~DNTBD~O APRIL 1960 17 Michele Bakoanlne
UNA DATA: 24 MARZO 1944 I ROMANIALLEARDEATINE Chi voglia comprendere che cosa rappresenti il massacro delle Fosse Ardeatine per i romani, vada alle Tombe in pellegrinaggio, come noi facciamo ogni anno, tenendo per mano i nostri figli. Ci vada nel giorno dell'anniversario, perchè è bello che vi sia un giorno nel quale il popolo fa attestazione pubblica e -soleJl!Iledi fede, e inchina le bandiere e brucia l'incenso dei vari riti su quelle tombe. Ma torni nel luogo sacro, in qualche ora silenziosa del mattino, da solo o in piccola brigata: perchè più bello ancora è vivere qualche minuto Jn solitudine con quei morti, e cogliere daJle grotte, dalle tombe, dal monumento, dalla campagna circostante quell'ineffabile mescolanza di vita e morte che in nessun altro cimitero abbiamo sentito. Felice l'artista che seppe esprimere con si profonda intuizione, per le vie misteriose dell'arte, la commozione di quel sacrificio. E fortunato il nostro paese, che seppe trovare quell'artista, e affidargli, perchè lo esprimesse, col granito, con la terra rossa, con l'erba verde dei colli circostanti, un sentimento cosi puro. Certo noi eravamo aJlora tutti più giovani: certo la nostra speranza nel rinnovamento del mondo era ancora viva, e più caldo il sangue che ci scorreva nelle vene, e intatta ancora la fiducia nella fresca forza dei nostri ideali. Come avremmo potuto, altri.menti, trovare un così perfetto accordo di linee, di colori, di luce e di silenzio? La campagna intorno è pur sempre la campagna romana, silenziosa e solenne, augusta nella sua solitudine: ma il sole di primavera la scalda, la fa viva di fremiti, di colore, di pigolii d'uccelli. E le tombe si allineano sotto quella gran pietra bigia, la coltre funebre che tutte Insieme le copre, e tutte le schiaccia. Quella è la nota che ci dice che i nostri cari, giovani e vecchi, poveri e ricchi, sconosciuti e amici, sono morti; per quella pietra sentiamo che torrenti di vita furono fermati per sempre, e spenti per l'eternità occhi luminosi e corpi guizzanti furon fatti pietre immobili ... Oosl !s'avvia il colloquio con quei morti. Un discorso non lieto, tutto sommato: come sempre accade, ci vien fatto di pensare a ciò ohe il mondo avrebbe dovuto esserP dopo di loro, un mondo puro e giovane, e a quello che è, così stretto e meschino e pettegolo: a questa repubblica, pallido fant81Sma di quella che essi sognarono, splendida, raggiante: a questa Italia, che fatica tanto a scuotersi di dosso gli stracci dei vizi suoi secolari: l'accidia, la furberia, il compromesso, l'approssimazione, il cinismo; questa Italia, che essi volevano coraggiosa senza gonfiezza, allegra, senza buffoneria, austera senza bacchettonaggine. Ma poi il d,scorso si placa. Non si sta qualche tempo con quei morti e in quel luogo, senza salire nella visione della pace, e pacate speranze, e forza per combattere e per sperare ancora. Ca ira. Cosi è che noi portiamo alle Fosse Ardeatine i nostri figli. E peggio per chi non sente quel che essi dicono. Peggio per chi non ha avuto ancora il coraggio di condannare e rinnegare i principii bestiali che cacciarono i nostri morti là, in quelle tombe allineate. Peggio per chi, per tema di ammettere e riconoscere gli errori che ciascuno di noi, qual più qual meno, ha commessi, non osa sconfessare quelle formule che volevano rigenerare il mondo, e segneranno un'età rozza, ignorante, confusa e crudele. Verrà giorno in cui gli uomini saranno civili davvero: e •studiando la storia di questi anni nostri tormentati, si meraviglieranno che le prime conquiste durevoli e penetranti sulla natura si siano accompagnate a massacri inenarrabili, aJlo sterminio di razze intere, alle camere a gas, alle fucilazioni di Marzabotto e delle Fù5Se Ardeatine: dolori inauditi, fiumi di lagrime, ondate di sangue in onore di chi? In omaggio a che cosa? A vecchi miti consunti, scoperti dall'umanità nei vagiti della sua infanzia, e cento volte condannati e maledetti e poi infine rispolverati per nostra sventura. Ma più ancora desterà meraviglia che dopo quegli anni di lutto vi sia stato ancora - ma per quanto tempo? - qualcuno che sacrificasse a quei miti grossolani e incolti, ed osasse perfino spacciarli agli occhi dei giovani come degni di accendere una fede e di alzare una bandiera. Per congenita rozzezza, per interesse, per vanità, ma soprattutto per quell'orgoglio che ci vieta di riconoscere che abbiamo sbagliato. Nicola RomuaJdl La Voce Repubblicana 24 Marzo 1957
RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENTlsEpubllshedbl-monthl). Mali address: 157 Mllk St., Boston. AldinoFellcanl, Edit« and Publishe.-. Olflce o/ publlatlon 157 Mllk Stmt, B<>lton9, Mass. s«ond-class mali prlvllegosauthorlzedat Boston, Mass. Subs<tlptlon $l a .,_, Voi. XVI-No. 5(New Series U7) BOSTON, MASS. March-Aprll, 1960 SACCO 1E VANZETTI LANEMEDSIELLSATORIA Gli spettri di Sacco e Vanzetti vagano ancora. Dopo trentatre anni dalla loro eletltrocuzlone, i loro nomi occupano le prime pagine della grande stampa. Si scrivono articoli. Si stampano editoriali. Si susseguono i libri. Si producono drammi. E' forse la prima volta nella storia che è possibltle osservare un fenomeno simile. La "HeraM.-Tribune " del 26 Febbraio 1960, sotto un titolo a due colonne, in prima pagina, dava notizia di un evento straordinario. Comunicava che la Metropolitan Opera Company, riservava il diritto di produrre un'opera basata sulla tragedia Sacco e Vanzetti. La Ford Foundatlon ha incaricato Mare Blitzstein di scrivere l'opera. Ha stanziato il finanziamento, accordando al Maestro due anni di tempo per produrla. La National Broadcasting Company sta allestendo la produzione di un dramma televisivo basato suhla tragedia Sacco e Vanzetti. Il dramma, scritto da Reginald Rose, ;:;arà prodotto su scala nazionale le sere del 3 e 10 del prossimo Giugno alle 8:30. Questi due annunci non hanno bisogno di essere interpretati. Dicono chiaramente che la tragedia che costò la vita a sacco e Vanzetti non è stata dimenticata. Dicono che la coscienza dei galantuomini di ogni rango sociale non è tranquilla. Negli ambienti xenofobi si vorrebbe spazzar via il ricordo di quella tragedia. Non è possibile. Non è possibhle cancellare dalla mente dell'uomo quello spettacolo di incredibile persecuzione e ferocia che doveva spingere con un pretesto infame ,due idealisti sulla sedia elettrica. Non è possibile dimenticare l'affronto e l'insulto e la provocazione di una esecuzione che doveva toccare il cuore di tutta l'umanità. L'agonia di Sacco e Vanzettl è durata sette anni. Il dolore e lo strazio accumulati in quegli anni di tortura senza sollievo, non saranno conosciuti mai. Quell'ingiustizia doveva accendere il fuoco ancora vivo sotto la cenere. E' quel fuoco che tiene vivo il ricordo di una mostruosità senza parallelo. :(. :(. :{. :{. Non siamo insensibili a queste manifestazioni che esplodono clamorose e spontanee. Sacco e Vanzetti furono bruciati sulla sedia elettrica il 23 Agosto 1927. I loro nomi sono ancora con noi. Confessiamo di essere veramente commossi nel constatare tanta spontaneità e tanto sentimento che viene dai più disparati gruppi umani. Non sapremmo dire a che
