zione socialista: quest'organo di classe è il sindacato ". Fisime, potrà rispondermi Rizzi. Ma il manifesto di cui sopra ci dice autorevolmente che la costruzione del Socialismo non può essere opera che degli operai organizzati. Il Socialismo non può essere fatto dai partiti politici, operru1ti sul piano democratico e parlamentare. Gli stessi Bolscevichi scartarono la democrazia politica all'uso borghese e dettero un bel calcio al parlamentarismo. Se avessero seguito la via voluta dai Kautsky e dai Bernstein, come fece la Socia! Democrazia tedesca, a quest'ora in Russia ci sarebbe un regime capitalistico parlamentare, se non lo Zarismo rinato. La costruzione del Socialismo poi è un processo storico che non può essere predetto. Se ciò si fa si cade nell'utopismo. In quanto ai lassalliani, rimando Rizzi ai commenti di Marx sul programma di Gotha. Vedo che Rizzi ha in orrore tutto ciò che si è fatto dal "Baltico al Mar di Cina". E' questione di gusto e di educazione politica. In questi frangenti i socialisti devono augurarsi che il regime russo sfoci in un regime comunistico ideale ... Faccio notare a Rizzi che la Storia non ha dato ragione ai suoi famosi " pensatori " se non che nella sua mente. Uno di questi, Taccuino il Proudhon, fu il rappresentante del socialismo piccolo-borghese del suo tempo e poi divenne un sostenitore di Napoleone il Piccolo. Riguardo all'i11fantilismo socialista questo prOdusse Marx, Engels e ... anche Michele Bakunine, che credo faccia parte dei " pensatori " del Rizzi. Il movimento socialista del nostri giorni, venuto a maturità, non ha prodotto nulla di simile, all'infuori di Lenin. Quell'itt/at1ti!i.m10 che Rizzi deride diede al proletariato la sua Carta d'emancipazione, i proclruni dell'Internazionale, il Capitale ecc. ecc. Ma !orse Il pensiero socialista presente h·a dato gli studii del Rizzi che, confesso, non conosco! In quanto ai sindacalisti, siamo pochini e non contian10, è vero. Ma noi siamo pochi e non contiamo perchè la reazione borghese schiantò le nostre organizzazioni. Poi i sindacalisti alla leggiera che erano nel movimento passarono ai comunisti. Altri si appartarono. E' un miracolo di fede che sia rimasto qualcuno al suo posto. Forse i rimasti sono degli O ingenui", ma se Rizzi nella sua saggezza cl potrà condurre ad una svolta migliore, c'indichi la via. Ci dica qualcosa di concreto come costruire questo Socialismo che ci è tanto caro. M. De Ciampis LEGGE E CONVENIENZA Anche questo è un titolo che piglio in prestito da un editoriale apparso in data sei maggio sul maggiore quotidiano dell'Arizona, "La Repubblica" di Phoenix. Credo che è nota l'attitudine conservativa reazionaria di questo Stato del Sole, essendo esso la patria dell'ineffabile Mr. Goldwater, internazionalmente conosciuto come il paladino del conservativismo, per non dire più propriamente il portavoce sfacciato della reazione. Autore dell'articolo era Mr. Alexander Holmes il quale sosteneva che troppo spesso le fazioni politiche per sopraffarsi alla svelta l'una con l'altra, quando se ne presenta l'occasione, ricorrono ad un espediente qualunque, piuttosto che servirsi di procedimenti legalitari. Seguiva una lunga serie di fattacci pseudo-legali: il processo Eichmann, il processo di Norimberga, le investigazioni McCarthy, ii McLellan Committee, le Kefauver Investigations, ecc. Mi ha colpito non soltanto l'elencazione indiscriminata dei procedimenti extra legali, ma la nota di profondo '-!Coraggiamento con cui l'autore chiudeva il suo scritto. Egli, che logicamente è un conservatore ed avrebbe voluto soltanto martellare contro gli abusi dell'amministrazione Kennedy, :finisce per porre in dubbio gli stessi procedimenti legali e scrive: "Orbene noi abbiamo ereditato un mondo malato e febbricitante ed io non sono sicuro AGOSTO 1961 che molti guai non sarebbero anche peggiori in un mondo di leggi e di costumanze che hanno sopravvissuto agli uonùni di molte generazioni". Basterebbe invero solo questo dubbio finale, gettato giù a conclusioni del suo discorso, ad aocreditare la nostra simpatia all'autore. Ma egli ha un merito maggiore, secondo il nostro modo di vedere. Egli pone In evidenza che viviamo in un mondo di abusi con parvenza di legalità; denuncia implicitamente l'immoralità delle autorità costituite che si rivestono delle penne del pavone, invocando il prestigio della legalità anche quando sanno di agire contro di essa. Ma se anche il procedimento legale, attraverso le bagattelle parlamentari, non può conferire nè prestigio ai legulei, nè soluzione alcuna ai gravi mali che ci tormentano, secondo la confessione stessa di un fedele del vecchio ordine, che cosa è di cui Il mondo moderno ha bisogno? Di una cosa semplicissima a dirsi, difficilissima a praticarsi "UN PO' DI ONESTA' VERA, PROFONDAMENTE COLTIVATA NEL CUORE E NELLE COSCIENZE DEGLI INDIVIDUI". Ho qui davanti a me altri ritagli di giornali con fatti e note che hanno attratto la mia attenzione: a)-Caux-Swltzerland - CUPI) "L'Assemblea Mondiale del Riarmamento Morale 35
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