamento, più fratellanza, più pane, più amore e libertà per tutti i popoli del mondo. Questo solo vogliono la stragrande maggioranza degli esseri viventi. A volere la guerra, ad alimentarla, a finanziarla e provocarla, sono i ,pochissimi. La moltitudine alla ipotetica gallina di domani preferisce l'uovo oggi. Soffrire oggi in questo mondo per poi domani andare a gbdere in quell'altro, come insegnano i preti, è utopia bella e buona. Ecco perchè non vi abbiamo mai creduto. Marat CONTROCORRENTE da noia a plu' d'uno. Il suo linguaggio e' risentito. Non ha peli sulla 11.ngua. Non misura I colpi di frusta. I mascalzoni sentono che c'e' qualcuno che li Uene d'occhio. Il nostro taccuino e' pieno di annotazioni. I caporali di Mussolini saranno ricordati. E' questione di tempo. 40 CONTROCORRENTE

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