consiste più di una camera legislativa ma di una camera consultiva, il che val quanto dire che esso è senza poteri. Le leggi saranno fatte dal Governo, su proposta del Presidente, e saranno pnomulgate dal gabinetto in forma di decreti. Tutto questo De Gaulle gabella per sistema politico americano, ma ciò è una sconcia menzogna. La Quinta Repubblica è si una repubblica presidenziale, ma essa va !Oltre il proto-tipo americano perchè non soggetta a limiti costituzionali. Essa è un monarcato elettivo assoluto - un peggiioramento di ciò che si è voluto scimmiottare. Si è visto come Clan le elezioni i partiti di sinistra sono stati spacciati, più di tutti quello comunista, contro il quale il socia• lismo democratico si era aoalizzato col conservatorismo sociale. Quella borghesia che sentimentalmente si richiamava ai principi! rlvoluzionarii dell'89 In nome delle verità eterne fu anch'essa. battuta. Le elezioni segnarono il trionfo della reazione. In questo modo la Francia 'del gran capi• tale, della Chi'esa e del militarismo pagava il sacrificio supremo dei caduti del Movi• mento Partigiano che con vero eroismo avevano combattuto il nazi'smo. De Gaulle che era stato innalzato sulle più alte vette della politica da questo sacrificio In cui i comunisti avevano avuto la parte maggiore, dimenticava convenientemente il recente passato! Ora si trattava di ritornare Indietro per la grandezza della Francia. Blso· gnava divenire austeri. In compenso il popolo si sarebbe potutJo sollazzare fino alla nausea con lo ,scintillio del romanticismo eroico. Chiaramente il regime visualizzato da De Gaulle è quello degli stomachi vuoti per l proletari e quello degli stomachi pieni per la borghesia. IV Ed ora è tempo di dire qualche cosa sull'atteggiamento ,passivo della classe Ja. voratrice francese. Nelle circostanze e -stato d'animo in cui essa si trovava essa non p!Oteva reagire alle provocazioni, ai sorprusi e alla violenza dei lanzichenecchi di Francia e d'Algeria. Il proletariato si trovava irreparabilmente tarlato dal rosicchio socia! demlOICratico. Il sociali=o democratico si era fortemente dichiarato contro ogni resistenza all'usurpa• zione oonservatrice. Operando nella legalità, ogni azione energica della classe lavoratrice sarebbe stata malvista, e forse combattuta, FEBBRAIO, 1959 da questo socialismo. Poi c'è Il fatto che la Quarta Repubblica (e la democrazia parlamentare), non erano creazioni e creature d'ella classe operaia. Il proletariato cosi non aveva nulla da difendere. Questa Re• pubblica era nata dal compromesso tra le diverse frazioni politiche nel periodo postbellico, e la classe lavm,atrice organizzata non vi aveva partecipato, mantenendo l'atteggiamento apolitico predicato da oltre cinquant'anni dagli anarchici e dni ,sindacalisti. faroltre, anche se il proletariato lo avesse voluto, diviso come era in organizzazioni sindacaliste, socialiste, comuniste e demo-cristiane, esso non poteva addivenire a nessuna azione efficace per parare i colpi della reazione. C'è anche il fatto dell'imborghesimento degli operai francesi, che aveva fatto perdere loro ogni spirito di sacrificio ed ogni alitJo di combattività. Lia mediazione, l"opportunismo, l'utilitarismo, la collaborazione di classe predicata dal socialismo democra• tico avevano fatta la loro parte. Per un vile piatoo di lenticchie gli operai avevano perduta la loro anima rivoluzùonarla. Troppo convenientemente si era dimenticato il 1848 ed anche la gloriosa Comune di Parigi! Quel che oggi ci vuole in Francia è l'unità del proletariato a tutti i costi, al di fuori e al di sopra del partiti politici e delle differenze ideologiche. SI deve finire con lo spezzettamento della classe lavomtrice in organizzazioni socialiste, sindacaliste, comuniste e demo-cristiane. Al posto del movimento cosi atrocemente fra· zionato $i deve creare un movimenbo sindacale unico che pigli la sua forza direttamente dagli organizzati, operandi con i ,principii della lotta di c lasse. Gli operai francesi devono ritornare ai principii e alla pratica del sindacalismo rivoluzionario, che teoricamente ha avocato a sè stesso, per la sua sufficienza, il processo realizzatore del socialismo. Per realizzare l'unità gli operai devono uniformarsi ai principii di solidarietà della Prima Internazionale, facendo la 1SUapolitica di classe nel sindacati e con i sindacati, abbandonando quell'apoliticismo eunuco che chiaramente si è dimostrato ineffettivo nella difesa delle posizioni proletarie. D'ora In avanti gli operai francesi faranno bene a non Indugiarsi nei miglioramenti Immediati propugnati dalla socia) democrazia, ma volgere i loro sforzi per la realizzazk>ne del socialismo nel nostri tempi. Sl, il "socialismo 21
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==