cosa serviranno. Manìfestazìonì dì solìdarìetà e dì protesta non mancarono neanche quando era possibile salvarli. Vennero impetuose, rumorose, . impressionanti. Allora le forze coalizzate della reazione, le spie, la polizia, gli agenti provocatori, i ruffiani e i tirapiedi del boia, rimasero sordi alle implorazioni dell'umanità di tutta la terra. Gli uomini che avevano deciso la insensata vendetta rimasero impassibili di fronte all'umanità singhiozzante. Quello che avviene in questo momento dovrebbe indurci a sperare. Continuando di questo passo, siamo convinti che la riabiilitazione morale di Sacco e Vanzetti non dovrebbe essere lontana. 13'•difficile immaginare che con l'interesse suscitato da queste iniziative, le autorità del Massachusetts possano continuare a ignorare i nostri appelli. Lo Stato deve riconoscere che un errore fu commesso nel mandare due innocenti alla sedia elettrica. Sacco e Vanzetti erano due galantuomini. Lo provano le evidenze ammassate nei libri, lo prova il pregiudizio documentato in . mille modi. Lo prova la convinzione dell'umanità che non si rassegna ad accettare il fatto compiuto. Lo si riconosca. Si confessi di avere errato. >f. >f. >f. >f. La macchinazione diabolica organizzata per perdere Sacco e Vanzetti, provoca ancora in noi un senso di smarrimento e di collera. Bisogna che gli uomini ai quali noi ci rivolgiamo per la riparazione, realizzino l'enormità commessa. L'esecuzione di Sacco e Vanzetti fu il risultato di condizioni speciali. Quando i nostri amici furono arrestati il pregiudizio predominava su uomini e istituzioni. Erano tempi anormali. Non fu lasciato nessun mezzo intentato per montare l'opinione pubb.lica contro gli arrestati - anarchici e italiani. Vi sono ingiustizie che lasciano impronte di fuoco nella mente dell'uomo. Non possiamo fare a meno di ricordare. Alcuni fatti ancora fissi nella nostra mente ci ricordano i mezzi poco scrupolosi usati dalle autorità e dalola polizia. Quei metodi erano sufficienti per far perdere la fiducia negli uomini adibiti alla saJvaguardia delle Istituzioni. Oggi quei metodi irriterebbero il più pacifico dei cittadini. L'America di quei giorni era un mondo diverso. Le guarentigie costituzionali erano messe a socquadro. L'atmosfera era satura di sospetto e di odio. Uomini e donne venivano arrestati e sottoposti a interrogatori durante i quali erano usati mezzi inumani. Gli uomini bersagliati finivano in prigione senza sapere il perché. Quelli erano i giorni dei linciaggi e delle !deportazioni. Fu In quei giorni turbinosi ohe il cadavere di Andrea Salsedo fu trovato sul marciapiede di Park Row. Il Dipartimento di Giustizia occupava il quattoridicesimo piano di quell'edificio. SaJsedo vi era detenuto con Roberto Elia, illegalmente, da mesi. Salsedo era stato torturato continuamente. Mitchell Palmer, l'Attorney Generai di quei giorni, è ricordato con un brivido. E' stato un poliziotto feroce. Con gli arresti e le deportazioni aveva creato un'atmosfera di terrore. Accenniamo a questi fatti per coloro che sono venuti dopo. Essi devono conoscere i tempi che precedettero l'arresto di Sacco e Vanzetti. Ci limitiamo ad incidenti minori. Basteranno per dare una idea delle enormità commesse. Narro qualche episodio. Sacco e Vanzetti furono arrestati il 5 Maggio 1920. Il 16 Settembre di quell'anno una tremenda esplosione ebbe luogo a Wall Street, New York. Si ebbero una trentina di morti e centinaia di feriti. Uffici diroccati. Distruzione di vite umane e di edifici. Non è il caso di descrivere l'effetto di quella esplosione. New York era in orgasmo. La polizia cittadina e federale sguinzagliata in ogni direzione. Si cercavano gli autori. Subito dopo l'esplosione fu fissata una taglia di centomila dollari per chi avesse aiutato a rintracciare i colpevoli. L'opinione pubblica era eccitata fino al parossismo. Stampa e polizia puntavano i sospetti contro i radicali. Era di moda. In una circostanza 4 CONTROCORRENTE
come questa era possibile preparare l'opinione pubblica per la più selvaggia delle rappresaglie. Tanto per dare una idea della mentalità prevalente, basterà dire che i nomi di Sacco e Vanzetti, arrestati sei mesi prima, fur·ono menzionati in connessione di quella esplosione. Durante la preparazione del processo, la prosecuzione ricorse alCI ogni mezzo per gonfiare il complotto. Si ingaggiarono spie con la speranza di avere delle informazioni sulla esplosione di wa,11 Street. Una spia, certo carbone, fu messo nella cella adiacente a quella di Sacco. La prosecuzione aveva bisogno di evidenze per ottenere un verdetto di colpabllltà. SI era determinati a perdere Sacco e Vanzettl. Jf. Jf. Jf. Jf. Fra le carte di quel giorni esistono ancora appunti e memorandum che documentano la malvagità poliziesca. E' documentata anche l'opera infame della stampa prostituta. Questa si era messa a servizio de~! uomini d.ella prosecuzione i quali non si lasciavano vincere da scrupoli per rendere efficace la macchinazione contro i reclusi. Il "Boston Herald" del 5 Marzo 1922, occupava tutta la decima pagina con un articolo di Wllllam J. Flynn, allora capo della polizia federale. In quell'articolo cervellotico e fantastico, si eccitava alla rappresaglia patriottica contro coloro che si erano opposti alla guerra. Si colpivano una dozzina di uomini del qua,!! si facevano I nomi, accusandoli di avere messo in pericolo la sicurezza nazionale. Nel centro di quella pagina, illustrata per maggiormente eccitare i fanatici del patriottismo, erano Inserite la fotografie di Sacco e Vanzetti. I loro nomi erano fatti In connessione con