RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Milk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENTlsEpubllshtd bl-moothly.Mail adchss: 157 Mllk SL, Boston. Aldino Felicanl, Editor and Publishe•r. Office of publioatlon157 Mllk Strttt, Boston9, Mass. S«ond-class mili prlvlleges authorlzed al Boston, Mass. Subscrlptlon$3 a yeor. Voi. 17-No. 5-(New Series !23) BOSTON, MASS. Mar.-April, 1961 Documenti Arrivederci, Dittatore Ecco i punti essenziali della lunga lettera aperta scritta da H enrique Galvao contro Salazar e pubblicata a Caracas. E' la verità, caro Salazar: sono sfuggito alle tue unghie, alla tua instancabile gestapo, ai tuoi giudici, ai tuoi tribunali speciali, ai tuoi gerarchi arricchiti e decorati, ai tuoi mercenari, al tuo esercito di occupazione, alle tue pvigioni, ai tuoi campi di concentramento, ai tuoi discorsi irresponsabili, alle tue magistrali menzogne, alla tua corte di vampiri e di cretini, ai tuoi negrieri, al tuo medioevo, alla tua oligarchia. Sette anni fa mi hai fatto condannare senza prove. Ho avuto tre anni di galera da un tribunale militare formato da generali avidi di ricompense e di promozioni e da un giudice che, quando fu pronunciata la sentenza, come è stato dimostrato, avrebbe dovuto trovarsi in prigione per reati comuni. Tre anni di galera. E quindici di sospensione dai diritti civili (pena alla quale sono già condannati, senza processi, tutti i portoghesi), la confisca della mia sola ricchezza: la pensione militare, e l'espulsione dall'esercito. Dopo mi hai di nuovo trascinato innanzi ai tuoi giudici. Un processo segreto e vergognoso al quale mi sono rifiutato di presenziare. Mi hai portato con la forza sul banco degli imputati e io mi sono rifiutato di collaborare in qualsiasi modo a questa farsa tragica. Ho avuto diciotto anni di carcere. Il carcere a vita, praticamente. E tutto ciò per aver manifestato opinioni diverse dalle tue. Questa è la colpa più grave che un cittadino portoghese possa commettere. Più d'una volta hai anche tentato di farmi sopprimere dai tuoi sicari. Hai detto che ero io a volere la tua morte. Non è vero: ti voglio vivo, Salazar, ben vivo. Ho orrore dell'omicidio, commesso per qualsiasi ragione, e non credo alla morte come fatto di giustizia, a scopo di vendetta. Sono anzi convinto che la morte rechi più vantaggi a chi scompare che a chi rimane. Ho sete di giustizia, non di vendetta. Soltanto se rimarrai vivo fino all'ultimo atto della nostra tragedia, potrai rispondere dei tuoi delitti in un processo onesto, pubblico, imparziale. Il contrario di ciò che tu hai sempre fatto con i tuoi nemici. Dunque, ti sono sfuggito. Sono evaso dal carcere, da solo, senza aiuti, senza complici. Dopo duemilacinquecentosessantatrè giorni di detenzione. Ho spezzato il cerchio della tua polizia politica e dei tuoi stupidi delatori. Me ne sono andato attraverso quei canali segreti che ormai coprono l'intero paese. Le strade della libertà. Hai distribuito ai gendarmi la mia fotografia a migliaia di copie, come fossi una stella del cinema. Ma è stato tutto inutile. Voglio dirti, Salazar, alcune cose che mi sembrano necessarie, in questo momento, anche se riguardano cose mie personali. Ho lasciato il tuo servizio con le mani pulite. Avrei potuto arricchirmi facilmente se avessi ceduto alle tue lusinghe, se avessi accettato di schierarmi con i tuoi corti· giani corrotti e disonesti. Non ho venduto l'anima al diavolo. Non ho mai chiesto nè a te, nè ai tuoi seguaci, aiuto o protezione. Di nessun genere. A te ho sempre chiesto libertà e giustizia, soprattutto per l'Angola. Ma tu hai deliberatamente precipitato questo paese africano verso la crisi politica ed economica. Oggi i risultati del tuo operato sono evidenti. Per comprendere la situazione attuale, è necessario un passo indietro, a quell'anno 1926 che segnò la salita al potere dell'esercito e l'instaurazione della dittatura militare in Portogallo. Fu un atto duro, ma in parte giustificato dalla situazione di disfacimento organizzativo e ideologico in cui si vennero a trovare, dopo una lunga crisi,
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