chi ordina e chi esegue, chi comanda e chi ubbidisce, davanti allo sforzo supremo del lavoro di tutti per un tutto, sia pur desso la patria rivelata a Mussolini invece dell'umanità che ti grida nel cuore? Se è vero, perché sopprimerti, o Primomaggio del Lavoro, per dissotterrare dalla cenere dei secoli il mito della nascita di Roma? E se non é vero, ti contenterai tu mai di meno? Dirai tu con gli artefici del tuo supplito che é immutabilmente registrato negli arcani dei firmamenti che milioni di uomini debbano servire in eterno con spasimo di dolore e con sudore di vergogna onde poche centinaia di semidei restino nell'illusione grottesca della propria divinità? Non sia. Protestano i cinque secoli illustri di tutta la storia della razza. Dirompono tutti i tumuli dei nostri morti, si scoverchiano tutti gli avelli dei martiri, come nell'esplosiva invocazione gariba.ldina, per gridare NO! Primomaggio che imperatori e re riverirono tremando, e che ora sei bandito e proscritto dai traditori e dai '.{Oltagiubba, dagli arlecchini nuovi e dai preti antichi, Primomaggio tradito e venduto, gettato in preda ai moschettieri di Mussolini ed ai guarda crumiri di Rossoni, Primomaggio imbavagliato ed ammanettato e offerto, ostia vivente, all'auto-da-fe ed ai progroms fascisti, tu resti impiedi ancora dopo il fuoco e la follia omicida, aderto ed indistruttibile come uno stele di granito, come un tripodo di bronzo nelle macerie di un tempio devastato ma non distrutto. Tu resti ancora, fra a•oggi e il domani immancabile che spia a tutte le finestre semichiuse del presente e squilla la diana suprema dell'avvenire, invincibile come il sole che sta per sorgere. Chi dirà all'alba "E' troppo presto, dormi ed indugia perché io sono ancora pieno Idi sonno?" O Primomaggio nostro, o Veltro delle nostre vendette, dagli albori del pensiero umano sin oggi sette volte ihai stroncata aa testa della Lupa, e sei volte é risorta con nuove spoglie, ma sempre più debole di forze sue e sempre più cauta nell'arte della viltà. Decapitala ancora per la settima volta e suggellala in fronte per sempre col sangue di Cristo e con lo scaracchio di Lazzaro. Scasciala, perseguitala, azzannaaa, dilaniala dovunque essa corra e si rintani, per ogni villa, per ogni nazione, sinché non l'avrai rimessa per sempre nell'inferno donde l'invidia dell'oro la trasse, o Primomagg!o, cuore dell'anno, genetliaco del sole, pentecoste del Lavoro! DISCUSSIONI REPLICANDO A Non è ,piacevole, nè spiccio, fare una messa a punto della replica di De Ciampis a Jona, ma è doveroso. La disputa va ben oltre il "Congresso di Napoli " e la posta è ben più importante delle argomentazioni di Lombardi o di Nenni. Si tratta dell'avvenire del Socialismo già terribilmente compromesso; si tratta di salvare in extremis una Civiltà già sommersa dal Baltico al Mar di Cina. Se discutiamo pazientemente ed onestamente renderemo un grande servigio ai lavoratori del Mondo. E' chiaro che Il Capitalismo non "è un sistema di produzione condotto con motivi altruisti". Jona non dice questo. Tutti i APRILE 1960 l MAGGIC1924 DE CIAMPIS sistemi economici, appunto perchè tali e non morali, non fanno ISICOpailtruisti. Anche il Socialismo dovrà fondarsi su di un sistema ec<momico e non morale se non vorrà fare fallimento. Ma vi sono diverse specie di sistemi economici. Ve ne furono di poco efficienti come il Patriarcale ed il Feudale, e di efficienti come quello capitalista. Vogliamo negare che il proletario viva molto meglio del servo della gleba? Chi ha fatto questo? Il non altruista e " cannibalesco" sistema economico capitalista. Accenniamo a fatti, ed è ancora un fatto che il supercapitalismo americano offre ai suoi proletari una capacità d'ac9
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