l'opposizione alla guerra. Si ricordava la loro diserzione. SI connettevano i loro nomi con attività dinamitarde. Essi erano In attesa che il Giudice Webster Thayer pronunciasse il suo giudizio sul loro caso. Essi erano nella assoluta impossibllità di difendersi dalla diffamazione manigolda del famigerato poliziotto. Queste furono le forze che complottaroRo contro Sacco e Vanzetti. Questi furono i metodi usati per preparare l'opinione pubblica. Essi furono vittime del pregiudizio galoppante. La coalizione delle forze antlradicali e antisociali doveva vincere. Vinse. SI mirava a colpire gli anarchici. Ma li caso Sacco e Vanzettl sopravvisse la bufera reazionaria. Non solo sopravvisse. Varcò I confini del Massachusetts ove furono processati. Divenne un simbolo. Servi a suscitare ovunque lndig-nazlone contro le rappresaglie della legge. La elettrocuzione di Sacco e Vanzetti doveva segnare l'inizio del movimento per l'abolizione della pena di morte. La lotta condotta a questo fine ha fatto progressi g-lganteschi. Non solo nel Massachusetts, ma In tutti gll Stati Uniti questo movimento ha raggiunto proporzioni vaste. SI può dire che in diversi degli stati la pena di morte sta per essere abollta. Se Vanzettl potesse vedere quello che è successo dal giorno in cui la sua vita con quella di Sacco furono spente sulla sedia elettrica si sentirebbe orgogl!oso di ripetere le famose parole che sono ricordate con tanta frequenza: " .... Giammai in tutta la nostra esistenza avremmo sperato di riuscire a servire la causa della giustizia, della tolleranza, della comprensione fra uomo e uomo, come lo facciamo ora per accidente ... " A distanza di tanti anni Je condizioni sono cambiate. VI sono elementi disposti a riesaminare i fatti. Questo spiega l'Interesse nel caso che le autorità speravano sarebbe finito con l'esecuzione di Sacco e Vanzettl. La verità si fa strada. Per questo la lotta per la loro rivendicazione continua. Jf. Jf. Jf. Jf. La seduta del 2 Aprile 1959, davanti alla Commissione Giudiziaria Legislativa Statale non fu immune della stessa ostilità e pregiudizio. L'antagonismo fu evidente. Ciò non toglie che I legislatori nella decisione finale dichiararono che non criticavano nè assolvevano l'operato deJ.la APRILE 1960 5
Corte che condannava Sacco e Vanzetti alla sedia elettrica. Nella decisione prevaleva il dubbio. Noi speriamo che gli uomini nuovi che saranno ancora chiamati a pronunciarsi, avranno il coraggio di cancellare questa vergogna che suona insulto alla dignità umana e al buonsenso. Aldino Fellcanl LA STAMPA di tutta la nazione si e' occupata di Sacco e Vanzettl. Questo Interesse sulla traredia del 23 Agosto 1927 ha un alto significato morale. Vorremmo raccogliere quello che si e' scritto. E' impossibile. Ci limitiamo a pochi giornali. E' superfluo dire che la circolazione di questi giornali raggiunge milioni di copie. TIME Magazine " Se non fosse stato per quello che ò suocesso, avrei probabilmente speso la mia vita parlando agli angoli delle strade ad uomini sprezzanti. Sarei forse morto senza essere notato, sconosciuto, un fallito. Ora non siamo un fallimento ... ". Queste famose parole, scritte da Bartolomeo Vanzetti poco prima della sua esecuzlooe con Nicola Sacco nel 1927, potranno essere cantate fra breve dal palcoscenico della Metropolltan Opera House - e che aria potranno offrire a Leonard Warren o Giorgio Tozzi! La scorsa settimana la Metropolitan annunciava che si riservava di produrre l'opera su Sacco e Vanzetti del compositore Mare Blitzstein di 55 anni, che dovrà scrivere su commissione della Ford Foundation. Come giovane studente di musica nel 1920, il Maestro Compositore Blitzstein (Opere prodotte: "Regin'a ", "'l'he Cradle Wlll BOSTON AMERICAN Nel corso degli anni diversi gruppi di cittaldlnl hanno richiesto che lo Stato del Massachusetts dichiari Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti innocenti del delitto di South Bralntree per di quale furono condannati nel 1920 e mandati alla sedia elettrica n-el 1927. Petizioni di questo genere torneranno a circolare più tardi, dopo la produzione del dramma in due parti basato sul caso Sacco e Vanzettl, presentato dal " Sunday Showcase" e che risulterà nella più discussa controversia provocata dalla televisione nei recenti anni. Perchè nelle date del 22 e 29 Maggio, la NBC-TV "Sunday Showcase" sta presmitando una continuata drammatizzazione di due ore del famoso caso Sacco-Vanzetti, considerato Il più controverso processo criminale negli annali della giurisprudenm americana. Per giunta, la presentazione dimostrerà che Sacco e Vanzetti NON erano colpevoli della grassazione e assassinio di South Bramtree e che la loro morte sulla sedia elettrica costituiva una travestla legale. La drammatizzazione del caso è preparata dal veterano tlrammaturgo della televisione. Reglnald Rose. La scorsa estate e"li fu Incaricato dal direttore del "Sunday Showcase ", Robert Alan Aurthur. di fare ricerche e di scrLvere Il lungo dramma. L'autore Rose nacque egli stesso n-el 1920, l'anno in 6 Rock") segui con avidità e ,passione il caso Sacco e Vanzetti. Egli senti, come molti altri americani, che i due anarchici erano innocenti e che " non erano mandati a morte per quello che furono processati" (uccidere un pagamastro con una sua guardia in una grassazione in South Braintre<', Mass., nel 1920). Nel 1932 Blltzstein usò il tema per un'opera in un atto intitolata "Condemned ". Il hworo non fu mai prodotoo (era sovraccarico, fra le altre cose, di quattro cori) e Blitzstein dice di averlo dimenticato. La scorsa estate un critico teatrale italiano gli ricordò quel lavoro, ed egli immediatamente cominciò a pensare ad una più lunga opera basata sullo stesso soggetto. "Questa", dice il compositore Blitzstein, " è una dnfernale nobile storia. E' un grande e nobile tema". (3-7-60) A nthony La Camera cui fu commE!\SSo il delitto che doveva creare un furore internazionale. " Prima di ricevere questo incarico, non avevo un'idea se Sacco e Vanzetti fossero innocenti o colpevoli " - ha dichiarato Rose a chi scrive - " perchè non avevo letto nulla sul caso". " Ma dalla scorsa estate ho letto il record del protcesso e i diversi appelli legali eh-e formano cinque grossi volumi. Ho letto anche altri sette dei libri p4ù ,noti sul caso. scritti sotto vari punti di vista, oltre a scritti apparsi nel Congressional R-ecord. Ho parlato anche con varie persone interessate nel caso, a Boston, New York e Washington. " Dopo questo lavoro di ricerca, non son riuscito giungere ad altra conclusione di quella che Sacco e Vanzettl erano Innocenti. Posso dire che sarebbe Impossibile a chicchessia, dopo aver letto i resoconti processuali. studlat,o gli appelli e esaminati i fatti, prima e dopo il processo, di credere che essi erano colpevoli. Mr. Rose ha già scritto li testo per la prima ora, e spera di completare l'episodio conclusivo per la fine di questo mese. Narratore nelle due parti sarà l'Hon. Mlchael Musmanno, Giudice In capo della Corte Suprema dello Stato della Pennsylvania. Come giovane avvocato di Plttsbur)?h, Musmanno chiuse à1 suo ufficio per qualche CONTROCORRENTE
