Controcorrente - anno XV - n. 12 - mag.-giu. 1959

Fu dopo del Congresso del Partilo Comunista russo, nel quale Krusciov denunziò li culto di Stalin ed alcuni errori della politica di Stalin, che Nenni, disgustato dalle rivelazioni (qui bisogna dire che queste cOise nel mondo orientale: sia esso caucasico che asiatico, sono accidenti di ogni giorno e che per gli orientali sono come una purga di coscienza e del tutto accettabile e ammissibile dalla loro mentalità) incominciò ad ostentare segni d'indipendenza. Al Congresso di Venezia del P. S. Nenni cautamente battagliò per l'autonomia del partito-, ma la sua proposta fu bocciata. L'alleanza con i oomunisli continuava ... e i-ntanto la discussione ,per l'apertura a sinistra diveniva sempre più oggetto dell'attenzione non solo dei socialisti ma anche di altre frazioni e gruppi politici, come i soclal·democratlci, la slni'Stra della D. C., dei radicali e di alcuni repubblicani. I social-democralici parlavano anche di rientrare nel partito se dalla com· binazione fossero stati assenti i comunisti o se il P. S. avesse denunziato il Patto d'Unità. Da anni Nenni e Granchi, oggi presidente della Repubblica, avevano amoreggiato su quest'apertura a 'Sinistra delle forze democratiche: il primo convinto della sterilità di una semplice politica socialista di <>PIPO· sizione; il secondo auspicando il giorno di una più estesa partecipazione delle masse operaie al processo democratico della società borghese. Nella prima decade del secolo, Giovanni Giolitti, che tra parentisi aveva in casa il nemico - cioè il socialismo - nella persona di suo figlio, fortemente aveva operato per asservire la classe operaia al regime monarchico e più di una volta aveva fatto pressioni su Filippo Turali perchè divenisse ministro del re. Turati si era sempre abilmente schermito: un po' perchè i tempi non erano, maturi, un po' perchè con tutto il suo riformismo Turali veramente non poteva divenire il servo di nessuno, altro che della classe lavoratrice di cui, a modo suo, si era sempre considerato un portavoce. Al Congresso di Venezia i maneggioni della politica nazionale e internazionale del conservatorismo sociale, si adoperarono inutilmente per sganciare Nenni Ce con lui il P. S.) dall'alleanza con i comunisti. Avevano fatto capire diplomaticamente per vie indirette a molti influenti socialisti che solo quell'alleanza separava il P S. dalla parteGIUGNO, 1959 cipazione ad un governo ... democratico. Ma queste manovre erano fatte solo con lo, scopo di gettare zizzania tra socialisti e comunisti e cosi renderli Irreparabilmente ne.miei. Il conservatorismo sociale aveva fatto la stessa cosa con i soclal-democratici ed era riuscito nell'Intento. In questo caso ci erano riuscili, perchè l'educazione politica dei social-demo· cratici era Infarcita, teoricamente e praticamente, in un democraticlsmo borghese che non ha nulla a che vedere col socialismo. Però Nenni, cieco rr,ella ISUatesi di alternativa democratica, insisteva per un'apertura a sinistra, anche quando i !atti della situazione ,politica italiana e intemazlonale dimostravano non solo l'illogicità di un govemo tale ma anche la sua improprietà e improbabilità. E' errore fondamentale del socialismo democratico (tanto di Nenni che di Saragat) quello di credere a formazioni politiche effettive nell'ambito della società borghese. Gli insegnamenti dottrinali, teorici e tattici del Marxismq, oltre a quelli storici che dal Marxismo si ricavano e che sonO' I soli che per noi valgono, dovrebbero avvC'I'tire i socialisti (che o per convinzione o per sentimento pur si richiamano ad esso) che i loro partiti, una volta andati al potere, nulla di sostanziale possono fare per Il proletariato. La loro azione al governo potrà solo: essere quella di amministratori degli Interessi capitalistici, ed In ciò non si riscontra nessuna rivoluzione sociale che metta fine allo sfruttamento dei salariati e al dominio dispotico della società borghese. Il Labor Party in Inghilterra ha compiuto tale opera nel paio di volte che è andato al potere. Il Partito Socialista di Francia ha dato pietoso e miserevole spettacolo di sè stesso, dentro e fuori del governo, divenendo strumento finanche di reazione e del mili· tarismo, facendo per conto della borghesia .s:uerrc coloniali che sono una vergogna per il cosldetto mondo civile. In Germania il Partito Socialdemocratico in tempi non lontani si mise al servizio della politica imperialistica del Kaiser ed oggi si trastulla inconsciamente, non con la politica di classe del proletariato (si rammenti che gli operai organizzati tedeschi non hanno mai fatto uno sciopero o fatto agitazione antica;pitali· sta) con una politica di Innocui successi elettorali che lasciano il tempo che trovano. Nè altro, in senso veramente socialista, possono vantare i partiti che sono al governo 19

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