Controcorrente - anno XV - n. 10 - gen.-feb. 1959

RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata, nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENlTsEpubllslledbi,montllly.Mail adcnss: 157 Milk SL, Boston. AldinoFtllcanl, Editor and Publlshtr.. Offlct of publletlon 157 'Milk Sttttt, Boston 9, Mass. 5tconcklass nall priYilt9'Sauthariztd at Boston,Mass. Subsaiptlon $3 a -· Voi. XV-No. 4 (New Series :;10) BOSTON, MASS. Jan.-Feb., 1959 ANNIVERSARIO· DI UN DELITTO Unopaginadi CurioTresco Abbtamo trovato una lettera di Carlo Tresca. La scrisse in carcere il 25 agosto 1916. Quello fu il periodo tn cui i baroni dell'acciaio, tentarono spingerlo sulla sectta elettrica. L'agitazione del proletariato ctel moneto lo strappò alle grinfe del carnefice. In questa lettera si accenna a condizioni che i più hanno dimenticato. E' un documento che deve essere conservato. Ci sembra opportuno pubblicarla nell'anniversario del suo assassinio avvenuto l'11 Gennaio 1943 a New York. La prigione è situata al nord della città, sulle sponde d·el Lago Superiore. E' un vecchio edificio. Dà l'impressione di un mostodontico animale sventrato per mettergli, nel posto del ventre due grandi, pesantissime gabbie di ferro, suddivise, queste due gabbie in celle piccolissime, aride, nude, fredde, severe, sporche. II seoondlno è la persona con la quale noi siamo a contatto giorno e notte, quando si veglia. Ed è la persona la più irritante del mondo: se respiri ti trattiene il respiro, se ti muovi vuole regolarti i movimenti o te li arresta del tutto, se canti per la fede che ti pulsa dal cuor-e, ti tappa la bocca brutalmente. Ed egli diviene più irritante quando apre, chiude, sbarra una porta o più porte: il ferro, poichè è tutto quello che ti cirO-Olllda,cosi percosso, battuto, agitato, ci fa sentire la più crudele delle sinfonie, una sinfonia le cui note entrano tutte nella mente come tanti chiodi vinti dalla pressione del martello. La mia cella, N. 17, sita al J.evante, mi permette, attraverso una doppia fila di sbarre, di vedere, a scacchi come il sole la superficie del lago: vi fisso gli ·occhi a lungo, Interrogandolo per sapere da lui, dal vecchio lago, :se egli pure è al servizio assolubo, completo dello Steel Trust, che lo f!a attraversare in lungo ed in lango da vaporini rossi carichi di fe11ro: Qui tutto è al servizio dello Steel Trust: tutto. La chiesa, lo Stato, la stampa. Il mattino alle 5, SOOIIO sempre d·esto. Ammiro il sole che si leva di lontano tva il canto di mille e mille uccelli, salutato da una festa di colori. E quando, tutto il giorno i bei ra,ggi del sole penetrano nella dura cella l'animo si ingentilisce, si apre a sen· timenti di giovinezza. II sole! Quando non ci nega la luce è il più buono dei ,genitori. Ma quando le nubi, nere e fittissime, gli fanno scudo ed i ,aroi raggi non illuminano la prigione; ma quando piove e la cella oscura si fa più tetra, ci si stringe con le sue pareti sempre più addosso, sembra di soffocare. mi viene la v,oglia di gridare al soJ.e per farmi udire da lui, che deve essere più buono degli uomini: luce, più luce, luce ancora. Oggi sono triste. Il sole brilla nel firmamento. NICIJlpiove. Non siamo privi di luce. Eppure sano tanto triste! Propri·o ora una

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