mese prima dell'esecuzione di Sacco e Vanzetti, offrendo i suoi servigi alla loro causa e lavorando negli appelli finali . .. Sto scrivendo il caso in forma drammatica, ma ml attengo ai fatti fedelmente", Rose ha insistito. Veramente ho abbastanza materiale per scrivere almeno cinque drammi, ma devo limitarmi alla produzione di due ore. Come narratore li Giudice Musmanno rjempirà gli Intervalli citando di tempo in tempo la legge e le tradizioni legali. Approssimativamente metà di questo dramma, stando a quello che dice Rose, è dedicato alla ricostruzione del delitto e del processo. Il resto del lavoro è dedicato alle circostanze che circondarono questi due eventi e alla ripercussione che ne è risultata. "Sacco e Vanzetti furono processati, non co.rne accusati di assassinio, ma come anarchici e radicali. Essi furono processati nella N. Y. HERALD TRIBUNE terribile atmosfera ostile di quei tempi. Quella atmosfera fu allo stesso tempo violentemente antiradicale e antistraniera. "Mozioni per un nuovo processo furono rigettate nonostante fossero stati trovati nuovi testimoni e vecchi testimoni avessero ritrattato la testimonianza che essi avevano originalmente asserito essere vera. Se io fossi giunto alla conclusione che questi uomini fossero colpevoli, avrei scritto in quel senso". Quando ho chiesto a Rose che cosa può uscire di buono dalla ruesaminazione del caso in questo momento, egli ha risposto: "Si suppone che la Democrazia ha la forza di oommettere degli errori, di riconoscerli e di correggerli. Questo è qualche cosa che li comunismo non può fare". A questo punto, sarà bene che ognuno di noi si prepari per una battaglia equivalente ad una bomba elettronica. (3-18-60) Don Ross Mare Blitzstein è stato incaricato dalla mente processati per le loro convinzioni Ford Foundat!lon di scrivere un'opera ba- radicali, delle quali essi non fecero mai sata sulla storia di Sacco e Vanzetti che segreto. furono mandali alla sedia elettrica nel La sentenza contro i due uomini provocò Massachusetts nel 1927, nonostante la pro- proteste in tutte le parti del mondo. Una testa mondiale. lunga e complicata serie di manovre legali Questo fu annunziato ieri dalla Metropo- per salvarli dalla sedia elettrica segui la litan Opera, che dichiarava di essersi rlser- sentenza. Quattro anni e mezzo dopo il vala il diritto di produrre l'opera e che processo, la Corte Suprema Giudiziaria del una " parte sostanziale " del lavoro sarà Massachusetts, passando in rivista la legge pronto per la prova alla Metropolitan in ma non i fatti del caso, confermò il Autunno. Nessuna data è stata fissata ~er verdetto. la "premlere ". Mr. Blilzsteln comporrà Felix Frankfurter, ora Associato Justlce la musica e scriverà il libretto. alla Corte Suprema, ma all'epaca un Proli processo di Sacco e Vanzetti fu proba- fessore in legge alla Harvard, atlla.ccò Il bilmente Il più famoso processo criminale Giudice Webster Thayer, che presiedette il nella storia della nazione. Per molti libe- processo, In un articolo che apparve in rali, qui e all'estero, il verdetto di colpa- "The Atlantic Monthly ". Le dichiarazioni bilità fu considerato la più grande travestia del giudice sul caso. asseriva Frankfurter, della giustizia. erano "a farrago of mlsquova.tion, misrepNicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, erano resentation. suppression and mutllations ". rispettivamente, un lavorante calzolaio e Il Governatore Alvan T. Fuller del Masun pescivendolo. Nel 1921 essi furono sachusetts, nominò una co.rnmlssione di tre condannati per una grassazione a South uomini per investlg,a:re i fatti del processo. Bralntree, Mass., 'Ilella quale un pagamastro La commissione che interrogò avvocati e e la sua guardia furono uccisi. testimoni, decise che Il processo era stato I condannati erano due anarchici italiani. condotto equamente. Nella prima guerra mondiale essi si erano Fra i lavori che Mr. Blitzstein ha comsottratti al servizio militare. Il clima dopo posto ,sono "The Cradle Will Rock", "Rela prima guerra mondiale. fu isteI'lcament:e inna ", la versione musicale di "The Llttle antiradicale. Erano cattivi tempi per uo- Foxes" di Lillian Hellman e " Juno" and mini come Sacco e Vanzetti l'essere proces- "The Palcock ". Mr. Bl!tzstein ha adattato sat!. Molti americani nelle alte sfere anche in inglese "The Three Panny credettero che i due uomin1 furono real- Opera".. . (2-26-60) ARTRUR E. 'FETRTDGE e' un pennivrmlolo dr/ "Boalon 11rrnl,l ". Paun in rn.,egnn pii pventi televrsid. 1l ,lrammn bn1nto wl tn'O Sacco t> l'nr1zettl. che la lVBC-TI' pro,lurra' le ,ere ,lrl 3 r 10 Gl111{rrn, rl,a fatto ,1ril/nre. E' difficilr concepire che ,ci po,sa dim.o,trarr tanta cattiveria. Fetridgr hn la ,nentalita• di- un. wtlista. Ila l'attitudine del delinquPntr 61mzn averne il coraggio. li ,uo nomp sta bene a fianco di quelli ,I;. Thayer, Katz-11iann, Fuller ... li ,uo recrnte altncco contro Sncco e 1' anzetti Ira 11rovocato rma ,liohiara:iorrr 11<>11' Avv. 11erbrrl Ehrmnnn chp f Pce ,,,.,,,, ,lei/a di/na. Ci di,piace di non poter riprodurr, quel documt>nlo. L' .4.,.,. Ehrmann ha provato la malafedt> del ,,,.nnivendolo 6T!Prl{01f11alo. Petridl{e non ,; e' ,cu,alo. E' una vipPra. 'E' un 1nalvit,ente della penna. Questo scril,a ,lelinquente e cialtrone vorrebbe riportarti ai tempi quando gli oscurnntiati ,f aen,itJano del rogo. Boia! APRILE 1960 7
