UOMINI D'ALTRI TEMPI AMILCARCEIPRIAN di PAOLO VALERA Viviamo i11 tem,pi dif/icili. Tutto quello che ci circonda parla un linguaggio nuovo. Col pericolo di essere spazzati via dalla bomba atomica la vita ha cambiato scopo. No11 c'è posto per i'idealismo. Nes• suno pensa agli uomini che diedero la loro vita per affrettare un migliore domani per tutta l'umanità. Fra i pionieri che seminarono per vedere in atto la giustizia sociale, ve ne sono alcuni che i nostri lettori conoscono attraverso quello che si è scri.tto di loro. Altri sono poco conosciuti. E' un dovere ricordarli. Uomini della tempra di Amilcare Cipriani devono vivere per i giovani che intendono lavorare per raggiungere la vetta. Ricordiamo Cipriani con la prosa di uno che l'ha conosciuto bene. Siamo certi che i lettori, specialmente i giovani, leggeranno volentieri questo studio di Paolo Valera, che mette Cipriani sul piedistallo ch,e merita. Lo continueremo nei prossimi nuineri.-Questa è la quarta puntata. IN CAMICIA ROSSA 4 Amilcare Cipriani non poteva rimanere negli indumenti del soldato regio. Se ne è sbarazzato -ed ha rag,g!unto il generale con la spedizione Medici. E' alla battaglia di Milazzo ch'egli è comparso in camicia rossa. L'eroismo garlbaldino di quella giornata è in tutte le pagine dei giornalisti che prendevano la penna fumante dei combattenti. Fra i giornalisti erano Edoardo Arblb, furiere, Pietro Coccoluto Ferrigni, detto Jorick e il corrispondente della Unità Italiana che incominciava la lettera così: "Mio fratello è morto, la mia gamba (con due ferite<) è tormentata da atroci dolori. Nino Bixio era corrispondente. A Garib'aldi che faceva inseguire il ne• mico dicendo: - Alla baionetta: ava!llti, figliuoli: è stato portato via con la suola dello stivale la staffa del cavallo. E' stato un momento In cui tutti hanno trepidato per li gene· raie. Egli si era trovato assalito dalla cavalleria nemica che aveva ricacciato i 16 garibaldini indietro e lo aveva obbligato a gettal1Sl in un fosso laterale alla strada e a difendersi con la sciabola alla mano. Il coloomello Missori fu subito al suo fianco. Cd.n il revolver ne stese due al suolo. Lo Statella ha fatto cadere il ter.to dalle proporzioni gigantesche e lo stesso generale con un poderoso fendente divise il cranio al quarto. - Grazie Miissori, m'avete salvata la vita. E' inutile dimostrare Il coraggio parziale e collettivo delle camicie rosse. La st'Oria è stata scritta. Tutti possono leggerla. A me basta ricordare che il generale Basco coi suoi bavaresi, coi suoi svizzeri, coi suoi rinnegati milazzesi, coi suo4 cannoni, coi suoi cacciatori, coi suol soldati " eccellen· ti ", con le sue cognjzioni militari, con le sue posizioni fatte a feritoie o dietro i canneti o i fichi d'India, o le muraglie non h'a potuto resistere. Le camicie rosse, armate di tutti i ferrovecchi dei magazzini militari, spronate alla baionetta da un duce idolatrato dai suoi volontarii hanno CONTROCORRENTE
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