Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

vano odiato I due Imputati prima ancora di vederli. I sei volumi In cu1 sono raccolti gli atti del processo sono la documentazione agghiacciante di un vero e proprio linciaggio legale, che la classe dirigente degli Stati Uniti perpetrò a freddo, nel clima di paura provocato dalla rivoluzione d'ottobre. Poi, dopo la condanna, cominciò l'agonia in carcere, in attesa della esecuzione: sette anni di tormento. Nicola Sacco sfiorò più volte i limiti di una lucida follla: era un meridionale impulsivo e generoso, voleva solo che si decidessero a ucciderli o a liberarli. Quando seppe che li avrebbero giustizlati, riconquistò il controllo della sua mente e affrontò la morte con estrema nobiltà. Vanzettl invece non aveva mai perso la sua calm'a: in carcere aveva Imparato l'inglese, che prima conosceva pochissimo, aveva allargato le sue basi culturall ed aveva dimostrato di possedere una saggezza ed una lucidità mentali eccezionali. Fu lui per primo a comprendere che 11 "calSO" Sacco e Vanzetti trascendeva I limiti dell'errore giudiziario ed avrebbe tormentato la coscienza degli americani migliori. Da tutte le parti del mondo giungevano richieste di grazia, comitati per la liberazione dei due detenuti si formavano in ogni paese. Intorno al calzolaio di Torremaggiore e al pescivendolo di Villafalletto, che dal carcere rivendicavano giustizia, si stringevano uomini di ogni Tazza, di ogni religione, di ogn1 convinzione politica. Ma Vanzettl si sentiva solo. Era stato colpito VINCENZINA VANZETTI 32 nel più caro dei suoi affetti. Suo padre, cui indirizzava lettere di struggente affetto, non capiva più quel figlio lontano e s~nturato. Cattolico fervente come tutta la sua famiglia, non avvertiva la grandezza di Bartolomeo, non capiva l'evoluzione del suo pensiero, la maturità del suo spirito. "A un certo punto - racconta Cenzina - cedette le armi, non gli scrisse più. Guardi: da quel giorno, le lettere di Bartolomeo sono indirizzate a mia sorella Luigia". Ma anche Cenzina non condivide le idee di suo fratello, anche lei è cattolica praticante. Perchè dunque da trentatrè anni vive soltanto per riabilitare la memoria di suo fratello Bartolomeo? E' Il dovere morale di una donna che è convinta della mostruosità di un errore giudiziario, certo. Ma non è soltanto questo. Nelle lettere che conserva con amorosa cura, Cenzina avverte la presenza di una statura morale altissima, e li richiamo all'umanità e alla toJleranza non possono che far presa su una donna mite e dolce crune lei. Questi, del resto, sono giorn1 di Intensa emozione, per Cenzina. A Cuneo è appena tornare. E' stata a Roma, dove ha assistito aJla rappresentazione del dramma teatrale che Luciano V1ncenzoni e Mino Roll hanno tratto con fedele cura dagli atti del processo. "Sono stati tutti bravissimi - dice - la mSa soddisfazione più grande è stata quella di constatare con quanto rispetto autori ed attori si sono avvicinati alle Idee di mio fratello ... ". Non le condivide, ma sarebbe insorta, se le avessero tradite. Sa benissimo quali siano i pericoli, ma sa anche che cosa significa 11 rlsvegl!o delle coscienze Intorno al dramma del due emigrati Italiani. Del resto, è apparsa di recente la notizia che il nuovo presidente degll Stati Uniti, Kennedy, nativo di Boston, la città in cui si svolse il processo, avrebbe Intenzione di riabillt.are la memoria del due condannati, rper cancellare un'ombra che da quarant'anni pesa suJla giustizia americana. Cenzina Vanzetti ne parla con il candore della sua disarmante personalità. Forse li momento che ha tanto atteso sta peT giungere. Del resto. non è sola ad aspettare ed a sperare: il Comitato americano ,pro Sacco e Vanzetti conta ormai milioni di aderenti, tra 1 qual! sono personalltà notissime. Lo guida un emigrato Italiano di Boston, Aldino Fellcanl, un tipografo che dirige la rivista anarchlca " Controcorrente" e che le scrive sovente, tenendola Informata di ogni Iniziativa. Due anni fa, Fellcani ha fatto presentare da un avvocato una petizione per la riapertum del " caso": purtroppo la richiesta è stata respinta, ma solo per "vizio di forma". Non v'è da sconfortarsi, dunque. Anzi, è probablle che Kennedy pensi seriamente alla ondata di popolarità che gli darebbe una decisione tanto attesa. Assai meno aperte a prospettive concrete sono invece, purtroppo, le inlzlatlw del comitato !tallano. costituitosi subito dopo la Liberazione. Il Comune di Villafalletto non solo non ha mal pensato di poter dedicare una via al nome di Bartolomeo Vanzettl, ma non ha nemmeno creduto opporCONTROCORRENTE

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