Controcorrente - anno XVII - n. 21 - nov.-dic. 1960

aggiunsi una spietata, continua, inesorabile osservazione su gli uomini, su gli animali, le piante, su tutto ciò - in una parola - che circonda l'uomo. Il libro della vita: Questo è il libno dei libri! Tutti gli altri, non hanno per scopo che insegnare a leggere questo, i libri onesti s'intende, chè i disonesti hanno opposto fine. La meditazione di questt> gran libro determinò le mie azioni ed i miei principii; sprezzai l' "Ognuno per se e Di-o per tutti"; mi ,schierai dalla parte dei deboli, dei poveri, degli oppressi, dei semplici e dei perseguitati; ammirai l'eroismo, la forza ed il sacrificio, nel trionfo della giustizia; oompresi che in nome di Dio, della Legge, della Patria, della Libertà, delle più pure astrazioni della mente, dei ipiù alti ideali umani, si perpetrarono e si continueranno a perpetrare i più feroci delitti, sino al giorno che acquistata la luce non sarà più possibile ai pochi di far commettere il male, in nome del bene, ai più. Compresi che non impunemente l'uomo calpesta l'inedite leggi che so.no lui, nè può violare i vincoli che lo legano all'universo. Compresi che i monti, i mari, i fiumi chiamati confini naturali si sono formati ante- * P. S, - Compresi che .scopo supremo dell'uomo è la felicità. ' Che le basi immutabili e perenni della umana felicità sono: la salute, la tranquillità di coscienza, la libertà, il soddisfacimento dei bisogni animali ed una fede sincera. Compresi che ogni individuo ha due "Io" quello reale e quello ideale, che il secondo è la molla del progresso e che voler far wpparire il primo eguale al secondo è malafede. La differenza tra i due io è sempre uguale, perchè tanto nella perfezione come nella degenerazione conservano la medesima distanza. Compresi che l'uomo non è mai abbastanza modesto verso se stesso e che una bricciola di saviezza esiste nella tolleranza. Volli un tetto per ogni famiglia, un pane per ogni bocca, una educazione per ogni cuore, la luce per ogni intelletto. Son convinto che la storia umana ancora non principiò: che ci troviamo nell'ultimo periodo della preistoria. Vedo con gli occhi dell'anima il cielo rischiararsi dai raggi del nuovo millennio. Ritenni il diritto della libertà di coscienza inalienabile come quelk> della vita. Cercai con tutte le mie forze di convergere lo scibile umano a beneficio di tutti. So per DICEMBRE 1960 cedentemente all'uomo, per un complesso di processi fisici e chimici, e non per dividere i popoli. Concepii la fratellanza, l'amoiie univensale. Ritenni che, chi benefica o danneggia un uomo benefica o danneggia la specie. Cercai la mia libertà nella libertà di tutti: la mia felicità nella felicità di tutti. Compresi che la eguaglianza di fatto, nelle necessità umane, di diritti e di dioveri, è l'unica base morale su cui può reggeiie l'umano consorzio. · Strappai il mio pane con l'onesto sudoiie di mia fronte; non ho una gioccia di sangue sulle mie mani, nè sulla mia coscienza. Ora? A trenta tre anni, l'età di Cristo e dei delinquenti, secondo certi scienziati detti alienisti, sono candidato alla galera e alla morte. ' Nè me ne meraviglierei se nt>n fosse così! Eppure se dovessi ricominciar il "cammin di mia vita" ribatterei la medesima via, cercando però di diminuire la somma nelle colpe e degli errori; e di moltiplicare quella del bene. Vada intanto ai compagni, agli amici, ai buoni tutti, il m1o bacio fraterno, la profonda riconoscenza, l'amore e il saluto augurale! - BARTOLOMEO VANZETTI. * * esperienza che diritti e privilegi colla forza si acquistarono e si mantennero, e che sarà oosl finchè l'umanità non avrà migliorato se stessa. Nella vera futura storia umana: abolite le classi e i privilegi, gli antagonismi d'interesse tra uomo e uomo: il progresso e i mutamenti saranno determinati dall'intelligenza e dalla comune, generale convenienza. Se noi e la generazione che portano in grembo le nostre donne non arriveremo a questo risultato non avremo ottenuto nulla di reale, e l'umanità continuerà ad essere ognor più misera ed infelice. ' Riconosciuta la necessità della forza la invocai al servizio del bene, contro il regn,o del male. Sono e sarò sino al supremo istante (se non m'accorgerò di essere in errore) comunista anarchico, perchè credlo che il comunismo sia la più umana forma di contratto sociale, perchè so che solo con la libertà, l'uomo si eleva e si nobilita e si completa. BartoÙ>meo Vanzetti da L'AGITAZIONE, organo del Comitato di Difesa, gennaio, febbraio 1921. Al prossimo numero: Note autobiografiche di Nicol.a Sacco.

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