Lettere Questa rubrica e' riservata al lettori. Essi possono esprimere senza riserve la loro opinione di cui assumono la responsabilita'. A chi scrive raccomandiamo di trattare argomenti di Interesse generale. Preferiamo che tutte le lettere siano firmate con nome e cognome. Coloro che vogliono fare uso di pseudonimo possono farlo, purche' ci siano noti. I collaboratori ricordino questa Importante regola: brevlta'. E niente polemlehe di carattere personale. Giuseppe Prezzolini Cara Controcorrente, Avete fatto bene ad occuparvi di Giuseppe Prezzolini. L'attacco contro Gaetano Salvemini, ha rivelato la sua natura. Non lo credevo capace di tanta perfidia. Evidentemente sono i rimasugli della mentalità fulscista, che rigu11g\tano nel suo cervello. Il fasc1smo ha rovinato tutto e tutti. Prezzolini non si è salvato neanche lui. Ha abituato la mente al sotterfugio, alla maldicenza, al sospetto, alla diffamazione. Pensando a Prezzolini, la mente ritorna ai tempi de "La Voce", quando egli aveva attorno a se elementi vivi e coraggiosi. A "La Voce" erano stati un po' tutti - tutti gli spiriti liberi che lsi ribellavano alla mordacchia. La pubblicazione tliretta da Prezzolini era audace e insoffereonte. Era un <po' come la vostra - tirava calci a destra e a sinistra, denunziando demagoghi e soprusi. Le idee vi fermentavano. Non vi era problema in relazione con movimenti di libertà, che non avesse ripercussione ne "La Voce". Egli aveva saputo conservare a quella pubblicazione una spigliatezz,a sbarazzina che la rendeva simpatica e neces1<aria per i giovani che si appassionavano ai dibattiti di quei giorni. La prima guerra mondiale doveva sbandare i giov<ani raccolti attorno a quella pubblicazione. Prezzolini stesso IS!)esequalche anno al fronte. Tornato a casa la scena italiana era cambiata. Dopo l'avvento del fascismo le attività di Prezzolini dovevamo incanalarsi in altre direzioni. E superfluo dire che fo non inten'do ricostruire la vita di Prezzolinl. La sua vita Intellettuale è conosciut>a. Mi interessa Il suo fascismo. Tutti sanno che Il fascismo fece divenire Prezzolini uno storico. Divenne professore. Forse ne aveva le qualificazioni. I titoli accademici. non hanno troppa importanza per me. lJa sua cultura non aveva bisogno di lasciapassare 'SCOiastici. Dopo un corso provvisorio alla Columbia University, ottenne la direzione d·ella Casa Italiana. Quello fu il periodo della presidenza di Nreholas Butler. E fu anche il periodo quando Mussolini cercava di penetrare nell'opinione pubblica americana. Non vi poteva essere nome plil indica.lo di quello dell'ex direttore de "La Voce". Prezzolinl era -conosciuto. Per lui non era difficile rompere il ghiaccio e spianare la via a delle simpatie per ;J fascismo. Dopo la sua scelta come capo della Casa Italiana, Prezzolinl fece diverse visite In 26 Italia. E scrisse impr€15Sioni, cosa che egli sapeva fare bene. Comincliò cosi la campagna sottile, abile, efficace dell'esalta~ion~ del fascismo. Io non ho quegli articoli. Li ricordo. Per chi li cercasse non sarebbe difficile trovarli. Ll è la documentazione dell'uomo jnterassato in una cosa sola - il compenso. Ora il ,processo della metamorfosi era cominciato. Il passato non contava più. Aveva scoperto la maniera di arrivare al facile dollaro. Questo era quello che impo11tava... Ed è rimasto l'uomo che ha il denaro ma che non sa più che cosa fare della 19Uaanima vuota, desolata, inconsolabile - neanche il denaro del mercimonio lo soddisfa più. Ecco perchè Prezzolini scrive ne "Il Borghese" che Sai ventini si era fratto cittadino americano per divenlire un birbante e denunciare lui, trasformatosi patetico ruffiano di Mussolini e del fascismo. Io ricordo i tempi lontani, quando Prezzolfoi e Salvemini lavoravano assieme alla "Voce" e conducevano memorabili campagne che ebbero ripercussione nazionale. Ricordo anche quando Salventini fu costretto ad uscire da " La Voce" e fondò poi la sua "Unità". Dopo tanti anni non saprei entrare nei dettagli di quella rottura. So che quello fu il principio della fine di una relazione durata degli anni, nei quali jl Prezzolini ebbe modo di conoscere l'integrità e il carattere adamantino di Salvemini. Allora non esitava ad elevare Salvemini alle stelle, come campione di coraggio e di onestà. Anche quetsto potrebbe essere ampiamente provato. Non credo vi sia bisogno di altra documeontazione ,per provare l'arrivismo di Prezzolini. A Firenze è ben conosciuto. Per vostra finfonnazione aggiungerò che Prezzolini non è fiorentino. Ciò non ha importanza del resto. E' nato a Perugi•a nel 1882. Suo padre era un prefetto. Nonostante la condizione agiata della famiglia, disertò la scuola senza ottenere nessun titolo accademico. Si diede subito al giornalismo e si fece noùare. Le prime sassate le tirò con Papini. Non occorse molto ternpo per formare il gruwo che doveva attrarre l'attenzione 'degli studiosi nonconformilsti di tutta l'Italia. Se uno volesse riandare a quel giorni cl sarebbe molto da dire. Molti di quei giovani sono finiti nel brago. Sono quasi finiti CONTROCORRENTE
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