Tutti i tentativi di integrazione fatti finora dai negri, sono stati frustrati. Ad essi non è permesso di mangiare allo stesso posto dei bianchi, di frequentare le stesse scuole, e gli altri ritrovi pubblici. Le dimostrazioni di protesta sono in continuo aumento, e incidenti stanno avvenendo un po' ovunque. Gli arresti non si contano più e le condanne nemmeno. Dal Virginia al Texas, alla Luisiana, alla Florida e al Sud Carolina ecc., il fermento continua. L'avvertimento che viene dalle lontane terre dell'Africa dovrebbe fare aprire gli occhi ai nostri furenti e testardi " dixecrats ". Non vi possono essere più ragioni per protrarre oltre uno stato di cose, che più che vergognoso e immorale, è intollerante e contrario ad ogni forma di uguaglianza, di fratellanza e di rispetto umano, e a quei tanto decantati diritti civili sanciti nella magna carta della costituzione americana. Questo lo dovrebbero sapere gli onorevoli filibustieri. .. che da alcune settima·ne fanno la giostra al Senato di Washington, in quella ridicola e deplorevole schermaglia ostruzionistica, per prolungare l'approvazione del diritto a tutti indistintamente i cittadini di votare a proprio piacimento, senza intimidazioni e minacce, di attendere liberamente a quella scuola di suo gradimento, e vivere dignitosamente. Ma per essi quello che è valido in teoria non è applicabile nella pratica. Cosa questa che non potrà durare in eterno. I sintomi delle odierne proteste dimostrano chiaramente, che l'ora della ritirata non è troppo lontana. Il Muratore ALBERT 1 EINSTEIN HA SCRITTO Quanto è singolare la situazione di noialtri mortali. Ciascuno di noi è sulla terra soltanto per una breve visita; egli ignora perchè, ma crede spesso di sentirlo ... Ecco ciò che io penso ogni giorno di frequente: la mia vita esteriore ed interiore dipende daù lavoro dei miei contemporanei e da quello dei mie! antenati ed io debbo sforzarmi di fornire loro la stessa proporzione di quello che ho ricevuto e che ancora ricevo. Io ho bisogno di condurre una vita semplice ed ho spesso la penosa consapevolezza di domandare al lavoro dei miei simili più di quanto sia necessario. Io sento che le differenze di classe sociale, non sono giustificate e, in fir. dei conti, si basano sulla violenza: ma io credo pure che una vita modesta è buona per ognuno, sia per il corpo che per lo spirito. Io non credo affatto, in sede filosofica ahla libertà dell'uomo. Ciascuno agisce non soltanto sotto un impulso esteriore, ma pure per una necessità interiore. L'aforisma di Schopenhauer: "Senza dubbio un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole " mi ha vivamente colpito durante la mia giovinezza. Negli spettacoli e nelle esperienze della vita, esso è sempre stato per me una consolazione e una fonte inesauribile di tolleranza. Averne consapevolezza contribuisce aù attenuare in mado benefico il senso delùa responsabilità facile a deprimere l'uomo e fa in modo che noi non prendiamo troppo sul serio noi stessi e gli altri. Si è condotti cosi ad una concezione della vita che lascia posto all'humour. Preoccuparsi del senso e dello scopo dell'esistenza propria o di quella delle aùtre creature mi è sempre sembrato, obbiettivamente, privo di significato. Eppure, d'altra parte, ogni uomo ha taluni ideali che gli servono di guida per il lavoro e il giudizio. Da questo punto di vista il benessere e la fortuna non mi sono mai apparsi come il fine ultimo. -Gli ideali che hanno illuminato il mio cammino e mi hanno riempito incessantemente di un valido coraggio sono stati il Bene, ,la Bellezza e la Verità. Senza il sentirmi in armonia con quanti condividono le mie convinzioni, senza l'aspirazione ad un obbiettivo eternamente irraggiungibile nel campo dell'arte e della ricerca scientifica, la vita mi sarebbe sembrata assolutamente vuota. Gli scopi banali che lo sforzo umano comunemente persegue - il possesso dei beni, il successo esteriore, il dusso - mi sono sempre apparsi sin dalla mia gioventù spregevoli. APRILE 1960 25
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