Controcorrente - anno XVI - n. 14 - set.-ott. 1959

clic 11011. ci piace. In una dì,cu,sione di questo genere 11011dovrebbe euervi 110810 per il persorrnli,m.o. 111que&ta repli.ca di Pi.egeo a Marat e' evidente uri rt8entim.c,uo che rite11ia1uo fuori posto. Non ce111uria1no. Diciamo ,,ero' che se &i continuera' a fare uso di frasario offensivo sarenio costretti a 11011pubblicare. Se ~1arat credera' opportu110 replichi. Nor, vogliam.o dare l'inipressi-one di. usare par;ialita'. Fin dal pri.nci1,io i.11tendevcuno che la c/iscussione si li,nitaue al caso Pasternak. Uua t1iscussi.011e su quello che e' avvrnuto e sta succe,lenclo i11 Ruuia porterebl,e s•u u11 terre110 molto vasto e co11tplicato. Questa richietlerebbe una i1npostazi.Qr1e diversa. Ricla.iede sopratutto conoscenza conipleta di /atti.. Una discru&ione come la vorrebbe impostare Pi.esco, e' quasi i,npoasibile. Pi.esco non e' ,olo. Altri hanno &critto 11.ello stesso senso, pri.vatan1-ente. Quarulo le i.elce 11011 sono e&presse co11 claiarezza si corre il rischio di rendere loro u11 cattivo sPrvi.zio. Non ba,ta nten:rionare la " grterra fredda " 11er giustificare manacri <li povolo che non fanno &e1,so. Definire " fasciste " ribellioni come quella u11gl1ere&e e' volere falsare la storia. Irridere al sncrificio di migliaia ,li figli del popolo ma,sacrati ,lai carri arntati e dai cannoni sovietici col v•retesto di ,opprintere la controrivoluzione, non significa voler discutere. Na1co11- ,lcre la testa come fa lo &tru:uo, per non vedere, non significa ric.0110,cere e risolvere problenti ,5ociali. "CONTROCORRENTE" 11uole rimanere una pales1ra libera. La sua porta e' ,entpre aJ)erta a coloro che Jw,1110 qualche cosa da ,lire. Noi non. abbia,no rnai inipe,lito a chicchessia di espri,nere la propria 011inione. L'opinione tli un m.ilitante rivoluziona• rio sulla Russia o ,ui pae&i .sotto il ,loniinio .sovietico, non puo' nece.ssariamente euere l'opinione cli tutti. L'esperinaento riuso ,; presta a discussioni ,en.za fine. Chi e' inte• re,sato nel problenta della liberta' irulividuale e colletti-va trova niateriale a non finire nell'anali.z.zare qttello che avviene in Ru11ia. Puo' tlintostrare che i melotti in. vigore nella patria del proletariato non ri,pondono alle aspirazioni di coloro che agognano ad una societa' libera, ove predon,ini l'egua• glia,ua sociale. Il popolo russo non e' responsabile del siste,na in ciii vive.. E' nostra co11vinzione cfte quel popolo, come tutti i popoli della terra, tlesidera pace, tranquillita', benessere. Sopratutto elle e' a11i.ntato dal tleaidcrio della lotta in (li/esa della dign.ita' untana e tiella li.berta'. Il ,liscorso 11otrebbe contin,uare. Ci /errnianto qrii. Ricordiamo ai cona.vagni che vogliono partecipare a queata discuuione, di concentrare sul caso Pa,ternak. E' permesso? Cara Controcorrente: Siccome ''Controcorrente" arriva anche al mio indirizzo, vorrei, se mi è permesso, dire una parola sul caso Fasternak. De Clampis e Fiesco sono due bolscevichi e come tali esaltano, inneggiano, glorllicano, 'Cla un paese, naturalmente, reazionario, capitalista imperialista, ecc., ecc., la bontà del regime rlllSSO.E questo è, per loro giusto, perchè la libertà di pensiero è sacra e inviolabile! Come è anche giusto per i suddetti signori che in Russia chi ha avuto (o avesse) la stoltezza di ricordarsi di possedere llln ce,:,vello, un cuore e dei sentimenti, sia prima infamato come spia dello imperialismo di un qualunque paese occidentale di turno e poi eliminato; come sarebbe ancora giusto per il De Ciampls e Fiesco che domani la Russia, occupati anch·e gli altri paesi, liquidasse tutti coloro che volessero difendere il i)roprlo patrimonio ideale. Inoltre i De Ciampis e Fiesco sono tanto ingenui, ma guarda combinazione, di credere che Pasternak abbia .-ifiutato spontaneamente il premio Nobel e di credere anche che se il medesimo avesse davvero voluto lasciare la Russia sarebbe stato accompagnato dalla più alta autorità bolscevica fino alla frontiera con tutti gli onori! Eh si, perchè nel paese del " comunismo " vi sono alte, medie e piccole autorità, poi viene il popolo che suda fatica e mangia pochino, in com• penso è ricco di armi :potentissime e di una ancora potentissima polizia da far davvero invidia a qualunque paese reazionario, ca· pitalista, imperialista, ecc.,. ecc. LUCIANO VISENTIN Ven-ezia-Mestre 1-10-1959. CONTROCORRENTE, gio11a ripeurlo, e' una pubblicazione 11olonlaria. E' e1preHione di rtn gruppo di uomini cfte ,i e' dedicalo alla lolla in difesa della liberla'. Ne11uno di coloro che ,0110 interessati nella .sua pubblica~ione percepi,ce un ,oldo di rimunerazione. E' /atta nei ritagli di tempo. La rivista conta sulla cooperiuioTU? volontaria degli uomu,i liberi che credono la 1ua opera el/icace. OTTOBRE, 1959 29

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