strade d'Italia''. tuonava Mussolini. -- " Pardon, 144, secondo il vostro giornale ", replicava Matteotti. - "II fascismo ha messo fine agli scioperi. Le ferrovie camminano. L'autorità dello Stato è stata restaurata". - Matteotti, tra la stupefazione dei fascisti, interrompeva per rinfacciare al duce gli articoli del '19-20 inneggianti agli scioperi, alla invasione delle fabbriche, delle terre, dei negozi. Dopo la famosa requisitoria di Matteotti contro i metodi elettorali fascisti (maggio 1924) gridata alla Camera tra altissime minacce e interruzioni, Mussolini pubblicò il 3 giugno sul "Popolo d'Italia" il 'Seguente corsivo: "Mussolini ha •trovato fin troppo longanime la c<1ndotta della maggioranza, perchè l'On. Matteotti ha tenuto un discorso provocatorio che avrebbe meritato qualche cosa di più tangibile che l'epiteto "masnada" lanciato dall'On. Giunta". L'S giugno il giornale dichiaraYa che "Matteotti è una molecola di questa masnada che una mossa energica del Duce penserà a spazzare". II 10 giugno Dumini, Volpi e Putato spazzavano ... Il isocialismo di Matteotti fu una cosa estremamente seria. Non l'avventura del giovane borghese eretico che è rivoluzionario a venti anni, radicale a trenta (matrimonio+ carriera), forcaiolo a quaranta. No. Fu consapevole e maschia elezione del destino. Solo a un ,temperamento del suo stampo poteva venire in mente, nel corso delle elezioni del 1924, di ISCendere in Piazza Colonna con un pentolino di colla ed appiccicare sotto il naso dei fascisti i manifesti elettorali del partito che erano .stati tutti stracciati. Matteotti, l'economista, il giurista, il ricco Matteotti appiccicava manifesti, scorazzava l'Italia per rimettere in piedi le traballanti organizzazioni, saltava dai treni, si travestiva per sottrarsi agli inseguimenti fascisti, prendeva con disinvoltura le bastonate e, nel pieno della lotta, taceva una punta a Asolo per i funerali della Duse rientrando poi in camion coi fascisti, perohè, così spiegò, gli pareva giusto che il proletario italiano fosse rappresentato ai funerali della Duse. Quanto al camion fascista era stato necessario servirsene per essere ,presente a una adunanza del partito. Se i fascisti lo avessero riconosciuto sarebbe stata la fine. Ma Matteotti scherzava ormai con la morte, con grande orrore dei compagni posapiano. Era fatale quindi che morisse l'antifascista-tipo Matteotti, eroe tutto prosa. Come dovevano morire nello ste.,so torno di tempo Amendola e Gobetti. Come dovranno morire, se non li salveremo, Rossi, Gran,.sci, Bauer e molti altri Matteotti che si sono formati in questi anni. Tutti caratteri, psicologie, che sono l'opposto del carattere e della sensibilità mUISSoliniana. Mussolini sente, sa quali sono i suoi autentici avversari. Ha il fiiuto dell'oppositore. Imbattibile con uomini del suo stampo, singolarmente impotente con uomini che sfuggono al suo orizzonte mentale. Perciò li sopprime. Uccidendo Matteotti ha indicato airantifascismo quali debbono essere le sue preoccupazioni costanti e supreme: il carattere; rantiretorica; l'azione. NOTA-Un articolo •u CARLO ROSSELLI, gia' com,11osto, andra' al prouinto nuruero. Potete uccidermi, ma voi non ucciderete la mia Idea. Le idee sono immortali. Formate nel cuore dell'umanita', esse nascono spesso nella tempesta e brillano di uno splendore sempre nuovo. 4 E quando avrete consumato la vostra collera e la vostra potenza brutale sugl'individui che sono precursori, l'Idea vi apparira' in tutta la sua maesta'. Essa risplendera' allora, di fronte ai popoli, trasci• nando nell'oce·ano dell'avvenire i vostri nomi e il ricordo stesso della vostra resistenza. G. Mazzini, 1844, Sulla morte dei fratelli Bandiera, fucilati a Cosenza per la causa della liberta'. CONTROCORRENTE
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