8 FRECCENELVENTO Ritorna il Primo Maggio Articolo di ARTURO GIOVANNITTI Ritorna ancora il Primo Maggio, il giorno della pubertà rigogliosa dell'anno, antica festa italica nei primordi, festa di tutte le laboriose genti umane dopo e per sempre. Lo cantò per primo il Magnifico Lorenzo col gonfalon selvaggio delle cose risorte e lo fece incidere immortalmente dai ceselli dei maestri orafi ed armieri sui monili delle fanciulle soavi e sull'else dei cavalieri; lo cantarono dopo nella ldanza a girotondo del May Pole le fiorite adolescenze d'Inghilterra, ed in ultimo, prima con un canto fermo nelle catacombe del nuovo messianesimo sociale, poscia col rombo del tuono nelle riconquistate piazze degli avi, lo osannarono con le tremende polifonie della ribellione le turbe sommosse di tutto il mondo. E cosi divenne festa dei lavoratori, i soli sacerdoti della natura che abbiano il diritto di ministrare al rito nuziale della terra e del sole. Più tai,di, cresciuto nello spirito e nella statura, il canto dell'alba serena divenne un allarme guerresco, la festa dei fiori un'assemblea di popolo in estasi ed in tormento, la danza spensierata della gioia di vivere un incedere solenne di folle silenziose in marcia ed in guerra contro il destino. O Primomaggio, afflato del mondo, che cosa è il natale di Roma davanti a te? Che cosa il proclama esitante di un presidente o di un sindaco che tentano cancellare le tue tavola di granito con ldieci linee di dattilografo per far di te, novigenesi dell'umanità dolorante, un giorno di strenne e di parate per i boy scouts? Ti basteranno, o fiammeggiante manifesto della primavera, a strapparti dalle volte dei cieli Hylan e Rossoni, De Rivera e Mussolini? Basterà la firma di un despota effimero, basterà li! tabellionato di un notaio, basterà la pistola meccanica della legge a sfrattare il tuo spirito e il tuo significato dal calendario della passione sociale e della disubbidienza civica, madre e madrina di tutte le libertà? E chi vuoterà il tuo petto venoso e sudato di atleta e di lavoratore del grande ansito della giustizia, della terribile raffica interna della verità? Chi arginerà, e come, la piena delle tue amarezze, il torrente delle tue aspirazioni? Tutti i manganelli, tutti i randelli del mondo, blasonati col fascio o con l'aquila, con la croce o col leone, non sonc che un mucchio di sarmenti fragili, se messi a diga della tua cateratta che precipita alla foce della uguaglianza. Tutti i canepifici della terra non basteranno a torcer cappi per i tuoi fedeli. Tutte le ferriere di Gary non saranno sufficienti a fucinar manette per i polsi e catene per le caviglie dei tuoi seguaci. Tutte le assembrate insanie, le convocate ferocie della repressione antica; tutte le folgorazioni delle tribune, delle cattedre, dei pergami non riusciranno giammai nemmeno a chetare il vagito dell'ultimo neonato dei tuoi devoti. Come dunque ti sopprimeranno? Useranno le arti della corruzione antica quanto quella della forza? Supplirà la nequizia dell'oro a quella del ferro che fu inutile? Si farà un convito per far dimenticare l'affanno del pane? Si distruiranno orpelli e croci e nastri per far scordare l'inonorata fatica inldefessa e fedele, laddove si attendeva soltanto un sorriso, una parola fiiaterna, una stretta di mano sincera? E Vi sarà oro per tutti? E vi sarà pane per tutti, e sempre? E per tutti l'equiparazione del rango, l'uguaglianza della comune dignità, il livello della onoranza universale davanti alla solenne assemblea di tutte le genti umane? Non ci saran più maggiori e minori, anche se vi è CONTROCORRENTE
chi ordina e chi esegue, chi comanda e chi ubbidisce, davanti allo sforzo supremo del lavoro di tutti per un tutto, sia pur desso la patria rivelata a Mussolini invece dell'umanità che ti grida nel cuore? Se è vero, perché sopprimerti, o Primomaggio del Lavoro, per dissotterrare dalla cenere dei secoli il mito della nascita di Roma? E se non é vero, ti contenterai tu mai di meno? Dirai tu con gli artefici del tuo supplito che é immutabilmente registrato negli arcani dei firmamenti che milioni di uomini debbano servire in eterno con spasimo di dolore e con sudore di vergogna onde poche centinaia di semidei restino nell'illusione grottesca della propria divinità? Non sia. Protestano i cinque secoli illustri di tutta la storia della razza. Dirompono tutti i tumuli dei nostri morti, si scoverchiano tutti gli avelli dei martiri, come nell'esplosiva invocazione gariba.ldina, per gridare NO! Primomaggio che imperatori e re riverirono tremando, e che ora sei bandito e proscritto dai traditori e dai '.{Oltagiubba, dagli arlecchini nuovi e dai preti antichi, Primomaggio tradito e venduto, gettato in preda ai moschettieri di Mussolini ed ai guarda crumiri di Rossoni, Primomaggio imbavagliato ed ammanettato e offerto, ostia vivente, all'auto-da-fe ed ai progroms fascisti, tu resti impiedi ancora dopo il fuoco e la follia omicida, aderto ed indistruttibile come uno stele di granito, come un tripodo di bronzo nelle macerie di un tempio devastato ma non distrutto. Tu resti ancora, fra a•oggi e il domani immancabile che spia a tutte le finestre semichiuse del presente e squilla la diana suprema dell'avvenire, invincibile come il sole che sta per sorgere. Chi dirà all'alba "E' troppo presto, dormi ed indugia perché io sono ancora pieno Idi sonno?" O Primomaggio nostro, o Veltro delle nostre vendette, dagli albori del pensiero umano sin oggi sette volte ihai stroncata aa testa della Lupa, e sei volte é risorta con nuove spoglie, ma sempre più debole di forze sue e sempre più cauta nell'arte della viltà. Decapitala ancora per la settima volta e suggellala in fronte per sempre col sangue di Cristo e con lo scaracchio di Lazzaro. Scasciala, perseguitala, azzannaaa, dilaniala dovunque essa corra e si rintani, per ogni villa, per ogni nazione, sinché non l'avrai rimessa per sempre nell'inferno donde l'invidia dell'oro la trasse, o Primomagg!o, cuore dell'anno, genetliaco del sole, pentecoste del Lavoro! DISCUSSIONI REPLICANDO A Non è ,piacevole, nè spiccio, fare una messa a punto della replica di De Ciampis a Jona, ma è doveroso. La disputa va ben oltre il "Congresso di Napoli " e la posta è ben più importante delle argomentazioni di Lombardi o di Nenni. Si tratta dell'avvenire del Socialismo già terribilmente compromesso; si tratta di salvare in extremis una Civiltà già sommersa dal Baltico al Mar di Cina. Se discutiamo pazientemente ed onestamente renderemo un grande servigio ai lavoratori del Mondo. E' chiaro che Il Capitalismo non "è un sistema di produzione condotto con motivi altruisti". Jona non dice questo. Tutti i APRILE 1960 l MAGGIC1924 DE CIAMPIS sistemi economici, appunto perchè tali e non morali, non fanno ISICOpailtruisti. Anche il Socialismo dovrà fondarsi su di un sistema ec<momico e non morale se non vorrà fare fallimento. Ma vi sono diverse specie di sistemi economici. Ve ne furono di poco efficienti come il Patriarcale ed il Feudale, e di efficienti come quello capitalista. Vogliamo negare che il proletario viva molto meglio del servo della gleba? Chi ha fatto questo? Il non altruista e " cannibalesco" sistema economico capitalista. Accenniamo a fatti, ed è ancora un fatto che il supercapitalismo americano offre ai suoi proletari una capacità d'ac9
