'èosà 'i còniun·isti ta.rebbero ~e 'in con• trollo dell'intero paese? E' l'enigma che spaventa. E' anche l'enigma che ha portato alla dèbacle del sociahsmo nenniano. Per quanto Nenni ed i suoi fedeli e per quanto i Radicali, questa volta associati alle schede socialiste, han tentato convincere il pubblico del completo distacco del Partito Socialista Italiano da quello Comunista, nessuno pare ci abbia creduto. L'equivoco del connubio social·comunista è durato troppi anni per poter esser cancellato facilmente. Nel Partito Socialista è sempre esistita una forte corrente filo-comunista la quale ha tenuto Nenni al bivio. C'è chi ha avanzato l'ipotesi che certi "quadri comunisti" venivano appositamente tenuti nel partito socialista per poter meglio ricattare Nenni, col timore di scissione o esodo di numerose forze del partito. Ora che tanti se ne sono andati, cosa farà Nenni? E cosa faranno gli intellettuali del " partito radicale "? * * * Che l'Italia vada lentamente trasformandosi - per il meglio, non v'è dubbio alcuno. Il progresso è evidente un poco dovunque. Viaggiando in treno è ora possibile trovare i gabinetti forniti di sapone ed asciugamani. I treni stessi sono di molto più puliti di quello che lo fossero nel non remoto passato. L'abolizione della terza classe, - le vetture con le panche di legno renno ora servizio di seconda, particolarmente da Rom:a in giù, - rpare abbia prodotto una certa trasformazione nelle abitudini della gente. Non che manca gente soprca, priva di ritegno personale e rispetto per le altrui cose e persone. In generale i viaggiatori sono più guardinghi nell'imbrattare i pavimenti delle vetture e corridoi, gettando i rifiuti dai finestrini del treno in moto o depositandoli negli appositi recipienti. Tre vecchiette contadine, avendo inteso dire che nel lavandino v'era del sapone liquido, incuriosite, vollero provarlo. Una ritornò qualche mo· mento dopo per domandare come fare per trarre il liquido dalla boccetta metallica. Le tre ritornarono nel compartimento qualche tempo dopo con le mani che specchiavano. Le mostravano e le guardavano con compiacente sorriso, gareggiando su quali fossero le più pulite. Sembravano tre bambine le quali avessero ricevuto un dono prezioso o fatta una scoperta meravigliosa. Quanto poco ci vuole talvolta per rendere delle persone felici: un pochino di sapone, foss'anche liquido. * * * Camminando per via in compagnia di un vecchio amico che di recente ho visitato a Pistoia mostrandomi delle biciclette parcheggiii.te contro un muro, egli mi diceva: come le vedi appoggiate contro quel mur<! le vedrai ovunque in città ed anohe fuori di cinta. Nessuno le accudisce e nessuno 4 )e ru·ba anche sè stanno iuorì dui'a!\te la notte. Non so in quante altre città e paesi d'Italia vige l'onestà Pistoiese. Tuttavia è bello sapere che la Svizzera, l'Olanda ed il Tirolo Austriaco non più tengono il primato d'onestà. * * * Uno dei più belli aspetti dell'Italia odierna è la quasi totale assenza delle forze di polizia che un tempo ingombravano le vie e le piazze. Oltre ai pochi agenti di città addetti al controllo del traffico ed altre ordinanze cittadine, raramente si nota un altro poliziotto in uniforme. Questo almeno a Genova, a Firenze, a Carrara ed un poco meno, a Roma. A queste si possono aggiungere città e paesi intermedi e tutta la parte settentrionale d'Italia. Del sud di Roma ancora non posso dire. Le guardie di " pubblica sicurezza" ed anche i carabinieri che un tempo si incontravano a frotte, ora sembrano scomparsi dalla circo• lazione. Quasi si "rimpiange" l'assenza della figura decorativa dei carabinieri in alta tenutJa. con i cappelli napoleonici, impeccabile vestito nero con calzoni veI'gati in rosso, guanti bianchi e sciabole luccicanti. Di questi ultimi se ne vede qualcuno in giorni festivi e nelle vie affollate da stranieri. Di tanto in tanto qualche altro che fa da piantone •a questo o quel palazzo pubblico. Anche le guardie di finanza nelle loro divise grigio-verde, cappello alpinista e piuma di pavone sono scomparse dalla circolazione. Tutto questo non significa che lo stato pretino che sgoverna e affligge l'Italia abbia concluso di aver sacrificato il popolo italiano al punto di poter dispensare delle forze dell' " ordine ". In Italia le numerose forze poliziesche han sempre servito a due scopi diversi e convergenti. Prima, aver pronto un largo numero di armati addetti alla "sicurezza dello Stato" e che incidentalmente rendesse servizio di ordinaria polizia. In secondo luogo, i corpi di " pubblica sicurezza " e dei carabinieri son serviti e servono soltanto a dare una certa occupazione a migliaia di persone le quali altrimenti starebbero ad ingrossare le fila dei disoccupati e quindi, dei " malcontenti". In altre parole, per chi in America ricorda gli infausti mesi dall'ottobre del 1929 al 1934, una specie di permanente W.P.A. o P.W.A. Man mano che l'Italia va assumendo l'aspetto di paese prosperoso ed i forestieri da tutte le parti del mondo vi piovono come la grandine, per ammirarne le bellezze ed assorbire un poco della sua millenaria cultura, si è reso necessario lo sfollamento delle strade da tante forze poliziesche chE' al paese davano l'aspetto di essere un immenso accampamento di delinquenti. Cosa che non è mai stata. La delinquenza italiana, come quella di ogni altro paese, la si deve misurare in proporzione al benessere o miseria pubblica prevalente a certi dati momenti. CONTROCORRENTE
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