Controcorrente - anno XVI - n. 14 - set.-ott. 1959

6 di origine mentre deve essere fedele alla patria di adozione. Fra quell'amore e quella fedeltà non vi è contrasto, se l'uno e l'altra rimangono su1;>ordinati a un princl,pio superiore: quello della giustizia nell'interno della repubbhca per tutti I cittadini americani e nella -politica internazionale per tutti i popoli da cui i cittadini americani pro'vengono. Chi obbedisce al pregiudizio barbarico secondo cui il cittadino di un paese deve esser sempre solidale col g_overno d_el proprio paese COlll.tìò i J>OIPOldiegli altri paesi, non è un buon cittadmo americano, secondo lo spirito della costituzione americama. Non è neanche un uOfllo onesto. Per esser:e buon cittadino americano e ,per rimanere uomo onesto, egli deve volere che 11 governo americano nel trattamento di tutti i popoli fuori del territorio amer~cano, rimanga giusto se è giusto, e ritorni ad essere gh.1'.3tose ha commesso lngiustlz,a. Come leale cittadino americano, io ho Il diritto non solo di amare Il popolo Italiano dal quale provengo, ma anche Il dovere dl domandare che verso quel popolo, cOlme verso ognl altro popolo, l'America sla giusta, generosa, umana. A quest'opera di verità e di giustizia verso Il ,popolo italiano io ho dedicato tutta la mia vita, fuori d'Italia, dal momento In cui dovetti abbandonare l'Italia nell'agost01 del 1925 ad oggl. Non dlV'efltal =I 1940 cittadino americano per poter fare del brutale nazionalrsmo italiano, sotto la .protezione d'ella citltadlnanza americana. Questa sarebbe stata abominevole slealtà da parte mia. Ma quando assunsi I doveri dl citltadino amerio&no, io 111e acquistai anche I dlrltti. Uno di questi diritti è domandare giustizia per Il popolo italiano come per tutti I popoli. Nel compiere questo lavoro lo posseggo una grande forza. Nessuno può s~levare contro di me l'aceusa che lo mi occupi delle que'Stlcinl italiane perchè speri di soddisfare ambizioni ,personali in Italia. Io sono protetto non sdlo contro ognj eventuale mio accesso di vanità senile, ma anche contro ognl malevola insinuazi(lne altrui, dal fatto che come cittadino america'llO, io non ho più nulla da domandare oJ sperare in Italia, anche se la mia età non mi dicesse che debbo prepararmi ad altro che a ricavare profitti personali dalla mia Opera o ìn America o in Italia. Essendo vissuto fino a 52 armi in Italia ed aven<lo d'edioato 50 anni allo studio della storia italiana e dei problemi contemporanei della vita italiana, !Cli sono autorizzato ad esprimere un'opinione su questi problemi assai più che diplomatici deficienti e giornalisti improvvisatori. Queste mie opinioni, che io le pubblicai in America o in Italia, possono servire anche in Italia, se c'è In Italia gente disposta a utilizzarle. Non è esattamente necessario che io viva materialmente in Italia. Le idee, se hanno forza intrinseca reale, valicano mari e monti, e fanno la loro strada, quale che sia il paese in cui vennero per la prima volta pubblicate. Non doletevi, dunque, affatto, cari vecchi amici della mia prima gioventù, cari giovani amici che io non conosco ancora, non doletevi affatto se lo non ritorno a prendere li mio posto nella lotta politica In mezzo a voi. Pensate che se è vero che la nuotva storia del popolo italiano deve essere fatta sul posto dai vostri dolori, dalla vostra Intelligenza, dalla vostre. volontà, è anche vero che I governi dell'America, dell'Irnghilterra e della Russia potranno far molto per soffocare la vostra volontà, per rendere vani I vQstri dolori, per dScurare la vostra Intelligenza. II re e Badoglio non durerebbero un giorno se i governi delle Nazioni Alleate rum dessero loro un appoggio: dl cui essi sono Indegni. La scellerata balllcarotta politica di tanti antl-fasclsti a cui assistemmo nel mese di aprile, è stata voluta dai governi dl Londra, dl Wa/Shlngton 'e dl Mosca. Chi vive In America te protesta contro gll errori del governi alleati, compie In America, per l'America e per l'Italia, opera che non ·potrebbe essere compiuta in Italia. Voi, cittadini italiani, dovete operare in Italia. Nol, clttadlnl americani di origine itallamt, o per essere esatti quelli che fra noi che non intend<tio tradire nè l'America nè l'Italia, e I nostri amici di altre origini nazionali Ispirati dai nostri stessi <principi, dobbiamo operare in America. A ciascuno l suoi dlrltti, a ciascuno I suol doveri, a ciascuno la sua responsabilità entro l confini della verità e della giustizia, eguale per tutti. Prima di chiudere questa lettera $e(llto Il debito di farvi sapere che non ho nulla da vedere col Partito d' Aziooe, anzi disapprovo amaramente l'opera di coloro che se ne sono autoproclamati rappresentanti. Vi saluta con affetto li vostro vecchio amico Gaetano Salvemlnl UIIIANIT A' NOY A ha ripro,lotto la rellifica di Aldino Felicani all'intervi,ta dal Dr. De Felice di Pompei 1ul ca10 Sacco e Yanzetti. Quell'intervista ,arebbe rima,ta senza ri1po1ta ,e non foa,e ,tata richiamata la noitra aUensione. Ringrozianio que.1"'i co111pagni per la loro solerzia e il gesto ,olidale, neceuari,,imo per naettere a po,to le co,e. A11che "L'AY ANTI!" del 12 Ago110 ha pubblicato la rettifica, ,opprimendo qualche paragra/o di secon<laria Ì·ntportan:ra. Grazie. CONTROCORRENTE

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