quisto 6-8 volte superiore a quella dei lavoratori europei. Altruismo? Manco per sogno. Egoismo diremmo. I capitalisti americani furono indotti a seguire quel " furbo" di Ford che aumentava le paghe, riduceva i prezzi di vendita e ... oh mera• viglia, guadagnava milioni. Ford non se l'aspettava e fu il primo a meravJgliarsene. Miracolo? No, logica conseguenza di un processo economico. Senza volerlo puntò sul lavoro di massa per awnentare i profitti invece che elevare, come di regola, il prezzo della merce richiesta. Fu largamente ricompensato e chi lo isegul ebbe analoga fortuna. Risultato pratico: il consumatore americano è circa otto volte più potente di quello europeo. Questi sono i fatti con tutte le conseguenze dovute, prima fra tutte, il passaggio del basicentro capitalista dall'Europa all'America. L' "altrui· smo ", il " cannibalismo" la " furberia" o la " generOOità" non c'entrano affatto. C'entra lnv,ece il fatto enorme rilevato dal compagno Jona che la produzione capitali· sta s'è posta sulle basi di <1maproduzione di massa. Ci wgllono le masse per smaltirla e bisogna dare alle masse la dovuta capacità d'acquisto. Il proletariato è il cliente della classe capitalista, è lui che compra; se <non lo paghi bene compera male, ossia poco, quindi crisi e stagnazione del sk:."temacapitalista. J ona non inverte posizione alcuna, la sua collima realmente coi fatti se non col libe• ralismo classico. Trattasi proprio di un supercapltalismo formulabile anche economicamente, quindi con la matematica delle scienze sociali. L'attuale formula del profitto presso à supercapltallstl all'americana, non è <più una sottrazione tra Il prezzo di vendita ed il costo di produzione - come fu di regola In tutti I ghetti del mondo - bentSI una percentuale sul volume delle merci vendute. Detto brevemente, il Capitalismo ha cambiata la formula del prodotto del suo sistema economico. Fatto di enorme importanza sociologica, molto più Importante dell'altruismo, della generosità, della " furberia" di Ford e del "cannlba• Usmo" dei capitalisti americani. PerlSate ! Se un Ipotetico socialismo europeo potesse raddoppiare la capacità d'acquisto dei lavoratori sarebbe già un grande successo, ma ci lascerebbe 19emprea quattro lunghezze di distanza dal proletario americano. Che dire del servi di Stato In Russia? Il benessere americano è la loro meta. Non lo raggiungeranno mai perchè con la massa 10 di produzione non si batte il supercapitalismo americano. Bi3ogna batterlo nei prezzi di costo, il che non è assolutamente preve· dibile a mezzo di aziende di Stato. Kruscev si fa delle illusioni. Può battere la .produzione americana, ma soltanto fa· cendo lavorare i suoi servi di Stato come buoi e dando loro uno scarso compemo. La Ricchezza viene dalla riduzione dei costi e non dalla produzione in se<nsoassoluto. "In secondo luogo, dice De Ciampis, la produzione in massa è il risultato, non del preteso aumento d'acquisto delle masse, ma della rivoluzione industriale e tecnologica··. Provati a prcxlurre "atomicamente " senza aver data ai consumatori una corrispondente capacità d'acquisto e <p0i vedrai che tutte le tue merci resteranno invendute. E' semplice, banale, persin lapalissiano, ma lo si vuol conta,-tare! Quando ·gli sbocchi commerciali diminuiscono, è giuocoforza puntare vieppiù sull'aumento della capacità d'acquisto. Ma anche se fosse la sola concorrenza l'artefice della riduzione dei costi e quindi dell'aumento della capacità d'acquisto delle masse Ei3se c'entrano benissimo e non "come i cavoli a merenda". Se i prezzi possono scendere, i loro acquisti possono aumentare e ciò grazie al sistema economico capitalista; sezione concorrenza od aumenti salariali, non Importa - non conta. Non bisogna dare addosso al capitalismo per sistema inveterato. Noi lo vogliamo cambiare perchè è isfruttatore ed impedisce, come ben ci fa notare De Ciampis, di dare tutto il suo prodotto al lavora• tore, ma non neghiamo che è quanto di meglio finora è economicame<nte apparso sulla Terra. Invidi forse la situazione Russa o Cinetse? Noi vogliamo far meglio col Socialismo, ma bisognerà battere J capitalisti in termini di costi e di capacità d'acquisto o ci faremo delle illusioni come il mugik Kruscev. Alle leggi economiche non ci scappa nessuno. Bisogna seguirle o ci si pone fuori della realtà progressiva. Manco per sogno, De Clampis risolve la questione con "un'economia socialista in cui tutto è <pianificato !Secondo i veri bisogni umani". Bravo, e buonanotte al secchio, ci vien voglia di dire. O non l'hai visto dove ha portato la pianiilcazione in Russia? Oltre cento anni fa Proudhon, Bakunin, Caflero e Merlino Intuirono Il grande errore del marxismo e l'enorme pericolo. La Storia ha dato loro ragione, ma nonostante tutto vi sono ancora teorici socialisti che auspicano la pianificazione economica staCONTROCORRENTE
