Controcorrente - anno XVI - n. 16 - gen.-feb. 1960

pisti e fonte di rifornimenti. 'l'alvolta era cupo, Alfonso, e affacciandosi sull'aia con le mani affondate nelle 11:asche,conscio del rischio al quale si era esposto C'OI1. i suoi cari, diceva guardando verao il fronte: "Almeno arrivassero ... " Invece sono giunti troppo tardi per lui che li aspettava perché aspettava la libertà! C'è anche Pio, il più vecchio di tutti. Pio, con le membra lacerate e fatte a pezzi, ha dovuto assistere in un delirio che ormai confinava con la pazzia alla morte di due fratelli, tre nipoti, quattro figli. Chi dirà lo strazio di Pio? La ragione, la mente, non reggono a tanto! Pio ha visto cadere Maria, Vincenza, Angelo, Federico, Davide. Ha visto anche cadere Domenico, Domenico che aveYa sedici Mlnil Chi dirà lo ,strazio di Pio? Ma se tanto strazio nun si può ridire tanto sacrificio, tanto olocausto e tanta gloria non si possono tacere. Non si può tacere l'ardente anelito di libertà dei dieci Baffè che erano una sola famiglia e sono morti tutti insieme, come fossero uno solo, ijerchè la UN POETA RIBELLE libertà trionfasse in urta aureola di gloria che rifulge dai loro eroici martiri. Ed ora lo strazi·o di Pio forse sarà rasserenato da quell'aureola, ove insieme ai suoi fratelli, ai suoi figli e ai suoi nipoti arde il sacrificio di Gastone Scardovi, Giuseppe Canori, Leo e Antonio Landi, Augusto Maregatti, Giuseppe Cavalazzi e i fratelli Aristide, Adamo, Angelo e Giuseppe Foletti. Sono con loro anche Giulio Baldini e suo padre, Germano, che aveva n-ovanta anni. Sedici anni, novanta anni. Padri, figli e figlie, nipoti e compagni. Quel mattino la libertà aveva alzato uno squillo di gloria e di morte e nessuno volle mancare, nessuno ricusò il richiamo, neppure la giovane Lalla che vi si recò !Spontaneamente per morire con i suoi per la sua idea; la piccola Lalla che andava alle azioni pericolose con il sorriso sulle labbra e diceva pensando al suo avvenire: "Se i fascisti non mi uccidono dopo la vittoria mi spaso ". Un Partigiano ARTURO M. GIOVANNITTI Il Cantore degli oppressi non è più. Moriva a New York il 31 dicembre 1959, all'età di poco più di 75 anni, essendo nato a Ripabottoni (Campobasso), in quell'angolo del Molise che dette i natali ad Angelo Di Costanzo, storico del Regno di Napoli di grande rinomanza, e di Vincenzo Ouoco, che partecipò alla Repubblica partenopea del 1799 <e 1poi scrivendone i "Saggi Storici"), 1incui ri(u1se Vincenzo Russo: primo socialista napoletano, che attravenso le pubblicazioni aveva conosciuto le dottrine comunistiche di II Gracco" Babeuf. Adolescente Arturo fece il ginnasio nel Convitto Mario Pagano (altro eroe di quella Repubblica) a Campobasso. Finito il Ginnasio emigrò nel Canadà, dove alla McGill University studiò ,teologia presbiteriana. Speisso mi si è domandato come e perchè Arturo studiasse religione, ma io non ho saputo mai rispondere soddisfacentemente. Io opino che la sua famiglia doveva essere liberale in politica e corrucciata verso il cattolicismo. Ma penlso che il nostro Poeta, a contatto con elementi vivi e dissolvltori nel Ginnasio, come spesso accade nelle scuole secondarie, avessero lui sc=o dalla fede cattolica. Non so neanche se avesse terminati gli studii alla McGill, ma quel 18 che è certo è che col 1906 egli è a New York già socialista e collabora alla Plebe di Carlo Treli/Ca con lo pseudonimo di Nino Gavitti. Nel 1907 fa domanda d'essere ammesso alla Sezione Socialista di Bassa Città, e Raimondo Fazio, che ne era segretario, lo assoggetba ad uno stvingen ti! interrogatorio sulle 15ue credenze divine. Raimondo non fu soddisfatto delle sue risposte e tenne Arturo in sospeso per un po' di tempo. Non so neanche come la dichiarazione d'agnosticismo del Poeta fu conciliata con la diichiamzione d'ateismo che Fazio richiedeva, ma in ogni modo Arturo divenne parte di quella Sezione e da quel momento, fino al 1914 egli è anima e corpo nella Federazione Socialista Italiana. La vita politica di Arturo per necessità va divisa in due periodi. Quello primiero in cui fu sindacalista rivoluzionario e che arriva su per giù intorno al 1920, e quello di poi in cui fu semplicemente sindacalista senza aggettivi, essendosi ingolfato nel movimento operaio trade-unionista della Amel'ican Federation of Labor e dell'Amalgamated Clothing Workers of America. Però, tra gli antichi compagni, egli era sempre il rivoluzionario di una volta - CONTROCORRENTE

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