Controcorrente - anno XVII - n. 20 - set.-ott. 1960

Lettere Questa rubrica e' riservata al lettori. Essi possono esprimere senza riserve la loro opinione di cui assumono la i,esponsabillta'. A chi scrive raccomandiamo di trattare argomenti di interesse generale, Preferiamo che tutte le lettere siano firmate con nome e cognome. Coloro che vogliono fare uso di pseudonimo possono farlo, purche' ci siano noti. I collaboratori ricordino questa importante regola: brevlta'. E niente polemiche di carattere personale. Prezzolini - il puttano Cara Controcorrente, Dal " Popolo Italiano" di Philadelphia del 14 Agosto riproduco questo stelloncino, stampato sotto il titolo "Descrizione infelice ": " Il professor Prezzolini, seri ttore, insegnante e giornalista paragona l'America alla cocaina. "La prima volta si vomita oppure si esilara - egli scrive - ma poi, non s-e ne può fare a meno". Brutte parole, bruttissime parole! Dove è arrivato il professore dopo tanti anni di diretta pratica nello studio dell'America? Dice Goethe: La vecchiezza non rimbambisce, come si dice: ci ritrova soltanto ancora come veri bambini". A che cosa attribuire la frase del professore? - (de Moro)". Il firmatario dello "stelloncino", De Moro, non sa a che cosa attribuire la frase infelice dell'apologeta di Mussolini. Nemmeno noi saippiamo la causa di quest'altra eruttazione dell'ex direttore della Casa Italiana della Columbia University che divenne un covo di fascisti, filofascisti, razzisti e mangia-democrazia. Il Prezzo lini deve ali' America il suo titolo di professore poichè in Italia egli sarebbe finito a insegnare nelle scuole elementari in vista del fatto che questo signore non riusci nemmeno a conseguire la licenza liceale. In America il Prezzolini seppe farsi strada, a gomitate. Non perdonò mai a Gaetano Salvemini, gloria autentica del libero pensiero italiano, di averlo messo alla gogna, dal titolo accademico che non aveva, ai salti politici. Salvemini fu "richiamato" in Italia. alla vecchia cattedra; Prezzolini dove andrebbe? Questo spunto suggerirebbe altri commenti. Per ora lasciamo correre. Non mancherà occasione di riparlarne. A. D. C. Philadelphia CONTROCORRENTE non ha dimenticato coloro che sostennero Hitler e Mussolini. Non si lascia fuggire occasione per ricordare la loro opera caina. Chi risente le nostre frustate puo' fare a meno di leggerci. Consideriamo un dovere morale ricordare i delitti del fascismo e del nazismo. Nessuna tregua a chi ha soslienuto I massacratori del popolo. Lettera allo scemo, non spedita Cara Controcorrente: Cosi. .. a me pare! ... è una colonna sul "Progresso Italo-Americano" a cura di Leo Di Stefano. Io, pur conoscendo l'apologo: Il vecchio, il ragazzo e l'asino ove tutti esprimono la prdpria opinione vorrei aggiungere la mia ... mi garba la filosofia della barba. Mister Leo Di Stefano scrive: "Forse quello che, agli occhi dei cubani suoi seguaci, rende più suggestivo l'evangelismo comunisteggiante di Fide! Castro, forse, ripeto, è la barba del dittatorello ". (Progresso-- 4 Sett. '60). 26 Ironia in onor del mento, lotta ohe dura da secoli! Omero, Archimede, Esopo, Socrate, Platone, tutti forniti in gran copia di fluentissime barbe non ci hanno lasciato proprio niente? "Ai tempi precedenti al "ventennio", a Montecitorio, se entrava un deputato con la barba, era sicuramente un deputato socialista". Scusi la mia curiosità, Mister Di Stefano, e durante il " ventennio"? Capisco nuova moda! Il padrone era sbarbato. Oggi "esistono solo facce ra·pate ". Oh, come si s-ente la mancanza cli un GariCONTROCORRENTE

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