mano ìgnola mì ha passato, attrav!!rso le fessure della pe,ante porta della cella, una letterina di Allegren. Dice, cosi fra l'altro: "la slgn·ora Gali Patit, di Crosby, trovasi in Duluth, ricoverata alllospedale di St. Mary in condizioni disperate. Essa fu bat• tuta da un •·gunman" nella propria dimora. Si crede che morrà. Ieri ha messo alla luce, prematuramente, un bambino morto. La povera donna era incinta e fu battuta e poi condotta alla prigione e dalla prigione all\aspedale solo perchè feoe il picchetto." Io sento bruciarmi la mente. Il rettile, il rospo, la iena, ogni animale ha per la donna incinta rispetto e venerazione. li "gunman" mo: egli non è un animale. E' un mostro come lo Steel Trust che lo •assolda per la brutale bisogna di fiaccare lo spirito ribelle della massa. Io lJo-so: hanno lavorato per anni questi reietti del sottosuolo, 1 per anni, senza posa mai, per salari di fame nelle ore durii9sime di disoccupazione, in attesa che lo Steel Trust riaprisse la miniera. E quando han'Ilo potuto lavo• rare ram soltanto, i reietti, hanno dovuto subire l'oltraggio di una paga umiliante, ma hanno dovuto regalare whiskey, birra, orologi, vacche al capitano, al quale, in molti casi, "si è dovuta prostituire anche la donna". Lo so: ho qui con me centinaia di di· chiarazioni giurate che rivelano questo stato di cose. Ed ora che gli !Iloti si sono destati, ora che le catene sì -sono ìntrante, questi stessi capitani, che delle donne dei minatori ebbero le ebbrezze non pagate dalla passione, incitano i .. gunmen", a bastonare quelle sorelle nostre, che nello sciopero difendono l'onore del pane e dei bimbi. Sono triste! Triste perchè vorrei correre al capezzale di Gali Patit, la compagna morente alllOb--pedale.Vorrei e non posso. Sono prigiO'lliero di guen,a. \' orrei bere dalle sue labbra tutto l'odio che lei ora deve sentire veemente, irrefrenabile nel cuore, odilo contro il padrone e, dopo aver cosi reso il sangue più caldo e più rutilante nelle vene, vorrei correre le vie di Duluth, gridand•o in faccia al mondo tutto li disprezzo per gli uomini e per le istituzioni, vorrei •armarmi di scure per demolire altari e palazzi, di fiaccola per bruciare i titoli di rendita. V,orrei, oh! si, per una volta sola diventare asS&i.Sinodi fatto per vendicare la madre del popolo che muore all'ospedale, battuta dai sicari dello Steel Trust, per avere tenuta in alto, col braccio che non tremava più, la bandiera Possa del riscatto. Ma i·o non posso. Perchè non iosano gli altri? ... Giornata triste, questa! Suona l'orologio. Le 10 A. M. del 25 agosto 1916. L'ESEMPIO DI CARLO TRESCA Il "pensiero dominante" di Carlo Tresca, ciò che lo indusse ad abbracciare da molto giovine la causa della Rivoluzione Sociale, fu la protesta oontro le ingiUJStizle sociali, la ribellione contro l'oppressione dei deboli, un'ardente aspirazione al trionfo della libertà e della fratellanza umana. Fu, insomma, il ,pensiero che animò la schiera valorosa dei giovani intellettuali italiani della sua generazione, i quali, rinunziando a carriere e privilegi, si fecero assertori e, spesse volte, apostoli, del Socialismo. Ciò che rese si feconda l'attività agitata di Carlo Tresca è stato il fatto che gli fu dato metter· a servizio della causa degli oppressi e degli sfruttati delle qualità ed un temperamento che non spesso si ritrovano nello stelSSo individuo. Carlo Tresca 4 fu rinomato per il suo grande coraggio fisico che lo fece affrontare e sfidare nemici ed avversari quando ciò traeva seco gravi pericoli fisici, non solo arresti e prigionie. Però non molti si rendono conto che ci vuole non meno coraggio per affrontare e sfidare l'opinione pubblica, per andare contro la corrente, per non temere di "rimanere solo". Anche di questo genere di coraggio - che si usa chiamare coraggio morale - Carlo Tresca diede molte prove. Ed è questo coraggio che gli costò la vita. Oltre a coraggio - qualità essenziale in un rivoluzionario - Carlo passedeva molta energia, molto spirito di iniziativa, molta tenacia nello escogitare i mezzi per raggiungere la meta ch'egli si prefiggeva per aiutare le vittime delle ingiustizie o delle CONTROCORRENTE
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