tanto eaecrato, è divenuto un aggiunto al sindaco della diciannovesima divisione parigina. Il sindaco era Ranvier, un pittore di porcellana e di ventagli che ha avuto tanta parte nella Comune e il figlio preso a schiaffi dalla polizia thie<rista che voleva sapere da lui dove si era rifugiato 11padre. Ranvier era il match di Flourens, il futuro comandante dei vengeurs. Tutti e due hanno iniziato la loro storia con un manifesto agli elettori della loro circoscrizione. Dopo aver dichiarato che Parigi non, voleva altro esercito che la gn1ardia nazionale, dicevano. Cittadini! Gli uomoni che avete incaricato provv~soriamente di difendere i vostri interessi e che seguono in questo momento all'Hotelde-Ville, vivono dei trenta soldi delle guardie naziooali con le loro famiglie. E' la prima DISCUSSIONI volta che un simile avvenimento avviene nella storia. Flourens, odiava di un odio sentito i pollzi-otti del basso impero. Non vedeva in loro che vili e mouchards. Per sfuggire alle loro ricerche •passava sotto il loro muso truccato in tutte le guise. Una volta si era messo a circolare iper Parigi nell'uniforme dell'ufficiale cretese che egli aveva portato con sè dal luogo dove aveva combattuto con Cipriani contro i turchi. Prima di essere della commissione militare con Duval, Eudes, Chardon, Pindy, e Ranvier, egli •ha fatto le fucilaite nel tafferuglio all'Hotel-de-Ville e in un'altra occasione contro i nemici del popolo. Con lui era Amilcare Cipriani. E lui che sovente gridava: - Aux Armes! Paolo Valera LASVOLTADI NAPOL L'articolo dell'amico Jona sul Congresso di Napoli del Partito Socialista Italiano, mi da l'occasione di fare sulla importante assise un'analisi e dei commenti da un punto di vista del tutto differente. Non è il caso di una ,polemica, ma è necessario di prospettare per i lettori della rivista la situazione politica che ha prodotto la svolta autonomista del P.S.I. Come tutti sanno, il P. S. si trovava legato con un Patto d'Unità al Partito Comunista. Il Patto era un'alleanza di convenienza - Inteso a rafforzare la posizione dei due partiti nei campi politico, amministrativo (comuni e provincie) e sindacale. Quando il Patto fu iniziato, i social-democraticl ( frazioni di Saragat e di Critica Sociale), non potendolo accettare, uscirono dal partito. Questa non era la prima volta che i rifarmisti facevano tali giuochi ! L'unità socialista che ,si era forgiata con l'azione nelle lotte della Resistenza, <Cioè nell'antifascismo di guerra, era così rotta ed il P. S. ne usciva indebolito. Nell"ulte<riore sviluppo della situazione politica italiana, dopo che De Gasperi aveva defenestrato i comunisti dal governo e rice18 vuto l'ordine (dal governo di un grande paese del blocco occidentale) di licenziare finanche i socialisti (Pietro Nenni mi pare che a questo punto fosse vice-premier), divenne sempre più apparente il ruolo subordinato del P. S. al P. C., il quale, dei partiti di sinistra, era il più grande e forte, vantando di essere un partito di masse. Fu questo ruolo d'inferiorità o sentimento d'insufficienza politica quello che generò in molti ISOCialisti il concetto di una propria azione di partito indipendentemente da quella del P. C. Ma i socialisti si trovavano tra l'incudine e il martello, fortemente dipendenti dai comunisti per molte delle loro posizioni parlamentari ed amministrative. Per uscire dalla stretta Nenni si destreg• giava con un'apertura a sinistra in un'alternativa democratica che doveva mettere fine al conservatorismo imperante della Democrazia Cristiana. Era evidente che Nenni doveYa includere in questa alternativa anche il P. C., ma d'altro canto gli elementi alla destra del P. S. non erano propensi ad accettare questo inserimento. Da solo il P. S. contava ben poco nell'agone politico. CONTROCORRENTE
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