Controcorrente - anno XVII - n. 23 - mar.-apr. 1961

mente si aggiunge al già troppo numeroso esercito dei disoccupati. Dove anni fa occorrevano 10 operai oggi ne bastano due. Negli uffici, nei negozi, nelle fabbriche, nei campi, nelle costruzioni, la macchina sostituisce sempre più la forza uomo. In una recente conferenza stampa, il segretario del lavoro, Arthur Goldberg, ha predetto che la disoccupazione, già abbastanza allarmante, raggiungerà nell'aprile 1962 8.500.000 unità. L'automazione, se non la prima, è una delle cause maggiori del presente stato di cose, e nel futuro contribuirà sempre più a impedire l'assunzione al lavoro di nuove braccia. Il problema è oltre che serio ed a risolverlo non bastano le statistiche, le buone intenzioni, le tuonanti parole, i vaghi espedienti e gli inconsistenti provvedimenti, che servono solo a tamponare un buco per lasciarne cento altri aperti. Occorre un diverso e ben studiato programma economico che armonizzi produzione, lavoro e consumo ad un maggiore livello di distribuzione, da eliminare il profitto e la miseria, e rendere a tutti quei benefici, che solo una economia sociale saggia e informata a questi principi può dare, e specie in questo che è considerato il più ricco paese del mondo. Le mezze misure non solo lasciano il tempo che trovano, ma conducono inevitabilmente a rendere la situazione sempre più precaria. Gli operai, in questo campo, i diretti produttori dovrebbero avere maggiore voce in capitolo. Chi altro meglio di loro può conoscere, tutelare e garantire i propri interessi? Oggi più che prima, dobbiamo riconoscere che nel suo " errore giovanile " Turati disse una g,rande verità, quando con il suo inno ci faceva cantare ... " E la macchina sia alleata - Non nemica dei lavoratori - Così la vita rinnovata - Darà all'uomo pace ed amore". In Italia si è tenuto il trentaquattresimo congresso socialista, e propriamente di quel partito ove da 15 anni pontifica Pietruccio Nenni. Ne facciamo cenno per rilevare ancora una volta, che certo non sarà l'ultima, che il risultato è stato peggio che prima. Benchè a scartamento ridotto, Pietruccio è riuscito a far prevalere la sua tesi autonomista .. . e più che tale, confusionista, destreggiandosi con la sua politica fregoliana onde piegare i riluttanti ad un avvicinamento più stretto e definitivo con le forze dominanti della democrazia cristiana. Per meglio intenderci si è adoperato a tutto spiano per condurre il già tanto discusso partito socialista ai piedi dei suoi eterni e naturali nemici, rappresentati dalla borghesia, dal fascismo e da tutte le forze della reazione e dei preti che fanno capo alla Democrazia Cristiana. Che Pietruccio, alla matura età di 70 anni ancora pensi alla feluca, e ad imbrat· tarsi le mani. già molto poco pulite, nel melmoso e pestilente campo dei suoi passati APRILE 1961 nemici politici, non è almeno per noi una novità degli ultimi tempi. Ben sappiamo che oltre a non essere stato mai stabile e solido, è stato sempre dominato dalla fregola di saltare il fosso. Ha tenuto il sacco ai comunisti fino a ieri nella maniera più equivoca, e sempre in linea per qualunque compromesso. E oggi, al posto di cercare di rifarsi quella verginità e quella coerenza che mai ha avute, perduta addirittura la bussola si accinge al salto mortale e definitivo. Cosi Pietruccio Nenni ha servito la causa del socialismo. Alla stessa maniera di Giuda Escai'iota. Con le rinunce, con le alleanze borghesi-clericali-fasciste, i compromessi e le alternative e le indecisioni. In lui è sempre venuta meno l'azione e la valorizzazione dell'idea che si è vantato di rappresentare e divulgare. Al contrario ha fatto sempre unal politica al rovescio e che naturalmente ha prodotto frutti acerbi, indigesti e negativi. Semmai Pietruccio negli ultimi 15 anni avrebbe fatto più bella figura in un museo, e meglio ancora in un circolo di burattini. Ne avrebbe tanto guadagnato il socialismo e il proletariato che così negativamente è stato rappresentato e valorizzato. Si ravvedano almeno i buoni rimasti ancora incontaminati abbandonandolo al proprio destino, per indi ricominciare ad operare dalla base in nome di quel socialismo che non verrà mai per opera di Pietro Nenni. La Russia ha sbalordito il mondo e stordito i capi e sottocapi dei paesi occidentali, con la formidabile impresa del lancio di un uomo nello spazio. L'eccezionale impresa, che stabilisce essere il più grande avvenimento scientifico e meccanico del secolo, non può essere sottovalutata. Essa si impone alla considerazione e al plauso di tutti, dal più grande al più umile essere vivente, e il nostro augurio, che il risultato di questa e delle future esplorazioni astrali, vengano meEse a disposizione di tutta l'umanità e servano a cementare sempre più strette relazioni di amicizia e di intesa fra i popoli della terra. L'imperatore d'Etiopia Haile Selassie, mentre si trovava in visita uf:flciale nel Brasile, ha dovuto rifare le valige e tornare velocemente in patria, per un inatteso colpo di stato, nel quale era coinvolto uno dei propri figli, che gli ha fatto tremare la corona e il ,piedistallo sotto i piedi. Per questa volta il vecchio Selassiè è riuscito a riprendere l'equilibrio. Quasi contemporaneamente, un altro po· tentato, Baldovino del Belgio, che stava godendosi la, luna di miele ... a San Calisto presso Siviglia, ha dovuto interrompere i suoi privati amplessi. .. e tornare precipitosamente a Bruxelles, dove mezzo milione di lavoratori, scesi in sciopero, hanno seriamente manifestato contro il governo del socia! democratico Gastone Eyskens e inneggiato alla repubblica, in protesta per 23

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==