va a Giovanni Di Gregorio, segreta.rio del Comitato di Difesa per Ettor, Giovannitti e Caruso. Questo Comitato fece delle edizioni in francese, tedesoo ed inglese del Proletario, oltre a quella regolare tin italiano, stampando di questi ,numeri speciali 50.000 copie. Nell'autunno gli accusaU vennero assolti dalla giuria, con gran sollievo di tutti. In Wl grande comi:z,io internazionale ad Union Square, New York City, tsi celebrò questa vittoria della ragione sui cavilli curialeschi. In questo momento l'opera di Arturo al Proletario si affievolisce. Sin dalla sua carcerazione il giornale era stato fatto da Rossoni, il quale anche col ritorno del regolare direttore scriveva quasi sempre gli articoli di fondo, salvo quando Rcusoni fu per alcuni mesi in Itai<ia, durante parte dell'inverno, la primavera e l'estate deì 1913. In questo mentre i tessitori di Paterscn e di altre città dello Stato del New Jersey si agitano per migliorare le loro condizioni economiche, sempre sotto l'egida dell'I.W.W., che era l'organizzazione operaia che .raccoglieva le simpatie delle malsse non solo per le sue passate 101 te ma anche per i suoi prinoipii rivoluzionarii. Si fa il memorabile sciopero del 1913, ma gli operai sono battuti, non senza guadagnare però tacitamente dei miglioramenti contro i salari di fame e contro le condizioni schiaVlistiche delle filande di prima. Anche in questa lotta Giovannitti e gli uomini del Proletario prendono attiva parte, guadagnandosi la fiàucia dei lavoratori. Ritornato Rossoni dall'Italia, s'incomincia a ,parlare della '11ecessità di un nuovo congresso della Federazione. Nell'mverno del 1913-14 si fanno i preparativi per tenerlo. Arturo lascia fare più del solito a Rossoni, anche ,perchè aveva manifeatato il desiderio di ritirarsi dalle sciite attività. Or non è molto io domandai ad Arturo com'è che egli lasciasse troppo fare a Rosson!i ed egli rispose che costui aveva dell'ingegno e che non lo si poteva lasciare in un'attitudine paissiva. Al IV Congresso della F.S.I., tenuto a New York ai ,primi di giugno 1914, quasi alla vigilia della guerra, si elesse Rossoni direttore del giornale. E' notevole il fatto, per meglio notare la fragilità degli uomini. che in questo Congresso fu appl.lllto egli che scriisse di suo pugno la mozione contro il militarismo e la guerra - mozione che lui fece presentare da un 'altro compagno. 20 Da questo momento Arturo non s'interessa più attivamente del giornale, nè delle attività della Federazione, pur mantenendo la vecchia fede. Non ricordo se verso la fine del 1914 o n~l 15 Arturo diede vita a Il Fuoco, una rivista politlico-Jetteraria, con Onorio Ruotalo, designato condirettore. La rivista si pubblica per alcuni numeri, poi muore. Cioè Arturo la lascia e viene pubblicata solo dal Ruotolo per pochi altri numeri. Nel 1915 Arturo debutta come drammaturgo con Tenebre R-Osse (d·el quale dramma i·o ed il compagno Joe Mangano correggemmo le bozze di stampa). Il dramma fu dato in un teatro italiano del Bowery (mi sembra che si chiamasse The People Theater), con Mimi Aguglia come protagonn.ta, ed ebbe un successone. Arturo fu ripetutamente chiamato talla ribalta dagli applausi del ,pubblico, ed egli era. raggiante di gioia per il successo avuto. Già molto prima, intorno 'al 1911, Arturo aveva pubblicato dei suoi versi liberi in inglese, sotto ,il titolo di "Arrows in the Gaie". Il volumetto fu molto apprezzato 'dai cultori americani della poel!ia. Durante la prigionia a Salem aveva scritto pure in inglese H Il Camminante", in cui l'autore esterna i I pensiero su !la tortura del carcere, presentando i passi cu!)'i di un altro sventurato che occupava la cella immediatamente soprastante. Io ricordo Giovannitti alla famosa conferenza che Rossoni tenne al Circolo di Cultura Operaia sito in Gamberling Ave., nel Bronx, in cui al voltagabbana cercò di giustificare la sua attitudine interventista e il perchè egli persisteva ancora d'essere al Proletario. A questa conferenza furono presenti pure F. Venanzi, C. Tresca, l'Allegra, il Cuneo. Filippo Bocchini tra i pm conosciuti. Quando il nOIStro gruppo di Morris Ave:nue, composto di anarchici e sindacalisti, si avvicinò alla porta, il Bocchini che era ancora fu011i l'apostrofò: ecco che viene la Rivo• luzione! La C0111ferenzafu tenuta in un baccano infernale, ma Rossoru ebbe la faccia tosta di persistere 'fino alla fine. Solo Tresca rim· proverò aspramente il Roosoni tper il suo girellismo guerraiuolo. Gli altri si limitaro- '110ad urlare e fischiare. Arturo collaborò alla rivista Vita, che Flavio Venanzi pubblicò per cinque o sei numeri nel 1915. li un numero vi è una sua poeSia diretta ai soldati in guerra, dal CONTROCORRENTE
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