Controcorrente - anno XVII - n. 19 - lug.-ago.1960

politica di Wall Street o un asservimento alla politica panslavista. E sono milioni di elettori che vogliono tutto questo, che si lasciano trascinare alle urne solo dai due estremisti. E' l'Italia che assume la responsabilità della rovina del palese. E' l'Italia che porta la colpa delle nostre ~nture. Ci vuole un grido. Il grido di una voce potente. Bisogna sperare nei giovani. Non nei pallidi occhialuti stipendiati dal bolscevismo, già avvezzi a tutti i loyolismi, non negli al· u-ettanto pallidi occhialuti baciapile che vanno a chiedere istruzioni politiche nei confessionali. E nemmen:o in quelli che leggono soltanto giornali sportivi. E' impossibile che la terra del genio non abbia in questo nostro tempo una gioventù di pensatori sani che sappiano pensare fuori della falsariga. Si potrebbe ancora in Italia, con un saggio governo e un po' di concordia, ridare la vita a quarantanove milioni di abitanti. Rifare del nostro paese, un paese, se non ricco, almeno abbastanza felice. La nostra gloria potrebbe essere quella di costruire e mostrare al mondo un autentico socialismo nel quale la giustizia economica potesse andare a braccetto con la più ampia libertà, nel quale si riconoscesse il vero merito senza lasciarlo consacrare da un despota secondo il valore della bassa adulazione, nel quale sistema lo stesso popolo fosse tanto colto da scoprire e premiare le autentiche capacità di direzione e produzione, conservando nelle sue mani intero e assoluto il diritto della gestione diretta dei turni di comando am· ministrativo, non lasciandoselo mai strappare dai cosidetti rappresentanti, dai quadri, che s'eternano poi nelle alte gerarchie con oscuri intrighi, con il terrore, con il meccanismo delle polizie segrete, le fucilazioni ed altro. Domenico Falco "The Sacco-Vanzetti Story'' ROGNOSI CHE Lo spunto per quest•a nota me l'ha dato, involontariamente, un George C. Putnam di Dedham, che non ho il ,piacere di conoscere. Mosso soltanto da basilari sentimenti di giustizia e di decenza, il Putna.m ha scritto una lettera al Boston Globe, giugno 23, protestando vibratamente contro le malvagie osservazioni che Percy Shaln, critico di quel giornale, sbraitò sul recente spettacolo televisivo sul caso Sacco-Vanzetti. L'Ipersensibilità di Mr. Shain del Globe fa il paio con la improvvisa crisi di irritata "rogna" di tanti altri censori, i quali si sono sentiti in dovere di spezzare una lancia In difesa della giustizia del Massachusetts, la grande e nobile dama invocata dal perfido giudice Thayer, dallo spudorato Procuratore Katzmann ed esaltata dall'ambizioso Governatore Fuller che sognava la Presidenza, sulle ceneri di Sacco e Van~tti. E' stato detto che la drammatica documenSACCO SBRAITANO tazione fatta dall'autore Rose e interpretata con sincerità di sentimento da attori di vaglia, ha macchiato di vergognosa onta la su detta giustizia che, nel caso in questione, era non soltanto bendata, ma anche sorda! Probabilmente nessuno di questi ululanti messeri, tra i quali vi sarebbe stato Bill Cunningham se non fosse già passato a peggior vita in qualche bolgia infernale, si preoccupò mai dei due bastardi anarchici - come li bollò il giudice Trayer - quando essi e-rano ancora in vita, e agonizzavano, da sette anni, nella vana speranza che la solidarietà data loro dal mondo intero, avrebbe avuto eco nei cuori a,vvizziti delle autorità costituite. La crisi di coscienza che oggi assale questl pudici difensori del buon nome del Massachusetts, fu completamente assente quando Thayer e Katzmann ordivano la trama assassina. E nei trent'anni che sono trascorsi dal sacriflzio dei due lavoratori e sognatori della fratellanza umana, I ,paladini del buon nome e della giustizia non hanno mai bisbigliato sullo scempio che di tale strombazzata giustizia fecero coloro che vollero l'elettrocuzione di Sacco e Vanzetti. Si capisce che coloro i quali accettarono in silenzio l'esecuzione dei due lavoratori o, peggio ancora, coloro i quali con l'azione o col pe-nsiero contribuiscono a creare il clima ostile in cui si svolse la tragedia, siano oggi i primi a dichiarare futile, ozioso, inutile e provocatore il dramma televisivo in cui è rifulsa l'innocenza dei due condannati. I critici, I ,perversi, i cinici e g!l infingardi mentali, nel vedere snodare davanti al loro occhi il dramma che Rose seppe tessere, su base di fatti, intorno ai due umili lavoratori ch'erano colpevoll di CONTROCORRENTE

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