Controcorrente - anno XVI - n. 17 - mar.-apr. 1960

proletaria. Allora quei ca,pi in disperazion<> ritornarono alle vecchie tattiche, metodi e modi di pensare, avversando con le buone e con le cattive tutto ciò che sapeva di " radicale" nella loro organizzazione. Si rimise così in forza il vecchio giuoco di dividere per imperare e si prussò la voce che i comunisti nelle organizzazioni operaie dovevano essere annientati. In questa guerra sorda ed accanita ai bolscevichi nostrani non si trattava di questione di principio, quantunque per apparire degli idealisti i capoccioni dell'Amalgamated in tal modo la presentarono, ma Si trattava di prosaiche sinecure e privilegi, cioè di jobs, temendo d'essere spodestati. La guerra che ora si faceva ai comunisti era stata fatta in precedenza anche contro l'I.W.W. e gli I.W.W.'s., col risultato che tanto quest'organizzazione che i suol militanti non erano più tollerati in mezzo ai sarti da uomo. Evvero che nell'industria dell'ago vi erano ancora dei gruppi nostri, ma essi dovevano operare con scaltrezza e alla chetichella, altrimenti sarebbero stati accoppati. I social-democratici dell'Amalgamated parlavano di libertà e di democrazia ma essi, a fatti, erano dei dittatori genuini. Anche tra i lavoratori dell'industria tessile In generale, vi era tale fermento: acutizzato dalle cattive condizioni di laV'Oro e dalla falcidia dei salari che il padronato condu~eva in nome dell'American Plctn, che era un piano dell'Associazione Nazionale <leiManifatturieri per spazzar via dal campo industriale ogni vestigia unlontstica. In questa industria avvenivano spesso degli scioperi, assistiti da lavoratori di fede sindacalista, ma l'I.W.W., avendo quasi tutti i suoi organizzatori dì nome o in galera o in esilio, non ,poteva condurre più queste lotte come ,per il passato. Perciò l'A.C.W. of A. prese il sopravvento anche nell'industria tessile e come organizzazione sindacale formò l'Arnalgamated Textile Workers of America, che prese il posto dell'I.W.W. nell'intlustrla. Arturo, nella sua qualità di segretario della C. del L., creatura questa dell'A.C.W. of A., era spesso chiamato ad assistere i tessili in i:sciopero. La sua vera opera era quella di condjzionare il morale degli scio· peranti nella lotta contro il pa:dronato. Per i contatti ed i •negoziati con I padroni, ci pensavano quasi sempre i dirigenti unionistici nazionali. Avveniva che molte volte gli scioperi si risolvevano in comproAPRILE 1960 messi vergogno.sì e gli operai allora rimproveravano Arturo ch'erano stati traditi e venduti ai padroni. Arturo si destreggiava alla meglio in questi frangenti e nel Proletario si hanno spesso le voci dei ribelli che lo richiamano ... alla " linea" della sua antica fede. Il salto di Arturo dal Sindacalismo rivoluzionario al trade-uniooismo, in verità non era stato netto e preciso. Egli non aveva rinunziato ai principii ed ai metodi di lotta che una volta ave-va propugnati, ma in un certo senso li aveva attutiti. Egli mai favorì l'azione politica dei partiti, quantunque fosse assiduo lettore del CongressionaZ Record. Mai fu per il legalitari- :smo e l!)er tutta la sua vita parlò d'azione diretta e la sostenne con i fatti. Come Arturo (Venanzi, Mazzitelli, Jarossi e qualche altro) si prestarono al giuoco dei dirigenti dell'A.C.W. of A. e anche di quelli di alcune unioni dell'Amerìcan Federation of Labor, è cosa che io preferisco coprire col manto della ... benevolenza. Anche perchè tutti gli I.W.W.'s italiani, col Congresso del 1921 di Brooklyn, N. Y., si dichiararono per una benevola neutralità verso la Camera del Lavoro e verso gli scioperi assistiti da essa, ed anche verso ogni altro sciopero, volendo realizzare, almeno sul terreno della lotta, quell'unità proletaria tanto agognaita dalle ma.sse. Il compromesso ideologico verificatosi in Arturo era paradossale - simile a quello degli interventisti rossoniani, che sostenevano d'essere la guerra apportatrice di rivoluzione sociale nel mondo civile. Arturo e I sindacalisti che lo aiutavano, sostenevano che l'unionismo industriale della Amalgamated, o per lo meno quello predicato da essi, era la stessa cctsa. di quello dell'I.W.W. Ma ciò non era vero! Anche i socialisti sostennero per lunga pezza che essi erano nella A. F. or L. per portarla o per voltarla al Socialismo; ma Samuele Gompers pensò sempre come nullificare ogni azione socialista nella sua organizza. zione, pur avvantaggiandosi del!' opera organizzativa dei social-<lemocratici. Sono ormai 50 anni che si è tentato di riformare l'A. F. of L. e Arturo, poveretto, è già all'altro mondo. L'unionismo indu• striale rivoluzionario è ben lungi oggi dai suoi ranghi e dalle sue file. Arturo fu collaboratore assiduo del Liberator, la rivista mensile politico-letteraria fatta da Max Eastman con l'aiuto del suo Cenacolo, nella quale parlò ancora 21

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