pongono, resistendo ralla furia del vento; n'On v'è nulla di più eloquente del loro silenzio accusatore. Vedo i ciechi delJa Fabbrica Dor che ebbero gli occhi bruciati dagli acidi lavorando alJa produzione delJe V 1. Camminano a due a due, appoggiand'O le mani sulle spalJe di quelli delle file precedenti, guidati da un SS. Dopo aver lavorato sei settimane sino a rovinarsi completamente la vista, furono sostituiti da altri prigiorueri anch'essi condannati alJa cecità e a finire nel crematorio. Interi convogli di ciechi affluivano alJe celJe a gas. Erano consapevoli di ciò che li aspettava, ma non potevano mettere in guardia nessuno. Vedo gli uomini che erano stati trasportati a lavorare nella miniera Jaworzno. Alcuni hanno le estremità bendate di stracci sino alle ginocchia, sino ai gomiti. Altri: oon le fasciature in disordine, mostrano moncherini irrigiditi, arti paralizzati. Sono gli effetti del congelamento. Questi prigionieri possono fare a meno di parlare della loro fame. I )oro vestiti, afflosciati fra una giuntura e l'altra, sembrano coprire degli scheletri. Il pane che questa gente riceve dagli altri prigionieri non serve più a gran che. Fra qualche ora la porta della camera a gas si chiuderà dietro di loro. Vedo i condaruiati di Pawiak con le mani legate dietro le spalle dal filo spinato e con la bocca tappata di gesso, perchè nessun suono uscisse dalle loro labbra. Il !Joro silenzio continua ad echeggiare profondamente tra noi. Vedo i contadini delJa regione di Lublino che scavavano sotto gli occhi degli SS un gran fossa, la lon:J tomba, dove poi caddero fucilati. Ricordo la forca che era stata drizzata in mezzo al campo, la forca da cui non era permesso distogliere lo sguardo durante le esecuzioni, quando ci costringevano a guardare come vengono stroncati la gioventù, il coraggi'O\ la forza, per farci paura. Anch'io guardavo, non per abituarmi al culto delJa paura, ma per scolpirmi quelJe immagini nella memoria. Vedo un uo.mo interrato in modo che solo il ventre restava allo scoperto. Era proprio sotto la porta di Birkenau, da dove rientravano nel campo i prigionieri che lavoravano a ,scavare pozzi. Decine di migliaia FEBBRAIO, 1959 di prigioneri, in sandali dalle suole di legno, venivan!o sospinti a tutta forza nel campo, sotto le percosse degli aguzzini e la furia dei cani sguinzagliati e ringhianti. In quei momenti di panico, erano pochi quelli che badavano a dove mettere i piedi. Vedo uomini ignudi, macilenti e violacei, che camminano con la schiena curva e la faccia china verso la terra coperta da un alto strato di neve. Nevica ininterrottamente. Gli uomini riempiono di neve delle carriuole, tarsp:>rtano la neve da un posto alJ'altro. Le nuvole b=e rasentano i tetti delle barracche, continua a nevicare. I nazisti sparano revolverate per non farci dimenticare la loro presenza. Si divertono cosi per q uulche giorno. Le famiglie non potranno rendersi conto co.me mai il 1 padre, il fratello, il figlio, cosi saruo e robusto, così forte di costituzione, sia morto subito dopo l'arrivo a Oswiecim. Le famiglie riceverann•o un telegramma a testo unico, con la ,gentile richiesta se si deve provvedere alJ'invio "delJ'urna contenente le ceneri dell'estinto". E' un favore che non costa molto. Dopo aver versato la somma richiesta, la famiglia riceve un pugno di cenere: sono i resti di esseri umani provenienti da ogni parte d'Europa. Vedo uomini che gli SS. per divertimento, hanno internato '.iino al colJo. Una partita di calcio ad ostacoli viventi, ostacoli che hanno gli IOCchi umani, mobilissimi, dalJo sguardo un pò offuscaw, ma ancora abbastanza penetrante. La partita dura finchè le palpebre dei prigionieri interrati non si chiudOillO per sempre. \' edo migliaia di donne che si trascinano in girrocchio sotto un acquazzone. Sulle braccia tese portano dei mattoni. E' una punizione per aver osato chiedere che non si gettasse loro il boccone di pane della razione gi'Ornaliera sullo spiazzo fangoso di fronte alla baracca. Riodo la voce trionfante di un SS che, in un brindisi di capodanno, afferma p:>mposamente: "La Germania diventa un immenso campo di concentramento!" Seweryna Szmagkwska <Continua) 23
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