un'estranea. Suo padre possedeva alcuni eleganti negozi di scarpe, tutta la famiglia era conosciuta in città e rispettata. - Bro belga - ripeteva - nessuno mi rimproverava di essere ebrea. Ed ora? Che cosa vuol dire antisemiti!smo? Che cosa significa hitlerismo? A cosa serve? Le sue sopracciglia s'inarcavano alte sulla fronte che, ,per i capelli rasati, appariva troippo vasta. La lllostra conoiscenza era diventata presto una buona fraterna amicizia. La coperta comune, il giaciglio comune, le cooversazioni In quelle notti insonni quando ci svegliavamo di soprassalto al rosso bagliore del crematorio. 1n seguito la perd·etti sempre più di vista, da quando cominciò a lavorare nella fabbrica "Siemens" di Oswiecim, dove veniva prodotto " qualche cosa" di cui era proibito parlare "soHo pena di morte". Seweryna Szmagkwska (Continua il prossimo numero) I.A VIA D E I. MA I. E Lessi recentemente in una pubblicazione scientifica che l'origine di alcuni uomini e di alcune donne che non riescono mai ad uscire del tuttio da una sorta di adolescenza sessuale, deve ricercarsi nell'atmosfera di terrore con la quale taluni confessori circondano piccoli e trascurabili atti giovanili. Non è infrequente il caso di un ragazzo o di una ragazza di undici o dodici anni che si presentano al confessionale in istato di perfetta innocenza. Ragazzi i quali credono che I bimbi si trovino sotto i cavoli o che vengano recati in dono dalla cicogna. Il confessore domanda l'età. Se l'età coincide più o meno, con la pubertà, vien fatta la domanda brutale e imbarazzante: - Quando ti addormenti dove tieni le mani? La domanda può essere diversa ma anche peggiore. Il confessore si propone unicamente di rendersi conto se il piccolo penitente ha commeSS'Oo pur no la sua piccola frode. La domanda rimane generica, se il piccolo penitente capisce subillo e risponde affermativamente. Dopo di che, viene la seconda, assurda, incomprensibile domanda che recentemente abbiamo vistJo parodiata in qualche rivista:- Quante volte? Ma se Il piccolo penitente è tanllo ingenuo da non aver capito la dJOmanda generica, Il confessore si fa più preciso e circostanziato. Naturalmente, il suo scopo è altamente morale. Egli si propone di mettere in guardia Il piccolo penitente contro le tentazioni del demonio, di ammonirlo contro i periooli della carne. Se il diavolo dovette tentarlo e indurlo a fare cosi e cosi, reciti, il piccolo penitente, quella tale preghiera e orazione, quella tal giaculatoria, si rivolga all'angelo custode, e via dicendo. In conclusione, dopo due o tre di queste GIUGNO, 1959 confessioni, il penitente è perfettamente istruito. Certo, se non fosse stato il confessore a metterlo inconsapevolmente sulla via del peccato, il ragazzino o la ragazzina prima o poi sarebbero stati eruditi da un coetaneo. Ma quelle allusi·oni, nella penombra del confessionale, quel peccato avvolto di orrore mistico, quel sapore tentante di cosa proibita, trasformano In qualcosa di torbido e di grave un atto puerile che la natura supera da sè. I più recenti studi su certi turbamenti nervosi derivanti, nell'uomo e nella donna, dal prolungarsi del vizio oltre i limiti della adolescenza dimostrall'O che il terrore mistico di cui questi minori peccati della carne vengono circondati dai confessori, possono esercitare una pericolosa influenza su una psiche in formazione. Ma chi è, che uomo è questo confessore che con voce modesta e pia •parla dall'ombra del confessi'onale dei peccati della carne? Che cosa ne sa egli della carne? Se è un prete onesto, veramente rispettabile e santo, egli non ne sa nulla, egli non ne ha che conoscenze teoriche; se ha delle esperienze, è un prete disonesto che parla con la voce dell'ipocrisia. Il paradruso è, dunque, questo: che nel paesi cattolici molto osservanti, la masslma influenza spirituale viene esercitata da uomini che non hanno la minima esperienza della vita. Essi sono chiamati a giudicare sulla vita intima di uomini e di donne, essi che hanno dovuto privarsi dell'amore, del piacere, di tutte le gioie che derivano dal rischio e dall'avventul'a. Nella migliore delle ipotesi, essi applicano ai loro penitenti degli schemi fissi. Nella migliore delle ipotesi il loro giudizio è disumano. Raffaele Mesto 23
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