Discussioni Marcio • ID ovonti o (Continuazione, vedi numero precedente) No, il Marxismo non è una vecchia concezione, ormai superata. Dopo un secolo di varia e travagliata esistenza esso è più giovane che mai. Io non dispero del Socialismo, come fa Rizzi, e non m'interessa la salvazione della società borghese. Noi sindacalisti vogliamo creare il nostro mondo e la nostra civiltà. Lasciamo volentieri al Socialismo democratico la salvezza di questa civiltà puzzona. Il Socialismo operaio, quello della prima Internazionale, non è stato rovinato dal Marxismo ma da quelle scuole socialiste, come quella del Lasalle per es., che con le loro ambiguità dottrinali e il loro opportunismo politioo lo ha:nno condotto a mali [passi. Il processo involutivo del movimento socialista incominciò quand'o si accettò la scheda come mezzo della conquista del potere. I partiti socialisti furono cosi costretti ad operare sul piano parlamentare in nome della democrazia, e finirono di collaborare con la borghesia. Questa tendenza a far de· viare il movimento socialista continua tutt'ora, accentuata dalle manoviie dei Gaitskell's, degli Hollenhauer's e dei Nenni a condurre sempre più i loro partiti su un terreno di collaborazione con la borghesia. Da ciò la nostra fiducia anche in una svolta del Partito Socialista italiano come sperata da J'ona. Ripeto, al di fuori del Socialismo della lotta di classe, non c'è niente per la classe lavoratrice. Il Socialismo democratico è arenato sugli scogli della politica borghese. E il mondo (idealistico) lx>rghes,e è vuoto di senso per gli operai. Il capitallsmo, anche come il migliore dei sistemi politici ed economici possibili non può contentarci e deve essere superato da un ordine sociale nuovto, che prometta al proletariato e alla intera umanità pace, vita gioconda, giustizia e libertà. In questo superamento del capitalismo i salariati non devono fare altro che avvantaggiarsi delle contraddizioni economiche e politiche inerenti al sistema dJ produzione e di scambio l>orghese. Nelle industrie, nell'agricoltura, nelle sfere del pensiero i lavoratori devono eccellere ed imporsi al presente stato di Cdse. Questa è la loro 18 ondoreo ritroso? politica di classe, la sola ohe potrà battere in breccia il capitalismo. Il Socialismo si realizza oon l'azione diretta dei salariati associati nelle loro organizzazioni economiche, fronte a fronte col loro nemico - il padrone, e in un senso più largo col capitale associato. • • • • Mi pare di aver risposto anche al Rizzi in queste puntate del mio articolo. Mi preme però di fare alcune osservazioni particolari a quel che Rizzi dioe nel suo ultimo articolo. Ci sarebbe da dire molte cose anche al suo primo articol'o, ma non lo faccio per non allungare dippiù la presente puntata. I lettori e l'editore abbino ancora con me un ,pizzico di pazienza. Rizzi dice "che il Socialismo dovrà fon· darsi su di un sistema econlomico e non morale se non vorrà fare fallimento". Io non capisco perchè lui vuole disgiungere la morale da un sistema, economico socialista. In quanto al fallimento di cui parla esso è una cosa che n'on ha ,peso presso I socialisti in un regime socialista. Un sistema economico socialistia non può essere fallimentare se basato sulla morale. L'economia socialista s'impone appunto perchè è moralissima, "dando a clascun'O secondo il bisogno e ricevendo da ciascuno quel che può dare". In un'economia socialista non vi ,può essere pareggio di entrate e di uscite, come avviene _In quella borghese. Nel Socialismo non si tratta di ,produrre a bassi costi, ma di produrre ll)'er 1 bisogni di tutti, costi quel che costi. Il guaio con l'amico Rizzi è che egli si preoccupa troppo con i costi di produzione, come se in una economia socialista si debba continuare a fare le oose al modo borghese. Il realizzamento dei costi di produzione capitalistici In una economia proletaria è perciò un nonsenso. Un regime socialistico deve essere l'opposto di un regime capita· listlco, altrimenti si fa il Socialismo a vanvera. In quanto alla capacità d'acquisto dei lavoratori americani su quelli europei, questa è una faccenda molto relativa. Il fatto importante è che tanto i lavoratori americani quanto quelli europei si struggono in condizioni di vita identiche. La CONTROCORRENTE
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