Controcorrente - anno XVII - n. 23 - mar.-apr. 1961

Lettere Questa rubrica e' riservata al lettori. Essi possono esprimere senza riserve la loro opinione di cui assumono la r-esponsabilita'. A chi scrive raccomandiamo di trattare argomenti di interesse generale. Preferiamo che tutte le lettere siano firmate con nome e cognome. Coloro che vogliono fare uso di pseudo• nimo possono farlo, purche' ci siano noti. I collaboratori ricordino questa Importante regola: brevlta'. E niente polemiche di carattere personale. Pro Domo Nostra Caro Felicani: Continuo a ricevere regolarmente " Controcorrente " che gentilmente mi mandi e non sto a dirti con quale piacere ne leggo il suo importantissimo contenuto. Sopra ogni altro debbo esternarti tutto il mio plauso per la tua indefessa ed appassionata campagna per tenere accesa questa fiaccola battagliera contro i nemici tutti della vera redenzione umana e per una Umanità veramente degna di tal nome; cosi come plaudo al tuo fervore col quale tieni vivo il ricordo dell'assassinio di Carlo Tresca e la lotta per la riabilitazione dei martiri Sacco e Vanzetti. A proposito ti informo che in questi giorni è stato dato alla radio il dramma del loro assassinio che ha prodotto in quanti l'hanno ascoltato dolorosa impressione! So di essere in debito con te per non aver mandato mai nulla a CONTROCORRENTE e credi che ne sono dolente. Pur troppo, dopo un quarantennio di mie attività svolte in Italia e all'estero, in esilio, per la difesa dei diritti dei marittimi italiani e dei loro organismi Filmare e Coop. Garibaldi, cosi tanto combattuti, avversati, insidiati e manomessi dai fascisti neri e rossi, dopo la scomparsa del Cap. Giuseppe Giulietti e della condotta del di lui figlio che apportò allo sfasciamento dell'unità sindacale dei marittimi ed allontanamento dei collaboratori del compianto e combattivo dirigente, non ritenendo di pie• gare la schiena per una pagnotta, mi sono venuto a trovare fuori di ogni mia attività sindacale e senza alcuna pensione con miei 76 anni sulle spalle ... Però non ho mancato mai di far leggere tutti i numeri ricevuti della battagliera CONTROCORRENTE a compagni ed amici ed oggi posso dirti che tutto ciò non è stato invano poichè diversi di essi hanno espresso il desiderio di riceverla non mancando di divulgarla presso altri. Per tanto ti prego di mandare sei copie di " Controcorrente" per ogni numero che uscirà al compagno Livio Ga11bacci, Viareggio, il quale penserà a raccogliere contributi inviandoli a te a meno che tu non disponga diversamente dato la difficoltà di poter inviare dollari. Sono certo che la rivista potrà essere così vicppiù diffusa in questa cittadina rossa ... e risvegliare molti ex compagni che deviarono dal cammino per opportunismo o fragilità ideale! Non so se "Il Martello" si pubblica più ma se avesse ancora vita ti prego di farmi sapere ove posso richiederlo. Se non ti chiedo troppo, porgi i miei saluti a L. Quintiliano ed ai vecchi compagno del Gruppo Il Martello con i quali formammo la Commissione Esecutiva del giornale dopo l'assassinio di Carlo Tresca. Abbiti, caro Aldino tutto il mio plauso e solidarietà per la tua grande appassionata e feconda opera. Caramente tuo, GUIDO REMEDI Viareggio, 5 Aprile 1961 Un quadro incredibile Carissimo Felicani: Sono in America da oltre tre settimane. Non so se la rivista l'hai spedita a Sepino prov. di Campobasso. C'è tanto da dire sulla situazione d'Italia Papalina. Non vale la pena parlarn·e; solo ti dico che quella nazione è caduta dalla padella nella brace, prima mercè l'opera di quel buffone di Predappio e poi degli altri, che dopo la caduta del fascismo continuarono ad approvare il patto Laterano credendo di burlarAPRILE 1961 sene del prete, mentre è questi che dirige le sorti di quel popolo che va ad incretinirsi sempre dippiù. Repubblica! Puah ... ma quale repubbli· ca, mentre un Gronchi va a baciar la pantofola vaticana ... Nel popolo si è perduto li senso della dignità personale. Un prete, immerso in un profondo fervore cristiano, celebrando la messa intravide nell'osti!l\ carne. Quale 25

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