persecuzioni in cui egli si imbatteva o che si rivolgevano a lui. Egli era uno di coloro che non si appagano della lotta per un migliore avvenire dell'umanità, egli voleva altresl aiutare, redimere, liberare subito le singole vittime. Ecco perchè il isuo no.me verrà associato al nome di moltissimi ch'egli aiutò e difese, come esso viene associato a molte cause generose. Ed è questa pure la ragione per cui egli visse e mori quale implacabile nemico di quei regimi totalitari che sotto una o l'altra maschera tendono a perpetuare la ,schiavitù degli esseri umani, ecco perchè egli ne denunziava i metodi obbrobriosi, ecco ,perchè da essi veniva odiato e temuto, ecco perchè dai loro sicari fu assassinato. Attraverso la vita movlmentata dell'umanità cambiano uomini e cose, si modificano e si trasformano ambienti sociali, idee cambiano adattandosi a nuovi ambienti, si mutano gli ideali cui aspirano date generazioni - però vi son.o degli atteggiamenti, delle qualità senza le quali non è pensabile una convivenza umana, non è possibile la lotta per li miglioramento del genere umano. Queste qualità - coraggio e solidarietà cogli oppressi - Carlo le possedeva e le prodigava profusamente. Ciò lo farà sopravvivere alla propria morte e tramanderà Il suo nome ed 11 suo esempio ai posteri. Angelica Balabanofl Tributo di ARTURO GIOVANNITTI Non è mia intenzione invocare sanguinosa vendetta, perchè Carlo Tresca è stato vendicato cento volte dal coro universale di maledizioni imprecate sul capo degli assassini, e dal peana, ugualmente tremendo, levato per celebrare la sua vita c la sua memoria. Voglto però 1mire la mia voce al clamore tumultuoso per un atto di giustizia, che non verrà di certo negato anche se qualche icone dovrà essere rovesciata dal suo piedistallo e qualche pilastro della cost detta civiltà dovrà giacere infranto nella polvere della sua ignominia. "Fiat justitla, pereat mundus." Sia fatta giustizia anche se il mondo perisca! Perchè, in verità, il sangue dei marttri non è solo la semenza dei santi; è anche il lievito della protesta umana, è l'annunziatore e il precursore di gagliarde riscosse. Chi aveva interesse a far uccidere Carlo Tresca? Io non lo so, ma ci dovevano essere decine di persone che carezzavano il manico del pugnale e il calcio della rivoltella ogni qualvolta udivano menzionare il suo nome. E chi augurava a Carlo vita lunga e rigogliosa, gioia, felicità e una morte gloriosa ed eroica, invece di una fine tragica e oscura? Milioni di uomini e di donne avevano imparato ad ammirarlo e ad amarlo anche se non lo avevano mai visto, o conoscevano ben poco delie sua gesta quasi leggendarie per la causa della libertà. Perchè quest'uomo era l'amico, il protettore, tl consigliere di ognuno; egli amava veramente tutti, dal reietto e dal misero all'insegnante • • • Egli si ergeva incrollabile, colla sua spada sguainata, in difesa di ogni essere umano perseguitato - st, perfino del ladro, della prostituta, del malvivente, perfino di quelli che combatteva senza tregua finchè non li avesse sconfitti e confusi • • • Amava chiamarsi anarchico, e se questo termine designa l'uomo assolutamente libero, egli era veramente anarchico; ma dal punto di vista della dottrina pura egli era tutto per tutti, e nel suo interminabile vagabondaggio intellettuale non cercò mai approcci effimeri o definitivt ancoraggi teorici. Chi può avere armato la mano per far uccidere un uomo siffatto nel cuore della notte, in una strada deserta, mentre tranquillamente faceva riotrno alla sua casa ed ai suot? Chi sparò alla nuca di un uomo simile pur sapendo che se si fosse scontrato col lampo dei suoi occhi, temprato dall'angelico sorriso, sarebbe rimasto agghiacciato e imptetrtto? • • • FEBBRAIO, 1959 5
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