GARIBALDI Le guerre, se pur lo trascinarono con entu..;.iasmo verso le più fulgi<le vittorie, non furOno nel suo profondo anirno di genero.so. soldato la ragione intin1a della sua esistenza. Nel suo cuore vibrava qualcosa di più nobile e grande: la pace e l'arn1onia fra i popoli, Non bisogna ammirare Giuseppe Garibaldi solo attraverso le epiche lotte che sostenne vittoriosan1ente su innwnerevoli can1pi ,di battaglia del mondo intero, 1na è doveroso conoscere e valutare pure il suo carattere intr<insccamente u1nanistico che lo univa sincera1nentc a molti alfieri deUc Jibel"t.;i sociali. Egli sì combatteva contro tulle le egmnonie "t'eutoniche" 111a i su'oi lun1inosi occhi guardavano ohire le atrocitU che tutte le guerre con1portavano. Sul suo vcfucc dlestriero aguzzava lo sguardo lon1anO, a un punto luminoso al di lii dlei confini convenzionali delle patrie nazioni. Egli che conosceva le iniquitU internazionali foonentate laddove regnava l'abon1inazionc dei g'Overni assetati di predorninio, provava ripugnanza e dolore, perchè In ~ua spada l'ave,•a sen1prc sguainata per 1>orlare nel mondo la giustizia fra i popoli. L'eroe di tante battaglie concluse ,,iuoriosan1entc su due continenli non fu dun<1ue esclusivan1ente un grande condottiero, d'al suo animo generoso si elevavano pure nobili principi di eguaglianze sociali. Giusc1>pe Garibaldi oltre acJ essere stato un prode soldato, fu anche un tenace assertore delle liberto dei popoli, Egli non disdegna,•a la rivoluzione e i rivoJuzionari, quando quest'a scaturiva e quelli insor~ gevano per una giusta cau~a di redenzione umana. Citare i nomi di tanti rivoluzionari che ebbero mnichevoti rapporti con Giuseppe Garibaldi, accettandone, entusiastica1ncnte i suoi pt'cziosi consigli, sarebbe assai funga elencazione. Basta ricordarne qualcuno per averne un 'id1 ea. Fra ((UCsti si possono menzionare l'intemnzionalista Celso Cerretti, che in una lettera inviatagli da Giuseppe Garibald~ il 22 Dicen1bre 1872 incominciava con una frase rintasta celebre: "L'Jn\. tentnzionale è i.I sole dell'avvenire". Amilcare Cipriani, il co1nunardo che con Luisa Michèl combauè strenuamente ne "La Comune di Parigi " del 1871. Il famoso rivoluzionario russo, l'anarchico 1\fichele Bakunin; Luigi Augusto Blanqui, celebre socialisra ~ivoluzionario; il grande poe'ta catanese repubblicano 1\.1ario Rapisardi e tanti altri ancora. Giuseppe Garibald•i, bisogna ricordarlo, fu se1nprc uno strenuo lottatore conlro ogni in1poslU!'a lcg'alitar'ia e con,·enziOJ1ale. Nel suo " tes1an1ento politico " (l'auto~ grafo si trova nella busta 81 della raccolta "Cu•atolo" al i\fuseo del Risorgimento di Milano), esprime chiaramente i profondl scntintenti sociali, scrivendo virilmentrc nella 1>rin1a 1>artc del testa1nento quanto segue: " Ai n1iei figli, ai n1iei amici ed a quanti divido.no le n1ie opinioni, io lego: l'amore n1io per la Libertii e per il Vero; il mio odio per la menzogna e la tirannia"· Questo breve accenno testlame'n1ario è sufficiente per dare un giudizio imparziale del suo pensiero. Se Giuseppe Garibaldi fu essenzialmente uno dei più luminoSi antesignani del Risorgin1enfo italiano, i cultori nelle celebrazioni del " Centenario " no.n dovrebbero d'in1enticare il lato n1oralc ed idealistico d'ell'Eroe dei "DuP !\tondi". Per ((u'csto ho voluto soffer1nar1ni brc,·en1entc nel presente scritto sul bcntimcnto sociale e politico de1 grande Scomparso. ALDO FINZI da " Uman.itti. Nova "
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