Controcorrente - anno XV - n. 10 - gen.-feb. 1959

egli era tanto inviso alle gerarchie parlamentari del partito demlOcratico, da essere escluso dalla partecipazione ad ogni comitato importiante. ' Ma, più radicale ancora è l'effetto della solidità del controllo conservatore sull'andamento delle ,prime e fondamentali deci· sioni del Congresso. In Senato il tentativo di rompere il privilegio del "filibuster" attraverso una nuova regolamentazione dei lavori è stato disfatto con ignomia, appena il <nuovo Senato è stato convocato. Nella Camera, la procedura per cui 10gni proposta di legge deve ottenere il beneplacito del "Rules Committee", saldamente domi• nato dagli elementi più vecchi e retrogradi, è stato riconfermato con facilità. Ancora alla Camera, il rinn<ovo dei poteri del Comitato di inchiesta per le attività antiamerie'ane, ha segnato una vittoria dei reazionari, malgrado la evidente inutilità di tali inchieste, che si sforzano di continuare il clima di tensione e di terrore dei tempi infelici di MacCarthy. Che oosa ha concesso cosl abusivo potere alle frazioni conservatrici? Come mai, ancora proprio oggi, li progetto di legge sui diritti civili proposto dal senatore Jtohnson, progetto accuratamente studiato per varare una apparente riforma, tarpandone gli scopi, limitandone l'applicaziloole, privandola di mezzi per imporla ai recalcitranti, è proprio quello che avrà la miglior probabilità di essere approvato, mentre quelli proposti dall'ala liberale del Senato o dalla amministrazione saranno scartati? Evidentemente non si tratta soltanto di efficace tattica del gruppo conservatare al Congresso, <Organizzato a di fendere prero• gative. L'alleanza conservatrice fa assai di più: prende l'iniziativa, strappandola dalle mani dei liberali, e procede a costruire le barriere legali che •renderanno più difficile la sua sconfitta nel futuro. Questo fatto è spiegato solamente dalla mancanza di una .personalità fra i liberali, o di un gruppo di personalità fra essi, che abbiano la statura politica adatta a costituire un indiscusso di· rettorio d'azione. Bisogn!a dire che i parlamentari liberali agiscono ognuno per proprio conto, anzi che fra essi nessuna figura può offrire alla nazione un programma d'azione del tutto consistente. Ognuno di essi manca in almeno un aspetto di un integrale pro· gramma liberale: uno di essi propone una politica estera ottusa e fuori tempo, ,in FEBBRAIO, 1959 altro non riesce a giustificare dubbi atteg· giamenti al tempo in cui McCarthy imperava, un altro, per convinzione personale o per convenienza elettorale, non accetta un rigido programma in difesa dei diritti civili, e quei pochi che possiono ispirare fiducia a tutti i liberali, per una cct,-tante azione in favore del progresso, sono cosi deboli per ragioni personali o di prestigio, da non poter assurgere •a figure di Importanza nazionale. In vero, il 1 paese non è più convinto, come era po·chi anni fa, che il futuro possa essere rappresentato da coloro che si •ancorano al passato. Ma d'altra parte è ancora tanllo lontiano dall'essere convinto della ragionevolezza di un programma ardito, che un capo liberale deve possedere un magico fascino personale, per chiudere dietro a sè i ranghi di ·una travolgente forza popolare. Perciò ben 1 poche speranze di trovare conforto e sostegno in seno al Congresso posson<o essere nutrite dai liberali. Pur tuttavia i tempi procedono, con una forza che spezza gli ostacoli posti da interessi privilegiati o da pregiudizi. La situazione che si sta isviluppandio in Virginia, a proposito di integrazione di scuole, è tale da ispirare fiducia. Malgrado le fosche profezie di disordini inevitabili, di violenze, di crono di disciplina nelle classi, i primi tentativi di integrazione scolastica in centri ,urbani della Virginia haTlll\o dimostrato che l'eguaglianza razziale non è solamente un obbligo legale, ma che l'ac• cettazlone del suo principio non provoca un generale sovvertimento morale e sociale. Noi ammiriamo il coraggio dei bravi ragazzi negri che si son-o presentati all'apertura delle scuole, chiuse da mesi, per essere ammessi oo:me ed insieme ai loro coetanei bianchi. Noi ,possiamo anche applaudire alla sincerità ed allo spirito de,gli studenti bianchi ch·e hanno acoolto da camerati i loro compagni di colore. Vorremmo poter essere più: sicuri di quanto siamo che questa calma non sarà rotta da incresciosi ep!sodl. Però questo •è ormai certo: che anche in regioni ove il pregiudizio razziale ha tenuto uomini di diverse razze separatL per secoli, i giovani, od almeno um buona parte di essi, accettano lo smantellamento di barriere artificiali senza timore od atavica repulsione. Se per ca.so violenze avverranno nel futuro, sarà chiaro che esse sono opera di tristi mestlatori, di criminali al soldio di intolleranti reazionari. 7

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