Controcorrente - anno XVIII - n. 25 - lug.-ago. 1961

nero aiuti morali e materiali sotto forma di centinaia di comizi (dove parlarono oratori d'ogni fede e, quindi, di partiti diversi e contrarii da quello dei due giudicabili) oftrendo un esempio di solidarietà umana, pari, se non superiore, a quello dato all'ora del processo di Ettore Giovannitti e Tresca, concluso, dopo mesi di angoscia e di battaglia, colla loro liberazione. I " fondi " raccolti furono ragguardevoli, ma adesso sono esauriti. Si tratta, perciò, di rinnovare, da qui al 1.o Novembre (epoca, segnata dal Giudice per la esecuzione della sentenza di morte) gli sforzi della precedente campagna e, se possibile, con raddoppi·ata intensità. Una prima adunanza, promossa dalla "Workers Defense Union " doveva tenersi il 20 Luglio alla People's House di New York, per sentire dai delegati di Boston una completa relazione dei dibattimenti, discutere il programma da seguirsi e avvisare i piani, secondo cui iniziare e condurre qui una proficua agitazione: ma essa non ebbe luogo. Perchè? Lo ignoriamo. La lotta giudiziaria da affrontare è difficile, spinosa, dispendiosa. Come ben disse un confratello, il pubblico che ha assistito giorno per giorno all'emoL'ITALIA, Quotidiano "L'inaspettato verdetto contro i due accusa!Ji ha suscitato un plebiscito di indignazione e di protesta. "L'incredibile verdetto è rite<nuto come un risultato del pregiudizio di razza, alleato con il diabolico proposito di combattere nei due disgraziati non già gli autori di un abominevole delitto, ma gli agitatori di una idea di libertà e di emancipazione della classe lavoratrice. Nel presentare ai lettori le varie fasi del "frame up" 11 giornale concludeva: "Ricapitoliamo per i nostri lettori i fatti, che hanno determinato questa mostruosità, che dimostra fino 'a quali limiti inconcepibili può arrivare l'arbitrio ed il pregiudizio. " Dall'inchiesta compiuta sul caso risultò che il mostruoso processo non era altro che UNA MONTATURA, 'dalla quale sogghignava con bava sanguigna la voluttà di una innominabile vendetta di classe, mista al •più abbietto odio di razza". E' stato lanciato in tutta l'America un appello ai lavoratori italiani. Lo lancia il comitato per la difesa di Sacco e Vanzetti. Ecco l'appello: "Lavoratori! S'avvicina il giorno in cui dovrà essere decisa la sorte dei nostri connazionali. Dovranno essi essere abbandonalli ora che più urge la solidarietà di tutti gli onesti? Sacco e Vanzetti sono innocenti e i nostri lavoratori lo sanno per avere seguito le fasi del processo di Dedham. Noi non ci perderemo dunque a fare della rettorica banale, ma chiamiamo in rango i galantuomini perchè elevino la sdegnosa protesta contro il crimine che si tenta di compiere contro gente di nostra razza con la mira di gettare ancora fango sul nome italiano e AGOSTO 1961 zion:ante processo nel tribunale di Dedham, non sa riconciliarsi al fatale responso del giurì, basato ed ordito su circostanze più o meno possibili e su impressioni più o meno evanescenti, che gl'intelletti ultra-zelanti dei giurati hanno accettate come identificazioni. Il pubblico domanda che nel suo solenne mandato la Giustizia non lasci un punto solo dell'accusa, della difesa e del contradditovio, inesplorato: che l'indice cronologico delle ore, dei minuti, degli istanti del giorno del delitto di South Braintree sia percorso a nuovo, con ogni potere muem'Onico dei testimoni o dei II presunti testimoni " di ambo le .parti: che, infine, non s'invochi il " fazzoletto di Jago" quando non si ha la assoluta certezza che la prova sia la prova oltre ogni dubbio umano irrefutabilmente. Mancano poco più di cento giorni. Al Comitato di Difesa mettersi all'opera e a tutti gli italiani di cuore, qualunque i;ieno le loro fedi politiche e sociali, cooperare per impedire che vadano a morte due nostri fratelli innocenti! Cosi il Dr. Luigi Roversi ne "La Follia" di New York del 7 Agosto 1921 nella sua pagina editoriale). Chicago contro gli italiani che la stampa mercenaria vuol far credere ad ogni costo criminali! Bisogna che la protesta proletaria si elevi ora solenne, affinchè le autorità comprendano che siamo stanchi delle persecuzioni xenofobe. E' giunto il momento di far comprendere che gli italiani sono dei galantuomirri e che sanno farsi rispettare. Oggi dev'essere uno solo il proposito delle collettività italiane immigrate: salvare Sacco e Vanzetti! Si affollino dunque i comizi indetti dal comitato di difesa e si cessi l'agitazione solo quando i due perseguitati saranno restituiti alla libertà alla quale hanno diritto. Voi sapete per prova i dolori e le amarezze delle vie dell'esilio; voi che sentite, nei momenti tristi della vita, le nostalgie assillanti per i parenti lontani sappiate che al di là dell'Oceano, in un paese del Piemonte ed in una terra della Puglia, vi sono i vecchi genitori dei due giovani che oggi, la cattiveria degli uomini ha messo faccia a faccia con la sedia elettrica, mentre qui un'a giovane donna e due bimbi innocenti trepidano per la sorte del rispettivo marito e padre. I congiunti delle vittime hanno confidato nella solidarietà e nella bontà umana perchè i reclusi innocenti ritornino alla libertà, la massa proletaria ha ,promesso ed ora dobbiamo far sl che la promessa si avveri. All'opera! Noi ve lo chiediamo in nome di un vecchio canuto che la sciagura ha portato sull'orlo della tomba; noi ve lo chiediamo in nome di una donna in gramaglie; la m'adre di due bimbi innocenti che dal babbo vogliono tutto: l'affetto ed il pane. In rango!" 27

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