quartieri più belli. Queste tristissime cose fatte di iniquità e crudeltà e immenso dolore sono cose fissate per sempre nella storia dei popoli: con la loro muta e dolorosa presenza sono la risposta permanente che tutte le generazioni daranno a quanti avranno l'ardire inumano di richiamarsi a un passato di vergogna e di lutto". Ai consiglieri municipali e particolarmente al Prof. La Pira che di tanto in tanto facciamo oggetto dei nostri strali, facciamo le nostre congratulazioni per il coraggio civico mostrato in tutta la evenienza. • • • I fascisti, con i metodi della viltà che li ha sempre distinti, di notte tempo, hanno insudiciato alcuni manifesti con i simboli della loro barba ria, e scrivendo su alcuni: "saluti da Mathausen ", richiamo ai campi di sterminio che sono stati la più grande gloria (cosi essi chiamano la infamia) del nazi-fascismo. I popolani fiorentini sono andati a scovare i rettili nel luogo dove si erano dato convegno e, senza l'intervento della "santa polizia", sarebbero stati di certo pagati in contanti. Ci sono stati un ,poco di contusi ma niente di grave. Il grave sarebbe forse accaduto se qualcuno non avesse notato un gruppo di fascisti, capitaneggiati dal deputato Cara.- donna ed un consigliere locale, in attesa che il sindaco La Pira uscisse dalla chiesa ove suole ascoltare la messa la domenica. Il sindaco fu fatto uscire da un'altra porta laterale nel mentre, nella vicina Piazza San Firenze. un gruppo di operai rovesciava un'automobile con la quale dei fascisti erano giunti da Roma. La vettura vomitò un assortimento di bastoni, stanghe di ferro, pezzi di cavo di aociaio e catene di biciclette. I manigoldi fascisti, come angioli innocenti di ogni male, si erano portati dietro quel po' di arnesi civilizzatori soltanto a scopo di personale difesa e, se del caso, impartire a qualcuno una lezioncina (stile fascista); e, bravi figliuoli qual sono, avrebbero preferito con l'impartire la lezione per il primo al sindaco. La qual cosa ci riporta all'eterno quesito: "Ha il diritllo a certe libertcì chi vuole sopprimere quelle altrui1 " Se si, sarebbe come riconoscere alle vipere, alle belve feroci, la libertà di invadere i centri popolati ed azzannare a piacere i pacifici cittadini. • • • Quale strascico degli avvenimEinti del 12, la sera del 21 marzo, a Palazzo Vecchio, nel Salone del Duecento, si è riunito il Consiglio Municipale per discutere degli eventi su riportati. Ho avuto il piacere di essere presente alla Interessante assemblea presieduta dal Prof. La Pira. Lo spiegamento di forze di polizia in Piazza della Signoria e le altre adiacenze di Palazzo Vecchio dava l'aspetto di essere in stato di guerra. Nulla è successo a giustificare tanto apparato di forze. I fascisti sono rimasti nelle loro tane. La folla che gremlva lo spazio riservato al pubblico e le molte altre centinala di perAPRILE 1961 sone che hanno dovuto rimanere nei corridoi e per le scale, ha significato inequivocamente la sua intenzione a non più voler tollerare provocazioni. Dopo la relazione del sindaco ha avuto la parola uno dei tre consiglieri fascisti. Il pubblico lo ha lasciato proseguire a stenti. Dopo altri interventi il Consiglio ha votato un ordine del giorno di condanna. Dei sessanta consiglieri (in Italia tutte le cose si fanno all'ingrosso) han votato contro i tre fascisti e si sono astenuti tre "liberali" e quattro timorati demo-cristiani. Ai fascisti i quali, forse in virtù della prossimità pasquale cercavano darsi l'aria di docili agnelli, il sindaco La Pira ha gridato un paio di volte: "Quel che avete fatto il 12 marzo non lo farete più! " Un paio di sere dopo, sempre a Palazzo Vecchio, questa volta nell',immenso Salone del 500, di fronte ad un pubblico delirante di migliaia di persone, il Consiglio Toscano della Resistenza insigniva il vessillo della città di Firenze con la Medaglia d'Oro della Resistenza. Per la terza volta in due settimane, la cittadinanza di Firenze ha ripetuto il suo NO al fascismo. • • • Una soluzione che nulla solve. Cosi si potrebbe de1lnire la "svolta a sinistra". Specialmente ora, dopo i risultati che ha dato il recente congresso socialista di Milano, la situazione rimane più ingarbugliata. Dopo quattro mesi di trattative e compromessi, le parti cosi dette di centro-sinistra si son messe di accordo in centri come Milano, Genova e Firenze e formate le tanto attese giunte comunali. Cosi c'è discordia da per tutto. A Roma hanno litigato i capoccia della democrazia cristiana. Infine anche Tambroni si è chetato. Fanfani ha quasi promesso di succhiare buona parte del partito nenniano, mentre Nenni promette di succhiare buona parte della democrazia cristiana. Chi succhierà si starà a vedere. Scommetta chi vuole ma ad esser succhiata non sarà certo' la chiesa. Questa ne uscirà sempre al di sopra e, ad assicurarne la vittoria ci penseranno le aspirazioni presidenziali di Saragat. Chi altri più di tutti sta tirando i piedi di Nenni nel centrismo ... sinistro se non Saragat? Il povero Nenni finirà di spaccarsi in due. I comunisti gli toglieranno tutto quel che potranno, e quel che rimarrà ... anche quest'O è enigmatico ... anderà un po' quà un po' là e Pietro e Giuseppe finiranno col patto di alleanza a favore del secondo. Potrà esser questa una ipotesi assai errata, ma non dovrebbe sorprendere affatto se tra qualche anno, ora che anche la chiesa festeggia il Primo Maggio, di veder sfilare cortei con bandiere rosse fregiate di coccarde gia110"J)Orpora e seguite da uno stuolo di luigini con moccoli accesi. A queste cose ci penseranno i vescovi ed i cardinali ai quali è dovuta la prima obbedienza di chiunque vuol governare. In Sicilia, vescovi ed arcivescovi si sono dichiarati Inalterabilmente contrari ad ogni 7
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