tale! Proprio quel materialismo ,storico che tu difendi con ragione, dice che ad economia statale pianificata corrisponde l'eclissamento delle libertà, il regime politico autocrate, la povertà, l'evanescenza del Diritto ed il servilismo verso I grandi burocrati totalitari Incaricati di "pianificare tutto secondo i veri bisogni umani". Purtroppo " la svolta autonomista del Congresso di Napoli" non è abbastanza chiara e decisa, 11 nostro modo di vedere. Il P.S.I. sta movendosl quasi Inconsciamente in una direzione che lo porterà lontano !Senza bisogno d'andare a destra. Se avesse chiara la visione del suo compito anche lmmedi11to, romperebbe decisamente coi PANORAMA AMERICANO cosidetti comunisti. Totalitari rossi invece che neri, in realtà. Il vero Socialismo, quello che proverrà da un sistema economico ooclalista superiore al capitalista, non ha nulla a che fare con le mostruosità russe o cinesi, nè coi loro rappresentanti autoriz· zati alla mistificazione delle masse occidentali. E che ci stanno a fare due partiti come il P.S.I. ed il P.C.I. in Italia? Non ne basta uno? Crediamo, ed il P .S.I. può diventarlo evitando anche il pericolo di far la fine della socialdemocrazia tedesca od inglese se è capace di risolvere il problema economico della costruzione socialista. Qui è il btisillibus. Bruno Rizzi Il • circo quadriennale Con alacrità candidati dichiarati e non dichiarati, politicanti, uomini di stato, maneggioni elettorali attraverso agli Stati Uniti si preparano per la grande battaglia di parole, per le manovre che condurranno a novembre alla elezione di un nuovo presidente. In altre occasioni dlgglà una elezione presidenziale ebbe una. importanza fondamentale. Però l'eco e le conseguenze delle più dibattute elezioni si !Jmitarono Immediatamente e singolarmente o al campo di politica interna, oppure a quello delle relazioni internazionali degli Stati Uniti. Se ,pure nelle più remote conseguenze, il ruolo dell'America nei due diversi campi fu più o meno intrecciato, tuttavia le elezlono del 1960 trovano la nazione a tanto critiche congiunture, nel campo Interno e nel campo internazionale allo stesso mo- =to, quale mal si presentarono prima. In verità, il ruolo degli Stati Uniti come nazione Ispiratrice e direttrice nel complesso mondlale, raggiunto negli ultimi anni, è in gluoco. • • • In politica estera gli Stati Uniti sono sfidati nel modo più aperto dalla Russia. Ma la Russia. del 1960 è non solamente una grande nazione, capace di organizzare un complesso industriale produttivo di primo ordine, senza dipendere da aiuti esterni, senza ridursi a copiare le tecnologie di altri paesi o a carpire segreti mllltari o scientifici, senza servirsi del tradimento di accoliti Infiltranti le società rlvall, come I APRILE 1960 vari McCarthy volevano far credere per ,giustificare l'emergenza della capacità russa dieci anni fa. La Russia d'oggi, da quanto un semplice cittadino come lo scrivente può giudicare, è una potenza con caratteristiche essenzialmente diverse da quelle sue proprie fino a pochissimi anni fa. Fino allora, per una pesante eredità rimontante a tempi e condizioni di gran lunga preesistenti alla rivoluzione di Ottobre, la Russia si era sempre sentita circondata da un mondo ostile ed assai più potente di essa, pronto a confederarsi al suoi danni o per il suo sfruttamento, diversa per civiltà, 'Progresso civile, tradizioni, cultura tanto dal mondo occidentale come dall'asiatico, minacciata nelle sue istituzioni, tanto nei tempi czarlstl quanto per qualche decennio dopo il 1918, dal tradimento e dal sovversivismo di suoi sudditi, difesa quasi soltanto dalla sua stessa Immensità territoriale, dall'estraniamento della sua classe direttiva dalle giornaliere richieste della sua " lntelllgentia ", dal segreto circondante la polizia, la organizzazione mllltare, la sua organizzazione stessa di governo. Fino ad oggi la Russia aveva potuto considerare le richieste delle pote'llze occidentali, di mettere In efficienza un sistema dJ controllo per ogni torma di disarmo prima di procedere al disarmo stesso, solamente come un trucco per stabilire una rete di spionaggio al suol danni. E difatti potevano anche essere giUStlflcate le apprensioni di una potenza domlnata da un com,ilesso di Inferiorità, usata a conslde11
rare il segreto coprente ogni fonte della sua efficenza come la sua migliore protezione, se essa sospettava che, istituiti i controlli, i suoi avversari occidentali continuassero a dichiararsi insoddisfatti dei loro risultati, ed a rimandare senza termine un vero disarmo. In questi giorni, la Russia ha risposto alle proposte occidentali circa il controllo degli armamenti e al bando di nuovi esperimenti con bombe nucleari con controproposte che, se pure meritano un esame ac· curatissimo, sono estremamente vicine a quanto gli Stati Uniti e i loro alleati avevano richiesto. La nuova situazione, che gli avvenimenti di questi ultimi tre o quattro anlni avrebbero potuto fare prevedere ad ogni esperto dello State Department come possibile, è venuta ad accrescere la confusione entro i già tanto confusi C0111Sigldiegli alleati occidentali. Qui da noi era un assioma che la Russia avrebbe sempre preso un atteggiamento opposto al nostro, come era ritenuta ottima politica l'opporre un "no" a:d ogni proposta russa. Nessuno si è accorto che il tempo di Stalin, Molotoff e dei loro immediati successori è passato per la Russia, mentre la dura, dogmatica concezione del mondo, come vista da Dulles, di un mondo diviso in salvati, che giurano in Dio, nella cosidetta " free enterprise" e nella costituzione americana (o che per lo meno promettono di seguire senza discussioni i compiti a loro assegnati dallo State Department) ed in reprobi, che seguono altre vie, è tutt'altro che spenta in Washington. Possibilmente la Russia del decennio 1960-1970 sarà una 1)()tenza non solamente più forte, ma anche estremamente più agile, più moderna, libera nelle sue relazioni internazionali per lo meno, da posizioni cristallizate. Forse anche (almeno questo è un mio augurio) in evoluzione verso un sistema politico-sociale che per· metta una più libera espressione della personalità individuale nell'ambito della società. Il recente rovesciamento di attegiamento russo, se non come proiva definitiva, può essere molto facilmente spiegato come indi· zio che la Russia stessa sente di poter competere coi suol avversari su un terreno ben diverso da quello in cui si era confinata. E competizione, non rovversivJsmo, può essere facilmente prevista. Nel campo della politica interna, gli Stati 12 Uniti sono confrontati da un mondo in egualmente radica le trasformazione. Analisti della situazione politica ed economica insospettabili di ten!denze rivoluzionarie, come Lippman e Galbraith, denunciano la insensibilità degli elementi dirigenti verso i bisogni della società come un complesso, come organizzazione per equilibrare le capacità degli individui, per eliminare le più stridenti ingiustizie: essi reclamano che una maggior quota della ricchezza nazionale sia dedicata a confrontare queste nuove richieste. Il sistema educativo si dimostra ogni giorno di più inefficiente. Maestri con nuove concezioni di vita, edifici scolastici, equipaggiamento sono urgentemente neces· sari, ed il sistema