Controcorrente - anno XVII - n. 21 - nov.-dic. 1960

BOSTON - P. - Nessuna sorpresa che il corrispondente del " Progresso" sputi veleno contro di noi. Non è la prima volta. Non sarà l'ultima. Tutti sanno che è rimasto un fascista puro. Il buffo istrione si serve dello stesso argomento dei preti e di tutti i mascalzoni: ci definisce "comunisti". Questo sparafucile sa di mentire. Conferma la malafede di cui da continuamente prova. L'assicuriamo però che questo metodo non ci farà zittire. Tutt'altro. * PHILADELPHIA - J.D. - Elaboriamo. Pitigrilli è il noto scrittore che importò in Italia la pornografia piccante alla francese. Ebbe un momento di celebrità. Secondo notizie pubblicate all'epoca della sua fuga dall'Italia, egli si sarebbe pentito di avere scritto i libri che lo resero famoso. Contemplava di darli alle fiamme. Il suo nome è Dino Segre. Le sue attività a servizio del fascismo l'hanno reso un essere imm'Ondo. Forse ti dirò di più in seguito. Statti sano. * CAMBRIDGE - Studente - \'enga direttamente all'ufficio. Potrà avere i numeri arretrati se li desidera. La sua collaborazione sarà bene accetta. Il sabato è generalmente una giornata senza troppe interruzioni. Si faccia vedere. In attesa di stringerle la mano, la salutiamo. Il. 25 DICEMBRE ENZA SAN FRANCECO D'ASSISI il 25 dicembre sarebbe stato un giorno come un altro; lo. pretesa nascita di colui che avrebbe sconvolto il calendario datando la storia da sè stesso sarebbe stato un avvenimento comune, misconosciuto, quasi igno;ato; S. Francesco d'Assisi riempi il giorno d'una stupida coreografia inventando il presepe, SC?prendo la stella che doveva guidare i tre re magi dal lontano Oriente, mettendo in scena tutta quella combinazione di pastori ed angeli intorno a!Ja capanna che cantando il " Gloria in excel~is deo ", facendo nascere h,fine il re dei rE\ fra un bue ed un asino. Ma anche da S. Francesco d'Assisi in poi la festa s'è trasformata. Oggi è una realtà diversa dal misticismo francescano. !Ja messa di mezzanotte attira alla chiesa tutte le anime più in aperto contrasto C'Olvangelo: ladri, teppisti, scialacquatori, spie, donnaiuoli, tutti si portano al tempio si prostrano, pregano, borbottano, bestemmiano, e si dilettano di occhiate e non di sole occhiate furtive presso le gonnelle. Gli ubbriachi in fine sbuffano o russano santamente dietro le colonne parate a festa, mentre le beghine cantano i loro ",osan11a" al Salvatore. E' uno spettacolo indecente, antimorale. IJa natività di colui che con i suoi insegnamenti o le sue parabole si vuole abbia propagandato l'umiltà, la povertà, la sottomissione passiva, sembra che anche nel concetto di chi vi crede o finge di credervi, non meriti tanti onori. Egli ha sprofondato idealmente l'umanità nell'abisso della degenerazione, della miseria fisica e morale promettendo di elevarla poi alle gioie paradisiache nel regno di oltre tomba che egli ha popolato di illusioni fantastiche. E ogni uomo libero dovrebbe perciò negare la simpatia propria, il proprio rispetto, la propria ammirazione a questo simb'Olo che ha servito alla Chiesa durante il corso di 19 secoli per speculare sulla miseria e sull'ignoranza delle masse. Esso meriterebbe quindi il disprezzo, l'odio, il bando, di ogni coscienza che non sia impregnata di dogmatismo. Ma il 25 dicembre è la più eloquente attestazione del giusto spirito in cui le folle hanno inteso la festa della natività. Nato mistiC'O, idealmente voluto mistico, è divenuto, poi in pratica oscenamente pagano. La reazione istintiva delle folle è innegabile. La predicazione cristiana non ha miglior indice del fallimento proprio che nella festa della natività. Oggi potete essere padroni di credere o di non credere, di essere atei o religiosi, di di adorare o di bestemmiare; ma non troverete mai la forza di es_imervi dal dovere di cercare una indigestione nella ricorrenza del Natale. Non v1 sono stomachi indisposti il 25 dicembre!! Si mangia male e si veste peggio per 365 giorni all'anno, ma il 25 dicembre un. vestito ~uovo ed una tavola ben P:eparata è indispensabile. La cucina e la moda m quel giorno non conoscono economie, salvo poi il di susseguente a raccogliere le briciole che i buoni Epuloni gettano dalla finestra. Cosi la festa, cosi la realtà della festa. Inutili i lagni più o meno cristiani. IL mondo la vita attiva del mondo questa festa l'h:mno trasformata. E essa ha un valor~ storico, ha il valore della sua antitesi, quello che i_n?ica come il . conquistatore cristiano sia rimasto conquistato, esso, dalla pagana_ gioia, che la vita borghese diffonde; esso da gli impulsi alle materiali concup1scen~e umane; esso, al di sopra di un misticismo ch'è troppo del_ cielo P';r essere assai anc~e dcli~ terra. lJa Natività ci ricorda che effettivamente 11 paradiso è stato, come dice Heme, lasciato ai passerotti ed agli angeli! Per le terrene vicende nel giorno consacrato non c'è più di vivo che il pranzo natalizio. * * * 32 CONTROCORRENTE

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