approccio nelle relazioni fra coloro che sono emersi quali oolossi dopo la seconda guerra mondiale sia :sufficiente a fugare tutte le apprensioni che affliggono Il nostro futuro. Però indubbiamente es.so significa che la rigida politica basaba su preconcetti mora· listici, dottrinari che informavano finora le posizioni delle due maggiori potenze sta scongelandosi. Essenzialmente ISi riconosce che ogni politica che ipossa anche soltanto avvicinare li pericolo di un conflitto deve essere scartata da ognuna delle parti. Contrariamente a quanto avvenne alla conclusione del primo ventennio dO'J)o lo scoppio della prima guerra mondiale, il fatto "guerra " non viene più esaltato come sublimazione delle più nobili ca,pacltà umane, ma temuto come flagello. Insieme a ciò, indubbiamente il clima morale del mondo è cambiato radicalmente. Oramai ognuno ammette che ne!Slsuna nazione può trovare stabile prosperità se non in un mando prospero, che l'a'sservlmento di una parte dell'umanità a vantaggio apparente di un'altra parte conduce fatalmente allo impoverimento di tutti. L'organizzazione delle Nazioni Unite è molto, molto lont'ana dall'essere perfetta, anzi appare debole, vaclllante sotto troppi punti di vista. Però è altrettanto indubbio che essa non è la pietosa accademia di ipocrisie a cui la Lega delle Nazioni era stata ridotta dopo quindici anni di e,istenza. Dal primo conflitto mondiale i vincitori erano emersi sicuri di poter riaffermare ed ingigantire i propri diritti lmiperiali, calpestando ed irridendo quelli che da un secolo e mezzo essi stessi proclamavano i diritti di tutti gli uomini; il secondo dopoguerra ha assistito ad una rivoluzione, purttroppo non sempre pacifica, purtroppo ancora incompleta, che ha portato o !sta portando alla indlp,endenza politica della grande maggioranza dell'umanità dalle potenze coloniali. I popoli di colore non ,possono, e, per quanto può a:pparire ragionevole a noi, non potranno mal rpiù essere considerati oggetto di spietato sfrutt'amento, sorte ad essi riservata da Hitler, ma ogni anno più si avviano verso una convivenza coi loro antichi padroni, basat'a ,su reciproco rispetto. * * * Se quindi Il secondo dei due ventenni! è stato afflitto da tragedie che non hanno raffronto In tutJta la storia, se esso ha visto sorgere e diffondersi Il flagello di armi 8 capaci di distruzioni inaudite, indiscriminate, crudeli, pur tuttavia Il confronto fra esso e quello che segui il 1914 va senza dubbio a suo favore. Per altro la pace e la ,prosperità sono ancora ben lontane dall'essere assicurate. Anche lo scongelamento delle relazioni fra Stati Uniti e Russia può significare appena una speranza, tutt'altro che una certezza, di un mondo migliore e più sereno. Che Krusceff abbia voluto offrire il suo piano per la demilitarizzazione universale all'as· semblea delle Nazioni Unite significa ben chiaramente che la tribuna da eS3a offerta ha un'importanza ben diversa da quella che la defunta Lega delle Nazioni aveva nel 1934, quando proprio stava diventando lo zimbello di ogni prepotente. Però essa è certamente ben lontana dall'essere il supremo tribunale in cui ogni lagnanza può essere discussa, ogni torto raddrizzato, il debole progetto da ogni sopruso. Anzi essa soltanto continua a vivere per una specie di tacito accordo dei potenti, frenati solamente dal timore di alienarsi la grande massa di nuove, neutrali nazioni qualora essi si impuntassero a trattare con disprezzo quanto eSòi stessi crearono a San Francisco alla fine della guerra. Il viaggio stesso di Krusceff attraverso agli Stati Uniti, fatto in sè stesso auspice di un rovesciamento della politica Impersonata da Dulles, ha .servito a portare alla luce quanta distanza ci sia fra la concezione della vita sociale e politica del mondo occidentale e quella organizzata sul modello della Russia. La Impazienza di Krusceff, quando punzecchiato da domande che pure potrebbero essere liberamente rivolte qui a qualsiasi persona in posizione di respon1,abilità politica interrogata da giornalisti, indica chiaramente quale sia la mentalità di un governante abituato all'atmosfera di uno stato totalitario. La sua proposta di disarmo, sia totale sia parziale, offerta alle Nazioni Unite ha un enorme valore di propaganda: ma senza dubbio Krusceff è intelligente abbastanza per 1$11,percehe da una parte non esiste e non può esistere disarmo assoluto, ma soltanto una ce1'ta relazione fra gli armamenti. delle varie potenze, anche se le sole armi permesse fossero pietre e bwstonl, e d'altra parte che un teorico disarmo assoluto darebbe soltanto il va'll'tagglo a chi primo viola la promessa fatta. Troppe volte la storia ha dimostrato che un mentecatto CONTROCORRENTE
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