americano attuale, imperniato sull'autonomia delle comunità locali o ru istituzioni private in fatto di educazione, non si presta economkamente e spiritualmente alle moderne richieste. Le richieste della moderna organizzazione produttiva, sempre più basata su una mano d'opera altamente educata, mettono a dura prova la capacità delle istituzioni di istruzione superiore e media. In certi rami, come per la professione medica, la Incapacità delle scuole esistenti di fornire professionisti in proporzione dell'aumento della popolazione metterà entro pochissimi anni a repentaglio la possibilità di fornire le necessarie cure a molti strati della popolazione. La sempre più estesa coscienza, in strati sempre più vasti della P01X>lazione, di aver diritto a sicurezza economica e sociale, a protezione contro gli assalti della indigenza, della malattia, della vecchiaia non trova eco; ed anzi, in molti casi. essa origina, in gruppi preferiti, l'accusa che essa conduca alla irregimentazione, alla socializzazione. Le città americane, sviluppatesi in tempi in cui i problemi moderni ,non erano neppure intravisti, possono molto facilmente diventare i cimiteri delle speranze della America, Impedito dagli interessi di singoli, il rinnovamento urbano, se pure si fa talora, diviene il campo per costruzioni spe· culative di lusso, mentre i gruppi meno abbienti, fornitori della necessaria mano d'opera, sono imprigionati sempre più limitatamente entro tuguri vergognosi, o cacciati a cercarsi un domicilio lontano da I loro mercato di lavoro. Il problema dei trasporti sta minacciando la capacità delle vie di comunicazioni, e solamente se il problema è affrontato gloCONTROCORRENTE
balmente, senza riguardo a interessi di singoli, esso può essere, se non risolto con soddisfazione, per lo meno attaccato. • • • Nel campo morale, la più flagrante ingiustizia continua a perpetrarsi in America. In un mondo in cui le masse, che venivano considerate fino a pochi anni fa minoranze, w non di numero, per lo meno per capacità politica e sociale, stanno acquistando dignità e potere, gruppi di rabidi privilegiati stanno mettendo in moto la macchina più vergognosa per impedire la realizzazione di uno dei più fondamentali principii ideali della nostra civilizzazione, sempre promessa, ancora mai raggiunta: il riconoscimento sincero della fondamentale eguaglianza, dignità, libertà di ogni uomo. • • Di fronte a questia situazione, quale è la reazione delle figure più in vista nel "circo quadriennale"? Lasciamo stare per pietà i commenti dell'attuale presidente, che, di fronte ad una situazione che può diventare esplosiva nel Sud, non sa far altro che pronunciare deboli luoghi comuni, invitare a tolleranza, quando da una parte tolleranza è proprio quello che non si vuole usare, dall'altra prova che essa è diventata un'arma che atterra colui che tenta di usarla. Ma anche da parte di ognuno degli altri aspiranti manca ogni indizio di una più completa visione dei problemi che confrontano l'America. In realtà ognuno di essi prospetta come suo programma di governo la soluzione di diversi dei problemi che affliggono la nazione: e, naturalmente, la precedenza è data a quei problemi che più intensamente interessano tutta la cittadinanza. Però ognuno di questi problemi è affrontato indipendentemente dagli altri, e quindi in essenza demagogicamente. Nessuno finora ha messo in chiaro la intima interdipendenza di ognuno di essi: nessuno ha denunciato che la politica di resistenza aJla estensione del comunismo nel mondo, come è stata concepita finora, come è stata realizzata dai vari patti militari, è in fallimento. La campagna contro il comunismo non può e non deve essere scopo a sè stessa, come purtroppo è divenuta negli ultimi quindici anni. Il pregiudizio che solamente l'organizzazione economica basala sulla libera. individuale iniziativa possa garantire il progresso tecnico è, più che discreditato, deriso nella maggior parte del mondo. APRILE 1960 Il fatto che una persona intelligente ed influente come il sen. Fulbright abbia potuto fare un appello alla nazione, per concentrare le !orze nella lotta contro il comunismo, mettendo a tacere la discussione sui diritti civili, col pretesto che essa divide la nazione, senza provocare una immediata e chiarissima reazione da parte di alcuno dei possibili candidati alla presidenza, è un sintomo ben grave. Compito degli Stati Uniti nell'immediato futuro, come la più potente nazione del gruppo occidentale, dovrebbe essere quello cli provare al mondo che è possibile bilan· ciare la libertà individuale, la possibilità di evitica, il rispetto completo della dignità di ogni uomo, le garanzie giuridiche sviluppate dal mondo anglosassone perchè il potere politico non possa ridurre l'individuo ad una pedina senza volto, insieme al· l'obbligo sociale di impedire che la libertà sconfini in licenza, che essa sia usata dal più forte per sfruttare il meno fortunato, che essa sia invocala per perpetuare privilegi e pregiudizi. Insieme a ciò, nella prossima decade, l'America deve provare ai tre quar· ti di umanità che costituiscono il gruppo comunista ed il gruppo neutrale che essa sa e può usare le energie e le capacità di tutti i suoi cittadini nel modo più efficace e dignitoso, dando ad ognuno di essi la possibilità di sviluppare la propria personalità, di ricevere tutta l'educaziOl!le che egli può assoiibire, di crescere in un ambiente sano, fisicamente e moralmente, di non essere oppresso dall'ansia e dalla preoccupazione della umiliazione e della miseria nell'età avanzata, di ottenere da tutti il trattamento che gli è dovuto, se-nza discriminazioni di alcun genere. Purtroppo a me pare che nessuno dei possibili candidati abbia affrontato il <programma di governo su basi così complete: sian10 ancora solamente al principio dello spettacolo offerto dal circo quadriennale, e possiamo ancora sperare che la campagna elettorale si sviluppi senza accentuare i temi più demagogici, le accuse di fìlocomunismo e di tradimento. Anzi possiamo ancora sperare che alcuno dei candidati sia capace di prospettare agli elettori la vera estensione del problema e l'urgenza -per un nuovo approccio alla sua soluzione. Nella possibilità o meno che questo sia fatto è involto molto più che il risultato locale delle prossime elezioni presidenziali in America. Davide Jona 13
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