balmente, senza riguardo a interessi di singoli, esso può essere, se non risolto con soddisfazione, per lo meno attaccato. • • • Nel campo morale, la più flagrante ingiustizia continua a perpetrarsi in America. In un mondo in cui le masse, che venivano considerate fino a pochi anni fa minoranze, w non di numero, per lo meno per capacità politica e sociale, stanno acquistando dignità e potere, gruppi di rabidi privilegiati stanno mettendo in moto la macchina più vergognosa per impedire la realizzazione di uno dei più fondamentali principii ideali della nostra civilizzazione, sempre promessa, ancora mai raggiunta: il riconoscimento sincero della fondamentale eguaglianza, dignità, libertà di ogni uomo. • • Di fronte a questia situazione, quale è la reazione delle figure più in vista nel "circo quadriennale"? Lasciamo stare per pietà i commenti dell'attuale presidente, che, di fronte ad una situazione che può diventare esplosiva nel Sud, non sa far altro che pronunciare deboli luoghi comuni, invitare a tolleranza, quando da una parte tolleranza è proprio quello che non si vuole usare, dall'altra prova che essa è diventata un'arma che atterra colui che tenta di usarla. Ma anche da parte di ognuno degli altri aspiranti manca ogni indizio di una più completa visione dei problemi che confrontano l'America. In realtà ognuno di essi prospetta come suo programma di governo la soluzione di diversi dei problemi che affliggono la nazione: e, naturalmente, la precedenza è data a quei problemi che più intensamente interessano tutta la cittadinanza. Però ognuno di questi problemi è affrontato indipendentemente dagli altri, e quindi in essenza demagogicamente. Nessuno finora ha messo in chiaro la intima interdipendenza di ognuno di essi: nessuno ha denunciato che la politica di resistenza aJla estensione del comunismo nel mondo, come è stata concepita finora, come è stata realizzata dai vari patti militari, è in fallimento. La campagna contro il comunismo non può e non deve essere scopo a sè stessa, come purtroppo è divenuta negli ultimi quindici anni. Il pregiudizio che solamente l'organizzazione economica basala sulla libera. individuale iniziativa possa garantire il progresso tecnico è, più che discreditato, deriso nella maggior parte del mondo. APRILE 1960 Il fatto che una persona intelligente ed influente come il sen. Fulbright abbia potuto fare un appello alla nazione, per concentrare le !orze nella lotta contro il comunismo, mettendo a tacere la discussione sui diritti civili, col pretesto che essa divide la nazione, senza provocare una immediata e chiarissima reazione da parte di alcuno dei possibili candidati alla presidenza, è un sintomo ben grave. Compito degli Stati Uniti nell'immediato futuro, come la più potente nazione del gruppo occidentale, dovrebbe essere quello cli provare al mondo che è possibile bilan· ciare la libertà individuale, la possibilità di evitica, il rispetto completo della dignità di ogni uomo, le garanzie giuridiche sviluppate dal mondo anglosassone perchè il potere politico non possa ridurre l'individuo ad una pedina senza volto, insieme al· l'obbligo sociale di impedire che la libertà sconfini in licenza, che essa sia usata dal più forte per sfruttare il meno fortunato, che essa sia invocala per perpetuare privilegi e pregiudizi. Insieme a ciò, nella prossima decade, l'America deve provare ai tre quar· ti di umanità che costituiscono il gruppo comunista ed il gruppo neutrale che essa sa e può usare le energie e le capacità di tutti i suoi cittadini nel modo più efficace e dignitoso, dando ad ognuno di essi la possibilità di sviluppare la propria personalità, di ricevere tutta l'educaziOl!le che egli può assoiibire, di crescere in un ambiente sano, fisicamente e moralmente, di non essere oppresso dall'ansia e dalla preoccupazione della umiliazione e della miseria nell'età avanzata, di ottenere da tutti il trattamento che gli è dovuto, se-nza discriminazioni di alcun genere. Purtroppo a me pare che nessuno dei possibili candidati abbia affrontato il <programma di governo su basi così complete: sian10 ancora solamente al principio dello spettacolo offerto dal circo quadriennale, e possiamo ancora sperare che la campagna elettorale si sviluppi senza accentuare i temi più demagogici, le accuse di fìlocomunismo e di tradimento. Anzi possiamo ancora sperare che alcuno dei candidati sia capace di prospettare agli elettori la vera estensione del problema e l'urgenza -per un nuovo approccio alla sua soluzione. Nella possibilità o meno che questo sia fatto è involto molto più che il risultato locale delle prossime elezioni presidenziali in America. Davide Jona 13
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