mento a 4,800 dollari e per Il resto poi fare dei <pagamenti a rate. Essa pagò. I carabinieri hanno trovato un fucile nel ripostiglio del giardino del Monastero. I frati negano l'accusa dicendo che Il giardiniere era il capo della banda e che forzava essi a starsene in silenzio sotto minaccia di violenza. Noi non facciamo commenti. Diciamo solo che se Dio esiste e se la fa con criminali come questi per noi non è una divinità, ma un diavolo. L. C.\IRO San Jose, California Danilo Dolci Cara Controcorrente, Il 12 marzo, sotto gli ausp1c1 del Circolo Italiano Letterario, ha avuto luogo alla Hampshire House una conferenza dal titolo "Danilo Dolci e la sua opera". Sandra Di Credlco, una giovane ragazza intelligente idealista ed entusiasta descrisse a colori assai sobri la situazione siciliana ed il lavoro che Danilo Dolci, il Gandhi italiano, fa o tenta di fare, ostacolato in tutti i modi dal governo italiano. La Signorina Di Credico non portò all'udienza la crudezza della verità, ma una verità velata e quasi timorosa. Tuttavia, specie dopo la metà della conferenza, si sentiva una irrequietudine, un malessere nel pubblico quasi che questo volesse dire: "Perchè viene a scocciarci con queste cose?" Prima della fine della conferenza, mentre la Sig.na Di Credico si voltava per prendere Il testo da cui leggere una quotazione di Calamandrei, ci furono applausi: credevano che fosse finita. Alla fine il presidente disse: E' la prima volta nella storia del Circolo Italiano che si porta alla ribalta qualcosa che non è del tutto perfetto nella vita Italiana. Alcune sere dopo, trovandomi ad un con· certo, mi fu ,presentata una signora che mi disse di essere stata a quella conferenza. Le chiesi che ne pensava ed essa: "SI. .. era caruccia ". Questa espressione è facilmente applicabile agli altri presenti quella sera. Nessun commento sull'incredibile stato di certe zone della Sicilia fu ascoltato e nessuna domanda fu fatta -alla giovane conferenziera. ••• I cafoni d'America Signori Redattori, Scrivo nell'a tenue speranza che la mia lettera sia lo spunto per un futuro articolo vostro su un:a curiosa ma dolorosa situazione. Mi riferisco ,ad uno stato d'animo, un preconcetto deplorevole e un libello imperdonabile - insomma un "bloc" me<ntale che oscura il giudizio degli italiani della penisola su gli it,a!iani d'America. NOi di qua, indipendentemente da credi politici, non ret;tlamo mai sordi al grido di dolore della terra natia. Inviamo danaro, derrate, capi di vestiario, libri, giorn'ali. Ciascuno, a modo suo, difende il patrinronlo spirituale dell',a,ntlca terra. Ebbene, che cosa si pensa e si dice di no! tutti? Si dice che slamo ... CAFONI! SI, i cafoni d'America ... Gli Ilota della gleba ... Quest'e rurbe che I patri governi sfruttarono e i negrieri del lavoro affamarono, dopo averle umiliate davanti all'opl!nlone pubblica americana; queste torme che caddero >n tutte le trappole del furmntl di propria razza - giornalisti prezzolati, banchisti ladri, consoli arnbizio.si, "prominenti" dei vari Ordini Figli d'Italia e della "Dante", \Si sona finalmente lavate del peccato d'origine, combattendo e vincendo pregiudi· zl reglontali, analfabetismo, Isolamento nelle " Piccole I talle". I derelitti di ieri, gli efSi· !iati dal bisogno, hanno saputo vincere con l'ener!"(i'~ indomita del loro braccio. Ha:nn'o raggiunto un 'llOtevole livello nella grande scala della vita americana. Ham-io creato istituzioni sociali e culturali. Hanno scritto e scrivo~o libri di letteratura e studi sociali. Pubblicano riviste che non vivono di sudiciume della cronaca nera. Ebbene, malgrado ciò, chi vien dall'Italia cl guarda un 'J)Ò sbalordito, dice<ndo: Mah, in Italia ,parliamo di voi come di g,ente perduta. Cafoni. Gli ilota della gle'ba ... Dunque? E' 'tempo che di q,ua si cominci a sfatare l'infame leggenda Che se è libello ,per noi è a'llche disonore per chi la perpletua. SOLITARIO Boston. Raduno l'ascista Caro Direttore, Non vi faccio la cronaca del banchetto con cui I cafoni arricchiti di questa "colonia ", i presidenti, segretari di corrlspon· denza di società e circoli coi nomi dei santi, venerablll dell'Ordine Figli d'Italia sfruttati dal politicanti, si riunirono a sbafarsi e a fare o ad ascoltare discorsi. Probabilmente la cronaca l'avete letta nel "Regresso" di New York. APRILE 1960 L'ha scritt,a Grinzo Vomito, raccoglitore di aggettivi superlativi. Quando si tratta di pappa, Vomito è sempre là, ad lmplnzarsi. Stando a quanto Vomito ha vomitato, Scala, incollarato con la comme<nda della Repubblica che egli, da buon fascista, non si augurò mal che nascesse, fini Il dist>orso liricamente, "rifacendosi ad alcuni versi del gentile poeta Bertacchl: che Il ricordo di lui sia aullente come il fieno 27
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