Controcorrente - anno XVI - n. 16 - gen.-feb. 1960

ne approfittò soprattutto l'Inghilterra per atterrare il suo concorrente più pro,Himo e più temibile. TI primato capitalista europeo ritornò ai capitalisti inglesi, i p1u retrogradi, i più speculativi, i più bacati dalla tradizione ed i più corti di vista perchè con le armi e con il capitale finanziario la supremazia sul mercato è soltanto effimera. L'avvenire è per coloro che producono le migliori merci al minimi costi. Questo capirono alcuni capitalisti dell'Industria americana, Ford in testa, e tutta la organizzazione produttiva, In uno con quella distributiva, si pose su questo binario intanto che la vecchia Europa continuava nell'usato andazzo e spolpava I-e colonie curandosi poco di trasformarle in mercato di tsfogo. Eravamo arrivati al punto in cui il mercato poteva essere potenziato soltanto a mezzo di un aumento della capacità d'acquisto dei singoli e non p(ù In virtù di un allargamento dello stesso perchè ormai tutto Il globo era stato scoperto e consegnato alla voracità speculativa dei capitaJi9tl europei. Senza colonie, e conquistando il Far West investendovi forti somme, i capitalisti americani batterono ognor più i loro colleghi europei grazie ad un indirizzo economico che attinge ogni sua vitalità da un prlncip(o anttspeculativo: servire e non fregare il cliente, potenziare e non depredare i paesi vergini. Su questa strada i capitalilsti americani svilupparono enormemente li loro mercato interno e per contraccolpo realizzarono sia economicamente sia tecnicamente produzione e distribuzione in modo da battere qualsiasi concorrente europeo, pur pagando salari più elevati. Diedero un bene93ere ai lavoratorn che un'Europa specializzata faticherebbe almeno due decenni per raggiungerlo. I capitalisti americani ebbero l'Intuito e l'Intelligenza di non prendere più alla lettera la formula del profitto capitalista. Conl9tatarono che non rispondeva più, gli usarono violenza e prolungarono la vita ad un capitalismo già in fase di demolizione in Europa. Ma non si può andare oltre certi limiti a mezzo òi espedienti; viene un momento in cui un sil!itema economico non risponde più neanche agli espedienti. Bisogna cambiarlo. Infatti, ormai, l'America si europeizza nonostante le apparenze contrarie. Essa può inviare costà i suoi milioni di dollari, i suoi uomini politici ed i suoi ;,oldat i. rn.a ormai è l'America che diventa Europa e non 11contrario. Purtroppo_ La vediamo già ingaggiata sulla stessa via che in parte contribuì ad ~celerare il tracollo europeo: il passaggio del potere dai capitalisti ai loro uomini politici ed ai loro generali. L'incredibile primitività economica di un "piano Marshall" che vuol far regali all'l Europa invece di eccitare scambi capaci di rimetterla gratis in efficienza produtti,·a, è opera di un generale, ed i generali sorpassano anche sul fatto che quanto viene consumato in Europa aiuta ben poco la richiesta di prodotti americani indebolita in casa propria dalle tasse che il governo infligge ai consumatori americani per finanziare irrazionalmente il mondo. Nes1,,m economista americano sarebbe caduto in un simile errore. La figura del ,proconsole d'Oriente, era lnconceipibile soltanto dieci a.nni fa. Il soldato americano è ormai indj~cutibilmente il migliore del mondo, le donne saranno le più belle e gli uomini diventeranno i p1u intelligenti. Presto si parlerà di razza americana, di tradition e di uomo della provvidenza. Dalle notizie che giungono, l'America sta diventando una selva di ofjìces e di boards. Milioni di amerlcan1 cercano il loro job in un buco della gran rete burocratica che sta immobilizzando la libera iniziativa capitalista. Lo Stato Ingoia la miglior parte dei profitti e riduce il potere d'acquisto del singoli. L'esercito americano sta diventando una macclùna mostruosa e, con tali premesse, addio riduzione dei cootl, addio incrementazione della capacità d'acquisto ed addio ca,pitallsmo privato. Finirà in quello di Stato come in Europa e come in Russia, pigliandosi magari il gusto di rendersi vassalli tutti I '!)aetsl del mondo come era nei piani del caporale stratega. Siamo alla fine; coi capitalisti finisce una civiltà sorta sulle rovine di quella antica e che sembrava sfidasse l'Universo. E' Il -proletariato come classe che si rivela Incapace di far proseguire la Storia, e sono i suoi uomini politici che gli affibbiano questo delitto storico. Bruno Rizzi LETTORE - s,. ,ei d'a,cor,To co11noi air,taci. Oltrp alla contrib11:ione mmula u11 indirizzo. IPrd in f'nn,lizinni ,li fnrP mPglin t> ,li piu'. 1llmulct oggi iteuo la tua toutribuzfone. QuPsta e' In maniPrn 11raticn pPr ntPl• Non lnscinrri soli. 10 CONTROCORRENTE

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