la STORIA fu messa in MOTO da Re e altri Governanti, l1iOil ha sviluppato questa tesi e raggiunto una logica conclusione. Non un solo uomo ha fatto la storia. L'unic<o non è neppure basta!JO a se stesso. E' restato nella storia ma non ha fatto la storia. Napoleone e Robespierre, guerre e rivoluzione sono iorgani agenti della storia, Il suo lievito. Questo è solo uno dei suol valori gli altri sono innumerevoli contingenti della evoluzione e un assieme di circostanze create da necessità non permessi dalla eco• nomia. La storia non si vede, come non possia.moi vedere gli atomi attorno a noi. L'umanità vive In società tipicamente egoista. L'America, la nazione più progredita fino ad ieri, "RUGGED INDIVIDUAL, IST" ... sembra che si avvii wrso il disastro e proprio per particolari interessi indi· viduali. In nome di Cristo, Buddha o MaJOtmetto gli "unici" divenuti priviligiati sfruttando le comunità non vogliono convincersi che ciò è anti-umano e anti-sociale e dew scoonparire abolendo le classi e quindi sono di ostacolo al progreSSlo storico. Chi ha l'interesse e la forza di muovere questi ostacoli se non la comunità? Nella società cant'emporanea ogni singolo si foggia una libertà a sua immagine e somiglianza. La libertà è condizionata a interelssi personali. Vi sono coloro che vendono veleni per medicine, e colono che inventano bloanbe lacrimogene e fomentano le guerre con il solo e unico scopo di accumolare denaro. Le comunità fanno della LIBERTA' una sola somiglianza perchè esse soffrano lo stesso male: lavoro eccetssivo e vita da cani. • • • Dr. Zhivago è una novella scritta non per la sola Russia ma per tutti. Pasternak non parla della sola vita comunista ma di tutte le vite. Quali sono i valori della vita americana? A quanti di noi si dà l'opportunltà di conoscere la verità? Qua;nti per aver dissentito dal punto di vista dello Stalla non furono incriminati e condannati? E' a tutti gli americani assicurato il lavoro per il burro e pane? Quanta libertà essi godono nelle miniere, n'ei oa.mpi e nelle officine? Hanno i negri i diritti dei bianchi? Quanti sanno oome salvarsi se il dilsastro ~rrà? E sarà essa sanzionata dal Popolo? Sembm che il libro di Pasternak sia un monito anche per llloi americani. Gli apologisti del sistema capitalista che Ilo elevano alle stelle si damio la zappa su i piedi. E' tbeate che essi e noi ci guardiamo allo specchio. Grazie della pubblicazione. S. F. PIESCO Brockton, Mass., 6 febbraio 1959. NOTA - QUe8ta lettera è pubblicata senza cambiare una virgola. Se lo spazio ce lo oonsentisse avremmo fatte alcune conside28 razioni. Ce ne dispiace. Comunque, se fra i lettori ve ne sono che avessero qualche cosa da dire, le colonne sono aperte alla discussimie. A tutti raccomandiamo brevità. LA LUPA CAMBIA IL PELO •.• Caro Dirett,ore - Il giorno di Nallale 1959 Papa Giovanni XXIII ha fatto una visita ai detenuti di Regina Coeli. Ha detto loro: "Voi non potete venire a me, ed io son venuto da voi". La sua furberia dCllltadinesca ha commosso molti che a1,,--pettavano ansiosi una scusa per far lega col partito più forte. Sarebbe il oaso di r11r notare a Papa Roncialli che ci vuole ben altro per meritare ammirazione. Un primo passo da fare sarebbe quello di restituire i miliaxdi del tesoro del Vaticano, danaro scroccato ai fedeli, da secoli, con tutti i mezzi. Quei tesoro nlOn applartiene al Vaticano. Se Papa Giovanni è un galantiuoono non dovrebbe permettere che uno stato di cose simili si perpetui, qua;ndo in Italia vi sono migliaia di famiglie senza tetto, senza pane, senza scUIOle,e che muoiono senm assistenza medica. Ogni altra manifestazione non serve che a mascherare la verità e carpire la buona fede degli ingenui! A. PRIVITERA !3rooklyn, N. Y. UN ANEDDOTO Cara Co1itrocorre11te - Mi riferisco all'epoca della tentata invasione fascista colo· niale di cul ti occupi nel tuo ultimo fascidolo, a proposito del dottor Bottero, l'avv. Grillo, Mario Conti, etc. Non è il caoo di rubarti lo spazio con l'elenco di altri nomi di gerarchi più o meno pavoneggianti, Macaluso, Ferraggina, Faillace, Bloiardi, etc. Voglio ricordare un piccolo anneddoto. Il vecchio dottor R'OCcoBrindisi, un 1ìor di patriota di Idee liberali che aveva In isdegno gli arrivisti del fascismo, da Maoaluso in su, o in giù, fermatosi all'angolo di Richmond e Han.over Streets, vide nella vetrina di una farmacia una litografia •a colori del megalonume di Predappio fregial!OJdel Collare dell'Amn,unziata, che gli era sllato da poco conferito da Gennariello, 11 quale divelllivll., cosi, "eugino" dell'ex insegnante di calligrafia. Il dottor Brindisi - al quale non a<ndava più a •garbo il tltlolo di commendatore, si rivolse a due amici che l'accompagnavano, e disse: - "Il duce,truce d'al viso torbido è un pazzo pericoloso . . . - Dottore, come fate a dire che l'u.omo del "balcone" è pazzo? - Senza stare a farvi le misure di quel cranio, nè a citarvi le sue ultime direttiva CONTROCORRENTE
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==