espressione genuina della democrazia borghese a florti tinte riformatrici: messe avanti per addolcire, peggio, addomesticare la lotta di classe. Sin dal suoi primi giorni questa Repubblica però fu assillata dalla tara dei problemi coloniali, dal ponderoso burocraticismo !Statale - insomma da tutto il \'ecchiume e dal parassitismo del sistema politioo ereditato. Il bilancio statale francese, mai pareggiato da decenni, versava in un dissesto finanziario incolmabile, non ostante le generose iniezioni di dollari ame· rlcani. Questa Repubblica aveva continuamente incontrata l'ostilità del grande capitale francese, ma era stata tollerata perchè faceva bene il giuoco delle classi possidenti. Ma si era visto che la barca democratica faceva acqua ed i marosi della guerra sociale minacciavano di inghiottirla. I reazionarii addossavano i pasticci in cui il paese si trovava alla democrazia parlamentare per demolirla, ma ciò era in parte falso ed essi lo sapevano. Le classi domi:nantl erano inclini ad un cambiamento in senso conservatore dello Stato, e non si sarebbero accontentate di menio. La Quarta Repubblica doveva essere un buon caprio e,spiatk)rio ed essa fu sacrificata sull'altare degli interessi borghesi. II Nella primavera del '58 questa povera Repubblica era boccheggiante. Pierre Pflim· !in, un fatuo politicante con arie di uomo di Stato, era il capo del Governo. Prove• niva dal Movimento Repubblicano Plopolare, cioè da quel movimento politico cristiano che in Italia fa capo alla Democrazia Papalina. Pflimlin si trovav,a oon una difficile guerra fra le mani, quella d'Algeria, ereditata dal Govevno del .socialista Mollet, ma non ci raccapezzava niente. In queste cir• costanze si era ventilata l'idea di dare un pò di autonomia e delle riforme alla Colonia, o:,n l'intento di finire con delle concessioni la guerra e cosi tenere l'Algeria nell'orbita dell'impero coloniale francese. SI voleva in tal modo raddrizzare le gambe ai cani, come suole dire il proverbio, ma l'idea era IOStica ai nazionalisti, che facevano molto rumore. Essi reclamavano De Gaulle al potere, considerandol!o un uomo proclive ai loro dise· gni. Ma De Gaulle aveva certe sue idee sul ruolo della Francia nel mondo attuale, e poi non aveva appoggio nel Parlamento. De Gaulle mirava ad essere più il simbolo di una Francia unita e forte, che quello 20 di una F'rancia partigiana di un fascismo annacquato. Egli sentiva che con i ,sentimenti dei nazionalisti non si poteva risolvere la guerra e non si poteva venire a capo di un regime autoritario per la nazione. Si era in questi frangenti quando i generali francesi in Algeria si ribellarono per sabotare non S()IO ogni tentativo di riforme per la Colonia, ma anche per im• porre De Gaulle al governo della Francia. I generali erano appoggiati dai coloni, ci'Oè da quei francesi che si erano stabiliti, o che erano nati dal primi coloni, in Algeria, che reclamavano la colonia :flosse dichiarata parte integrale della madre-patria. I francesi eramo una minoranza di fronte alla popo• !azione musulmana, ma essi fecavano nel paese •più che da padroni: facevano da veri despc,ti e spesso da despoti crudeli. Con la ribellione dei generali la situa· zione in Francia divenne caotica. Pflimlin fu incapace di dominarla. Nell'indecisione in cui era il Governo da Algeri i rivoltosi minacciavano una spedizione dei loro bravacci per porre De Gaulle al Governo. In queste circostanze Pflimlin fece come aveva fatto Facta dinanzi all'arroganza di Mussolini, si dimise ignominiosamente. Ma bisognava mantenere la :finzione costituzionale della continuità del Governo e Coty diede il mandato a De Gaulle per formarlo, non prima però che costui non avesse con• sultato le fazioni del Parlamento. La de• mocrazla parlamenla~e cosi si suicidava. In questa tragicommedia il socialismo demo• cratico ancora una volta dimostrò la sua insipienza e la sua inettitudine politica piegandosi a De Gaulle. Il socialismo demo• cratico serviva la reazione perchè la sua mentalità e la sua anima erano essenzial• mente borghesi. Parafrasando Luigi Fabbri, si poteva per certo dire che il socialismo democratioo era la contro-rivoluzione preventiva! m Il Governo preparò il disegno di una nuova Costituzione, che approvata, secondo i ,suoi dettami si sarebbeno fatte le elezioni e si sarebbe scelto il presidente della Re• pubblica. In questa Carta fondamentale il Capo dello Stato è tutto, facendo e disfacendo a sua voglia. Egli non ha l'obbligo e il dovere di informare la nazione dei suoi atti. Il popolo deve accettare cosi il ben fattfo come il malfatto. Il Parlamento non CONTROCORRENTE
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