Controcorrente - anno XV - n. 12 - mag.-giu. 1959

agire (si dovrebbe dire a farsi trascinanare . . .>, non lo fa per un ideale che ancora non possiede, ma per necessità materiali, per l'ansia di soddisfare i suoi elementari bisogni. Le minoranze rivoluzionarie che han voluto liberarlo dall'oppressione hanno ora l'obbligo di cercare come soddisfare questi bisogni del popolo. Come furono uniti nell'opera insurrezionale, così devono restare uniti in quella di riorganizzazione. Poichè una insurrezione vittoriosa non è ancora la Rivoluzione, ma soltanto l'inizio. Inizio d'un lavoro ricostruttivo che sarà quel che potrà essere, non quello che ogni gruppo desidera. In ogni modo, sarà, più o meno, la sintesi delle v,arie tesi in gioco. L'mwortante è che si diano da rare coloro che ·non bramano il poter.e in se stesso, coloro che disinteressatamente vogliono davvero per tutti libertà e giustizia. Il rivoluzionario che volesse l'applicazione immediata del suo programma, il massimo o quasi - come si usa dire -, se no, ,iiente, non farebbe altro che fare Il giuoco di quello che vuol attuare il proprio per forza. La ... storia è piena di esempi. li cosi detto Movimento del 26 l4tgliu capeggiato da Fide! Castro è un composto di individui del vari ,partiti e senza partito. Il Oastrq dovette - è logico, naturale - mettere assieme, a grandi linee, un programma di ricostruzione accettabile per tutti, e dovette farlo anche tenendo conto del fatto che l'America ... del gringos potrebbe sempre dire l'ultima parola. Egli sa che deve destreggiarsi se non vuol rischiare di ricacciare il popolo sotto un'altra dittatura solita ... Il suo pro,gramma, certamente, non <potrà soddisfare tutti e probabilmente non potrà essere attuato per intero. Una Rivoluzione dà quel che può dare, non quantd si vorrebbe e il quanto dipende appunto dal concorso più o meno attivo di quelli che vorrebbero bruciare le tappe ... Cuba, poi, si trova nell'impossibilità 'di far 'da se; lo zio Sam non Idi permetterebbe. E' già gran cosa se la insurrezione popolare pol!è compiersi e trionfare: è un esempio per gli altri popoli soggetti, come già possiamd osservare ... Ma la fiducia del ~polo Cubano per il suo eroe facilita il compito del suo Governo che, a quanto pare, è li solo per rappresentare Cuba nel concerto delle Nazioni. Chi governa è sempre il popolare Movimento del 26 l4tglio, e lo sarà per un pezzo, 12 poichè lo stesso Castrai - ca.po del Movimento - è anche oapo del Governo, quantunque avesse dichiarato in precedenza che non avrebbe accettato alcun posto in seno ad esso. Ma aveva anche detto che il Governo che si sarebbe formato dopo l'insurrezione vittoriosa non sarebbe stato un Governo di politicanti. Si può dunque ammettere che il cambiamento d'opinione a proposito della sua ncm partecipazione al Governo sia dovuto appunto al fatto di non volere politicanti fra i piedi. Una volta che è lui il primo ministro (che vuol dire essere il Governo) non può essercene un altro ... Curioso governante, questo Fide! Castro! ... Invece di mettersi subito a far leggi, come intendeva fare il suo dimissionario predecessore, se ne va In giro per tutta l'America, dal nord al sud, a dire a tutti quello che pensa, quello che fa, quello che pensa di fare. Già disse una volta che il potere corrompe chi l'esercita. Forse perchè sa questa •nuda verità che egli ... si esercita lontano dalla sede del Governo. Infatti, la legge sulla riforma agraria che guasta la cuccagna di tanti signori, di qui e di Cuba, andò a promulgarla nella Sierra Maestra, fra quei campagnoli che l'aiutarono all'inizio della lotta. Chiese ed ottenne 'dagli Stati Uniti il ritiro della Missione Militare in Cuba, facendo osservare che ... " gli ufficiali che istruirono un'armata che fu da noi debellata, non possono insegnarci un bel niente ". La franchezza di questo curioso gove1·- nante è fenomenale. Ai suoi critici americani disse ohia110 e tondo che, avendo essi lo stomaco piend, non possono giudicare con cognizioni di causa il popolo affamato di Cuba. Che pensas9ero piuttosto al fatto che furono le armi invi'llte dall'America a Battista a far strage di ve-ntlmila cubani ... mentre la stampa americana ignorava il fatto. Ad un giornallsta che forse credeva di metterlo nell'imbarazzo chiedendogli: "Mister castro, se voi foste un cittadino americano, di questo paese, a quale partito wpparterreste, al repubbllcanct o al democratico?" rispose pronto: "In tal caso, sarei neutrale ... " Chissà se la risposta fu capita dai ... gentlemen of the press! Quando, al ricevimento nell'Ambasciata Cubana in W·ashington si presentò un signore dell'Ufficio Inter-americano del Dipartimento di Stato come incaricato degli CONTROCORRENTE

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