tuno rispondere alla lettera in cui gli si proponeva di murare una lapide sulla casa in cui nacque il suo :figlio famoso e sfortunato. Alla vigilia della sua morte, VanzeUi ebbe a dire: "Ciò che più mi dispiace è che non una voce si sia levata per noi dall'Italia". Gli intellettuali di tutto il mondo s'erano ribellati al simulacro di una ,giustizia che voleva morti due innocenti: gli 'italiani no,. Ma i dirigenti del Comitato italiano per la riabilitazione di Sacco e Vanzetti non disperano: la rappresentazione del dramma di Roli e Vincenzoni ha rotto la crosta della indifferenza. Purtroppo, tra di loro non è più uno dei fondatori: Carlo Vallauri, un impiegato del Comune di Villafalletto che aveva votato la sua vita alla nobile causa. E' morto, a 65 anni, il 13 dicembre scorso: era in casa di Cenzina Vanzetti a prendere accordi rper recarsi a Roma alla O prima " del dramma teatrale. L'emozione lo ha ucciso. "Aveva tanto sperato di riuscire nella sua opera - racconta Cenzina - aveva dedicato la sua vita a realizzare ciò che Albert Einstein aveva raccomandato: tutto dovrebbe essere !atto per mantenere vivo il tragico caso di Sacco e Vanzetti nella coscienza dell'umanità. Essi ci ricordano che persino le più perfettamente studiate istituzioni democratiche non sono migliori della gente di cui sono strumento". da •• Vie Nuove '' 1 Febbraio 1961 Cesare Pillon D o e: V M E N T I Abbiamo finito di leggere il " Rendiconto Finan:iario " compilato dal Comitato di Difesa, e destinata alla pubblicazione. E,so auurge a valore di docu,nento ,torico, le cui cifre superano in eloquenza - ogni potenza retorica. Noi com.prentliana.o, aperianio rli co11iprender11.e il 1igni/icato in tuUa la &ua entitti. Eue ,ano la prova della twlitlarietll tessuta di sacrificio, ,li abnegazione, di ,tenti, di a,nore unta,10 e fraterno; ,Ii a11tore per la giu,iizia e la libertti. vera. Queste ci/re sono nwteriate di solidarietti. ,norale, ideale e uniana; e,se provano irrefutabili, clte ad onta della tetra realtti dontinante attual,nente, p,u potente ,li essa vive ed arde gagliardo nei petti untani il 1en10 di giuatizia. se attorno a due u,nili lavoratori si addensò tanto tesoro di airnpatia, cli aiuto e di conai<lerazione, possibili, una volta, aolo ai aanti e ai nionarchi. E queste cifre sono tanto più care a noi, e tanto più signi/ìcative inquantoohè sono il risultato di offerte indivitluali e collettive di uon1ini d'ogni razza, d'ogni cre,lo politico, filosofico o religioso. Dire che da sole ci consentirono cli vivere sino ad oggi, sarebbe travisare il nostro pensiero e fare un torto alla veritli. ~la esse ci hanno reao possibile la necessaria assistenza legale e a rivendicare dinanzi la co&cienza e l'intelligenza del nio,ulo uniano, o alnieno tiella sua parte ntigliore, la no,tra innocenza. E1se hanno dato il pane ai nostri figli; hanno lenito il crudo dolore dei nostri vecchi adorati e lontani e dei noalri cari. Nutrendo in loro, colla fi.antnta della speranza la /ìaninta tiella vita - consolidandoli e onorandoli per la consolazione e l'aiuto da tanti buoni arreca.ti ai lOTo figli reclu&i e ntinacciati di niorte. Noi non voglianio neppure tentare di espri,nere il no.stra pen1iero e i nostri sentime,,ti. La nostra riconoscenza e apprezzaniento per quanto si è /atto e ,i fa per noi, non ,i può esprinLere -; si sa, si ,ente, ,i vive. Si prcnnette di userne clegni. Ecco tutto. Noi vivia,110 ancora - grazie a voi tutti - ,ia pure fra le quattro nu,ra di un reclu1orio e quelle d'una cella. E la vostra solidarietti. ha irrobrutito la nostra fede nell'atldivenire unia110; ci ha conservate intatte le facoltti. della niente e del cuore; sianw ancora UQfjfJNI. E guardianio attraver,o le sbarre l'umana tregenda che di sangue e lacrinie irrora la terra e di cui noi siamo fra le tante e tante vittim.e. Riuscirti. la r,ostra solidarietli a strapparci all'ln Pace o al carnefice? A ridarct a coloro che ci a,nano. rianiati? Al sole-, ai liberi r,enti, alla vita e alla lotta? Non lo soppianto. n,fa sappia,110 che se ritornerenw, non ritorneremo nè ingrati e nè codardi, e ohe se dovre,unio perire in catene o 1ulla sedia elettrica - la nostra gratitudine non 1norrti. che con noi. Ottobre 1923 BARTOLOMEO VANZETTI NICOLA SACCO Nota-Questa dichiarazione fu pubblicata come prefazione al resoconto finanziario del Comitato di Difesa distribuito. nel. 1923. AC~OSTO 1961 33
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